Gneo Pompeo Magno: differenze tra le versioni
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[[File:Roma in Oriente 62aC.png|upright=1.8|thumb|I [[limes orientale|domini romani orientali]] (in rosa) e i regni clienti (in giallo), alleati di Roma nel [[63 a.C.]], al termine delle [[terza guerra mitridatica|guerre mitridatiche]] di Gneo Pompeo Magno.]]
Le [[terza guerra mitridatica|campagne durarono]] dal [[66 a.C.]] al [[62 a.C.]] e furono condotte da Pompeo con tale capacità militare e amministrativa che, Roma annesse gran parte dell'Asia sotto un saldo controllo. Pompeo non solo distrusse Mitridate, ma sconfisse anche Tigrane II, con cui in seguito fissò dei trattati. Conquistò la [[Siria]], allora sotto il dominio di [[Antioco XIII]], e poi mosse verso la [[Giudea]] e [[Gerusalemme]], che occupò in breve tempo.
Decise quindi di riorganizzare l'[[limes romano|Oriente romano]] e le alleanze che vi gravitavano attorno (si veda [[Regno cliente (storia romana)|Regno cliente]]). A Tigrane II lasciò l'[[regno d'Armenia|Armenia]]; a Farnace il Bosforo; ad [[Ariobarzane I di Cappadocia|Ariobarzane la Cappadocia]] e alcuni territori limitrofi; ad [[Antioco I di Commagene|Antioco di Commagene]] aggiunse [[Seleucia allo Zeugma|Seleucia]] e parti della [[Mesopotamia]] che aveva conquistato; a [[Deiotaro]], tetrarca della [[regno di Galazia|Galazia]], aggiunse i territori dell'[[Armenia Minore]], confinanti con la Cappadocia; fece di Attalo il principe di [[Paflagonia]] e di Aristarco quello della [[Colchide]]; nominò Archelao sacerdote della dea venerata a [[Comana (Cappadocia)|Comana]]; e infine fece di Castore di Phanagoria, un fedele alleato e amico del popolo romano.<ref name="AppianoMitridatiche114">[[Appiano di Alessandria]], ''Guerre mitridatiche'', 114.</ref>
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