Vincenzo Calmeta: differenze tra le versioni

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=== Segretario di Beatrice d'Este ===
[[File:Eleanor Fortescue-Brickdale - The Forerunner.jpg|miniatura|305x305px|La corte di [[Ludovico il Moro]]. [[Eleanor Fortescue-Brickdale]]. Sulla sinistra è la duchessa Beatrice d'Este, cui un cortigiano, forse il suo segretario, sussurra qualcosa all'orecchio.]]
Terminati gli studi, ed essendo in età ancora giovanile, si recò in data imprecisata, ma comunque antecedente al 1494, a [[Milano]], presso la corte di [[Ludovico il Moro]], dove divenne segretario della duchessa [[Beatrice d'Este]]. Si noti comunque che è Vincenzo stesso a definirsi con tale termine all'interno delle proprie opere, mentre mancano tuttavia testimonianze concrete della sua effettiva attività durante la permanenza a Milano, come se non ci fosse mai stato.<ref name=":0" /> Parrebbe inoltre che in onore della duchessa egli avesse composto una serie di poesie che non ci sono pervenute, ma entrò senz'altro a far parte del rinomato circolo di poeti radunato intorno alla donna, che egli stesso descrisse con queste parole:<ref name=":3" />{{Citazione|Era la corte soa [di [[Beatrice d'Este|Beatrice]]] de homini in qual se voglia Virtù et exercitio copiosa e sopratutto de Musici e Poeti da li quali oltra le altre compositioni mai non passava mese che da loro o [[Egloga]] o [[Commedia|Comedia]] o [[tragedia]] o altro novo spettaculo e representatione non se aspettasse. Leggevasi ordinatamente a tempo conveniente l'alta Comedia del Poeta vulgare per uno [[Antonio Grifo|Antonio Gripho]] homo in quella facultà prestantissimo, né era piccola relaxatione d'animo a [[Ludovico Sforza]] quando absoluto da le grandi occupationi del stato poteva sentirla. Ornavano quella Corte tre generosi Cavallieri li quali oltra la poetica facultate di molte altre Virtù erano insigniti: [[Niccolò II da Correggio|Nicolò da Correggio]], [[Gaspare Ambrogio Visconti|Gasparro Vesconte]], Antognetto da Campo Fregoso et altri assai tra li quali era anchor io, che di secretario con quella inclita e virtuosissima Donna il luoco ottenneva.|Vincenzo Calmeta, Vita di [[Serafino Aquilano]]}}Alcuni versi di un [[Epicedio|epicedion]] dell'umanista [[Pier Francesco Giustolo]], composti forse nel 1501 e dedicato a Vincenzo Calmeta (secondo l'associazione di [[Augusto Campana]]), sembrano dimostrare il ruolo centrale che Beatrice ebbe nella vita e nella poetica del proprio segretario:<ref>[https://www.google.it/books/edition/Medioevo_e_umanesimo/zJw2AAAAIAAJ?hl=it&gbpv=0&bsq=felicis%20nemoris%20pueri%20cum%20voce%20decorem%20Beatrix Medioevo e umanesimo], Volume 17, 1974, pp. 271, 302 e seguenti.</ref><ref name=":1">{{Cita web|url=https://treccani.it/enciclopedia/colli-vincenzo-detto-il-calmeta_(Dizionario-Biografico)/|titolo=COLLI, Vincenzo, detto il Calmeta}}</ref><ref>[https://www.academia.edu/3300516/Vincenzo_Calmeta_Triumphi_a_cura_di_R_Guberti_2004 PER LEGGERE I GENERI DELLA LETTURA] ANNO VI, NUMERO 11, AUTUNNO 2006, Pensa MultiMedia 2006, p. 190.</ref>
{{Citazione|La folla abitante della felice selva si stupisce del fanciullo per la grazia nella voce; soprattutto dal tuo canto è allietata la desiderata Beatrice, e compiacente riconosce le proprie lodi, e infine, deposta la lira, lo prende per mano e portandolo con sé tra le amene ombre gli chiede di te, Calmeta, del tuo canto armonioso, e ti perdona volentieri i successivi amori.|Epicedion di Pier Francesco Giustolo.<ref>[https://www.google.it/books/edition/Medioevo_e_umanesimo/zJw2AAAAIAAJ?hl=it&gbpv=0&bsq=felicis%20nemoris%20pueri%20cum%20voce%20decorem%20Beatrix Medioevo e umanesimo], Volume 17, 1974, pp. 276 e 309.</ref>|[...] stupet accola turba / felicis nemoris pueri cum voce decorem; / praecipueque tuo cantu affectata Beatrix / mulcetur propriosque libens agnoscit honores / ac demum posita pueri testudine dextram / abripit et, secum per amoena umbracula ducens, / de te deque tuis fidibus, Calmeta, sonoris / quaeritat et curis ignoscit sponte secundis.|lingua=lat}}