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Nel XIX secolo la vita economica e culturale della città tornarono a risorgere. La ripresa e l'apertura di nuove attività artigianali garantì nuove opportunità lavorative alla popolazione, mentre i commercianti iniziarono a tessere relazioni economiche con i loro omologhi tedeschi, veneziani, inglesi e parigini. Venne inoltre aperta su iniziativa delle autorità ottomane un'accademia militare che fece affluire in città un gran numero di personale dell'esercito. Grazie a questi fattori la popolazione della città salì a {{m|40000}} unità, dato che fece di Manastir la seconda città europea dell'Impero ottomano per abitanti, preceduta solamente da [[Salonicco]].
 
Nel [[1836]] Manastir divenne la capitale dell'[[Eyalet di Rumelia]], la grande provincia ottomana che occupava buona parte dei Balcani centrali. A causa della nascita dei vari nazionalismi balcanici e delle prime tensioni inter-etniche, ilgli vilayet[[eyalet]] vennevennero smembratosmembrati in suddivisioni più piccole e meglio controllabili, chiamate [[vilayet]]. Manastir divenne così capoluogo del [[Vilayet di Monastir|vilayet omonimo]] nel [[1864]]. Nel [[1894]] venne inaugurata la ferrovia che univa la città al porto di Salonicco. La crescita economica e culturale della città spinse numerosi paesi europei ad aprirvi una sede consolare. Nel [[1903]] i [[Fratelli Manakis]], di etnia arumena, girano a Manastir il primo film nella penisola balcanica.
 
Nel [[1908]] a Manastir si svolse il congresso linguistico-scientifico panalbanese in occasione del quale fu riformato l'alfabeto moderno albanese basandolo sull'[[alfabeto latino]].