Gustáv Husák: differenze tra le versioni

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[[Presidenti della Cecoslovacchia|Presidente della Cecoslovacchia]] e leader [[Comunismo|comunista]] della nazione e del [[Partito Comunista di Cecoslovacchia]] per un lungo periodo negli [[anni 1970|anni settanta]] e [[anni 1980|ottanta]]. Il periodo del suo governo, successivo alla [[Primavera di Praga]], è noto con il nome di [[Normalizzazione (Cecoslovacchia)|normalizzazione]].
 
Il periodo del suo governo, successivo alla [[Primavera di Praga]], è noto con il nome di [[Normalizzazione (Cecoslovacchia)|normalizzazione]].
 
== Biografia ==
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Negli anni immediatamente successivi all'invasione, egli riuscì a placare gli animi della popolazione civile contribuendo al miglioramento del loro tenore di vita. Meno repressivo rispetto ai suoi predecessori e a molti altri capi di Stato dell'est, Husák non si può tuttavia definire un liberale perché durante il suo mandato la polizia segreta STB continuò a operare scagliandosi contro l'iniziativa di dissenso denominata [[Charta 77]].
 
Nel [[1987]] si dimise dagli incarichi di partito lasciando il potere a [[Miloš Jakeš]] e [[Ladislav Adamec]], leader più giovani che stavano emergendo in quegli anni. Nel [[1989]], con la [[caduta del muro di Berlino]] e il conseguente disfacimento dell'URSS, rinunciò anche alla presidenza della Cecoslovacchia. Espulso dal KSČ nel febbraio del [[1990]], venne successivamente ignorato dai vertici e morì l'anno seguente.
 
== Onorificenze ==