Inca: differenze tra le versioni

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==== Il popolo ====
L'unità di parentela basilare della struttura sociale andina era l{{'}}''[[ayllu]]'', un vocabolo [[lingua quechua|quechua]] riferito a una sorta di famiglia allargata, estesa a tutti i discendenti di un avo ancestrale comune, che vedeva partecipare i suoi membri al diritto collettivo delle terre assegnate.
 
Tra i componenti dell'ayllu esisteva una solidarietà assoluta. I compiti individuali erano ripartiti tra i suoi membri sia in caso di impedimento di uno o più individui, sia in caso di assenza per operazioni di guerra, sia in caso di malattia o decesso del singolo. L'ayllu riceveva in dotazione una porzione di terra e la coltivava a beneficio di tutte le singole famiglie che partecipavano alla sua composizione e rispondeva collettivamente del comportamento dei suoi elementi. Al suo interno i singoli si organizzavano in famiglie tradizionali, ma conservavano tuttavia il legame comune.
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L'importanza della manodopera per l'apparato statale inca è resa evidente dalle leggi che garantivano la prosperità e lo sviluppo delle varie comunità. Il celibato, per esempio, non era ammesso e i funzionari regi procedevano periodicamente ad unire in matrimonio coloro che, pur avendo raggiunto l'età prevista, non avevano ancora provveduto di loro iniziativa a scegliersi il ''partner'' adatto.
 
In ogni caso l'indigeno comune aveva la percezione di dedicare il suo lavoro a qualche cosa di armonico che trascendeva la sua singola persona e che comunque lo avrebbe ricompensato delle sue fatiche. Egli vedeva lo Stato come un organismo che rifletteva l'armonia della natura e che riproduceva, nell'universo terreno, le regole che sovraintendevano alle strutture di quello divino. In questo contesto la evidente condizione favorevole dei membri dell{{'}}''élite'' non suscitava in lui un sentimento di invidia perché riconosceva la necessità di una differente posizione sociale determinata dalle diverse responsabilità{{Citazione necessaria}}.
 
== Le discipline militari ==
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La tecnica di fabbricazione della ceramica poggiava principalmente sull'abilità degli artigiani che operavano ignari del tornio. Le parti del manufatto erano modellate separatamente e quindi unite tra loro. Il collo e le anse delle giare erano aggiunte al prodotto finito come ultima operazione. Per evitare increspature durante la cottura veniva aggiunta della paglia tritata all'argilla. Le pitture erano invece difese dal calore con degli involucri di legno.
 
Tipica terracotta inca è quella dell{{'}}''ariballo'' un particolare vaso in cui il collo occupa un terzo dell'altezza. È dotato, in basso, in prossimità della massima circonferenza, di due anelli in cui venivano fatte passare delle corde per agevolarne il trasporto sulle spalle. È dipinto con sobrietà cromatica con motivi geometrici o figurativi su base gialla, arancione o rossa.
 
Le ceramiche servivano principalmente per scopi pratici, ma nonostante ciò mostravano lo stile decorativo imperiale, che era prevalente nei prodotti tessili e negli oggetti metallici. Questo materiale era inoltre usato, in alternative alle conchiglie, per la fabbricazione di trombe che primeggiavano tra gli [[strumento musicale|strumenti musicali]] suonati dagli Inca, quali: i [[tamburo|tamburi]], gli strumenti a fiato, come i [[flauto|flauti]] e i [[flauto di pan|flauti di pan]].
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In campo farmacologico la prevalenza dei rimedi era di origine vegetale. La [[Erythroxylum coca|coca]] occupava il posto più importante<ref>[http://www.elapsus.it/home1/index.php/societa/costume/296-coca-la-foglia-sacra-degli-inca Coca: la foglia sacra degli Inca]</ref> e veniva usata, masticata in foglia o come [[decotto]], contro la [[diarrea]], le [[colica|coliche]] e le [[ulcera|ulcere]], ma erano noti anche altri prodotti ugualmente utili. Gli Inca usavano come purganti la radice di "''huachanca''" o il frutto del "''molle''", un prodotto roseo simile al pepe, per cicatrizzare le ferite si servivano delle foglie verdi del mais e per ridurre la febbre dei decotti di cicoria o di fibra di cactus. Le foglie di "''quinua''" curavano la gola, quelle di "''yuca''" alleviavano i dolori reumatici e quelle dell'"''apichu''" distruggevano gli [[acarina|acari]] della pelle.
 
Le foglie di [[Erthroxylum coca|coca]], comunque, erano usate anche per attenuare la fame e il dolore. I ''[[Chasqui]]'' (messaggeri) le masticavano per un supplemento di energia quando trasportavano, come corridori, i messaggi attraverso l'impero. Recenti ricerche di Sewbalak e Van Der Wijk, studiosi dell{{'}}''Erasmus University and Medical Center'', hanno dimostrato che, contrariamente alle credenze popolari, gli Inca non erano dipendenti dalla coca.
 
Studi recenti hanno dimostrato che furono il primo popolo ad utilizzare farmaci assunti grazie a contrazioni antiperistaltiche dei muscoli del retto che li sospingevano all'interno del corpo.