Final Fantasy IX: differenze tra le versioni
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Attraverso un passaggio nella Palude dei Qu, nei pressi di Lindblum, Gidan e gli altri, sotto la guida di Quina (personaggio che può essere opzionalmente incontrato anche in precedenza), si recano così nel Continente Esterno, dove scoprono l'esistenza di un villaggio di soli Sciamani – persone dotate del potere dell'invocazione, riconoscibili grazie a un “corno” che si trova sulla loro fronte-, Madain Sari, abitato da Eiko, l'unica superstite a un “tifone” avvenuto molti anni addietro. Garnet scopre così di essere in realtà una Sciamana, privata del suo “corno” (che altro non è che il ciondolo che porta sempre al collo) da Brahne stessa, e sopravvissuta alla distruzione di Madain Sari grazie al sacrificio della sua vera madre. A Madain Sari verrà incontrato l'ultimo personaggio giocabile, Amarant, cacciatore di taglie spedito da Brahne in cerca del gruppo, che, sconfitto da Gidan, deciderà di unirsi al gruppo per capire cosa spinge la generosità di Gidan. Poco distante dal villaggio, di fronte al misterioso albero di Iifa, avverrà lo scontro decisivo tra Brahne e Kuja: la regina attacca l'ex alleato con lo spirito dell'invocazione Bahamut, che inspiegabilmente perde il controllo e si rivolta contro la sua stessa invocatrice, distruggendola insieme alla sua flotta. La regina viene ritrovata sulle rive del mare ormai prossima a morire. Si scopre infine che essa è stata soggiogata e manipolata da Kuja dopo la morte del marito e spiegando così il suo strano cambiamento.
Assistita nei suoi ultimi istanti da Garnet gli dice di quanto bene le volesse e di come erano stati felici quando il padre era ancora vivo chiedendo infine perdono a sua figlia per il male che le ha fatto.
La principessa Garnet col cuore infranto farà ritorno ad Alexandria per prendere il posto di Brahne come regina, ma nella stessa notte Kuja si presenterà alle porte della città per attaccarla con Bahamut, che è riuscito a “sottrarre” a Brahne con l'utilizzo della sua misteriosa tecnologia. Anche Alexandria viene rasa al suolo, nonostante la comparsa, tramite evocazione congiunta di Eiko e Garnet, dello spirito ancestrale Alexander, che riuscirà
L'uomo si ritirerà nuovamente nel Continente Esterno, dove Gidan e i suoi amici lo raggiungono cadendo malamente in una trappola. Kuja pretende che Gidan vada nel Continente Dimenticato, a prendere una cosa necessaria a Kuja per i suoi piani. Minacciando uccidere i suoi compagni in caso di rifiuto. Ad aiutare Kuja ci sono
Kuja infatti, come già si era intuito, ha intenzione di accaparrarsi quanti più spiriti dell'invocazione possibile, e stavolta mira a Eiko, tentando di applicare su di lei lo stesso rito già usato con Garnet, che rischia la morte di Eiko in quanto non ha compiuto ancora 16 anni, grazie all'aiuto di Son e Zon, ex-servitori della regina Brahne.
Stavolta però la cerimonia non andrà a buon fine, anche grazie allo spirito protettore di Eiko, Madein; inoltre, i nostri avranno modo di scoprire che Kuja in realtà non è originario del pianeta su cui tutti loro vivono (Gaia), bensì di un pianeta a esso gemello, Tera, raggiungibile tramite una sorta di tornado.
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