Partito Sardo d'Azione: differenze tra le versioni

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A nemmeno un mese dalle elezioni, il direttorio fissa la data del nuovo congresso, da svolgersi a Cagliari il 3 e il 4 luglio. Un primo atto della battaglia interna è il congresso della sezione cagliaritana che vede il predominio dei lussiani e la sostituzione del presidente della sezione, Pietrino Melis, fratello di Giovanni Battista, con l'avvocato "lussiano" Giuseppe Asquer. Le mozioni depositate sono cinque: quella dei lussiani, denominata "mozione socialista autonomista", la "mozione sardista" degli autonomisti, una mozione di matrice terzaforzista a firma di [[Gonario Pinna]], una mozione della federazione giovanile cagliaritana e una presentata da Emilio Fadda, di orientamento conservatore. La prima, che intendeva il Psd'Az come partito di classe e inserito nel movimento internazionale della sinistra, fu sottoscritta oltre che da Lussu, da Dino Giacobbe, Giuseppe Asquer, Anton Francesco Branca, Armando Zucca, e si presentava particolarmente forte nella [[provincia di Cagliari]], tradizionale bacino elettorale di Lussu; la seconda rivendicava l'adesione ai principi originari del sardismo e propugnava una sostanziale inconciliabilità con i partiti italiani, riceve il sostegno "esterno" di [[Camillo Bellieni]] ed è sottoscritta da Pietro Melis, [[Luigi Oggiano]] e anche da [[Pietro Mastino]].
 
Il congresso si svolge nei locali della manifattura[[Manifattura tabacchiTabacchi (Cagliari)|Manifattura Tabacchi]]. La relazione introduttiva del direttore Melis e la presentazione delle mozioni a opera di Armando Zucca e Luigi Oggiano subiscono varie interruzioni. Lussu, vistosi in minoranza, convoca i suoi seguaci e abbandona clamorosamente il congresso. La mozione sardista e quella di [[Gonario Pinna]] vengono unificate e si procede agli adempimenti congressuali; Piero Soggiu è eletto nuovo segretario.
 
L'ultimo congresso con la presenza di coloro i quali, 27 anni prima, avevano contribuito alla fondazione del partito, si conclude con una scissione. I lussiani raggiungono il vicino cinema Olimpia e fondano il [[Partito Sardo d'Azione Socialista]] che, presentatosi col proprio simbolo alle prime elezioni regionali otterrà il 6,6% e tre consiglieri regionali, sinché, nel novembre 1949 confluirà nel [[Partito Socialista Italiano]].