Incendio di Edimburgo: differenze tra le versioni

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Il conte di Hertford stimava il valore dei beni presenti a Leith in 10.000 sterline e questi comprendevano diversi stock di abiti di lino provenienti dalla [[Bretagna]]. Le navi inglesi vennero riempite con questi beni e con quelli reperiti a Edimburgo nel tentativo, fallito l'assedio, di razziare quanto più fosse possibile. Gli inglesi si appropriarono anche delle due navi di Giacomo V, la ''Salamander'' e la ''Unicorn'', assieme a 80.000 tra palle di cannone e palle da archibugio che si trovavano nell'arsenale locale.<ref>''Tudor Tracts'', (1903), 44: ''Hamilton Papers'', vol.2 (1892), p.378 no.238, "canvas, [[douarnenez]], olromes, other linen cloths," perhaps sail-cloth.</ref> Uno degli oggetti catturati e giunti fino a noi fu il "[[Leggio di Dunkeld]]", rimosso dall'[[abbazia di Holyrood]] prima che i soldati inglesi dessero alle fiamme la chiesa.<ref>Chambers & Seton, 'Bellenden's translation of Boece' in ''SHR'', vol. 9, no.75 (April 1922), p.198: [http://www.christies.com/special_sites/longleat/article.asp?sale=1&article=4 Longleat's Libraries Christie's]</ref>
 
Tra gli altri oggetti che ricordano questo momento tragico per la città di Edimburgo, a [[Speke Hall]] si trova un pannello di legno intarsiato proveniente dal [[palazzo di Holyroodhouse]] anche se la sua attribuzione è dubbia.<ref>[http://ads.ahds.ac.uk/catalogue/adsdata/arch-352-1/dissemination/pdf/arch_scot_vol_004/04_001_014.pdf Whatton, William Robert, 'An Inquiry into the probability of a Tradition connected with the Library and Furniture of James IV of Scotland, and of their having been carried off after the Battle of Flodden, and set up at Speke Hall, in the county of Lancaster', ''Archaeologia Scotia'', vol.4, (1857), pp.&nbsp;1–14] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120515204352/http://ads.ahds.ac.uk/catalogue/adsdata/arch-352-1/dissemination/pdf/arch_scot_vol_004/04_001_014.pdf |date=15 maggio 2012 }} (no knowledge of the Longleat muster)</ref> Sempre a Speke si trovavano anche altre opere come [[Bartolo da Sassoferrato|''Bartolus sup. primi degestis veteris'']], Venezia (1499) e [[Panormitanus|''Panormitanus on the Decretals'']], Lione (1501), oltre ad una bibbia di [[Robert Estienne]] (1532) che provenivano forse dalla biblioteca del castello e che successivamente passarono alla biblioteca dell'università di Liverpool.<ref>[[Henry Clark Pidgeon|Pidgeon, H. C.]], ''Proceedings and Papers of the Historical Society of Liverpool and Cheshire'', vol.1&2, (1855), p.&nbsp;242.</ref><ref>Gordon Duff, E., 'Some Scottish book-bindings', ''Scottish Historical Review'', vol.4 no.16 (July 1907), p.&nbsp;432.</ref> Nel 2008 questi libri tornarono alla [[National Library of Scotland]] di Edimburgo.
 
==Luoghi incendiati==