Montefoscoli: differenze tra le versioni

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==Storia==
[[File:Montefoscoli chiesa esterno.JPG|thumb|right|La chiesa di Santa Maria Assunta]]
Come tanti insediamenti della nostra Italia anche questo di Montefoscoli affonda le radici nella preistoria. Il colle, circondato da sorgenti, era ubicato sul passaggio delle transumanze tra l'area appenninica e apuana e le maremme, per cui deve essere stato un punto di riferimento per i primi pastori. In epoca etrusca il colle fu sicuramente un luogo santuariale. la presenza etrusca è attestata da un monumentocippo funerario claviforme in marmo bianco riutilizzatoutilizzato come sostegno per l'acquasantiera della chiesettachiesa di San Sebastiano. Alcune delle cavità artificiali scavate al di sotto del paese sembrano essere di origine etrusca.
 
Dal V secolo la valle dell'Era si trovò ad essere attraversata dal primo itinerario di pellegrinaggio cristiano dall'Europa alla Terra Santa: la via Sacra Micaelica; secondo la leggenda l'itinerario di pellegrinaggio seguiva la Linealinea energetica tracciata sul globo terraqueo dalla spada fiammeggiante dell'Arcangelo Michele nellaquando suainferse battaglial'ultimo concolpo a Lucifero per spedirlo nelle profondità della terra. LungoNel 568, lungo la Linea Sacra Micaelica discesero dalladalle Alpi nel 568 i Longobardi. Il loro re Alboino li guidava alla conquista della penisola italiana. Compiuta la conquista di gran parte dei territori italiani, i Longobardi costituirono il Regno d'Italia, Patrono San Michele Arcangelo. Fu così che la Via Micaelica dalle Alpi alla Campania diventò la Viavia Regia longobarda. Da Pavia, capitale del Regno, la Viavia Regia raggiungeva Lucca, capitale del Ducato della Tuscia e, attraverso la valle dell'Era, si indirizzava verso il Ducato di Chiusi passando dall'area di Montefoscoli. Lungo la via, nella valle, sorgeva l'abbazia di Carisio o Carigi, sotto il titolo dei SS. Ippolito e Cassiano; l'abbazia, che si trovava sulla riva destra del torrente Rogio, è oggi scomparsa.

Il paese, ben conservato e non deturpato da costruzioni contemporanee, si presenta come un tipico centro di strada, sviluppato sul crinale della collina, lungo l'antica via che collega la valle dell'Era con Palaia. Emanuele Repetti ci informa che nel Medioevo Montefoscoli fu un castello con una pieve (Santa Maria Assunta), e che fu capoluogo di comunità e di giurisdizione: nel [[XIX secolo]] era sotto la potesteria di [[Peccioli]], nella comunità di [[Palaia|Palaja]], [[diocesi di Volterra]], [[compartimento di Firenze]].
 
=== Tra Pisa e Firenze ===
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* San Prospero a Ghizzano (esistente)
* San Lorenzo di [[Gello (Palaia)|Gello]] (soppressa).
La pieve dedicata a S. Maria Assunta, costruita in cotto, databile ai primi del Duecento, ha subito restauri nel 1846, dopo il devastante terremoto delle colline pisane e infine nel 1947; le parti romaniche della chiesa e del suo campanile sono comunque facilmente distinguibili dagli interventi successivi e dagli inserti contemporanei (bacini ceramici in stile medievale di recente realizzazione). Racchiude al suo interno opere d'arte ragguardevoli come le due statue marmoree dell'Angelo Gabriele annunciante e della Madonna riconducibili alla mano di Nino Pisano (Pisa, 1315 circa – Pisa, 1370 circa) seppur presentino un'influenza del senese Valdambrino. Sono purtroppo perduti gli affreschi seicenteschi per cui la chiesa è stata recentemente arricchita da un affresco con la scena delle Nozze di Cana, realizzato dal Maestro Stefano Ghezzani.
'''Il palazzo - fattoria Vaccà Berlinghieri''', sede del Museo della Civiltà Contadina e della Casa - Museo Vaccà Berlinghieri. Il Museo della Civiltà Contadina aperto al pubblico nel 1996 per volere della famiglia Donalisio, i discendenti di Andrea Vaccà Berlinghieri è gestito dai volontari dall'Associazione del Museo della Civiltà Contadina. Si tratta di un vasto complesso di ambienti, anche ipogei, dove i prodotti dei vari poderi della fattoria venivano trasformati e il prodotto immagazzinato. Di notevole architettura la parte relativa alla vinificazione con tini del sec. XVIII anche di modello francese e l'imponente Bottaio sotterraneo. Il Frantoio e il Coppaio, la Lavanderia, le sale sotterranee per la conservazione degli ortaggi e la galleria del passaggio segreto. Ingente la quantità di strumenti esposti in tutti gli ambienti.
 
'''Il palazzo - fattoria Vaccà Berlinghieri''', sede del Museo della Civiltà Contadina e della Casa - Museo Vaccà Berlinghieri. Il Museo della Civiltà Contadina, aperto al pubblico neldal 1996 per volere della famiglia Donalisio, i discendenti didella Andreafamiglia Vaccà Berlinghieri, è gestito dai volontari dall'Associazione del Museo della Civiltà Contadina. Si tratta di un vasto complesso di ambienti, anche ipogei, dove i prodotti dei vari poderi della fattoria venivano trasformati e il prodotto finale immagazzinato. Di notevole architettura la parte relativa alla vinificazione con tini del sec. XVIII, anche di modello francese e l'imponente Bottaio sotterraneo.; Ilil Frantoiopercorso esi snoda poi attraverso il Frantoio, il Coppaio, la Lavanderia, le sale sotterranee per la conservazione degli ortaggi e, la galleria del passaggio segreto. Ingente la quantità di strumenti esposti in tutti gli ambienti.
 
Nelle Salesale della Casa - Museo, aperte al pubblico per volere della proprietaria Sofia Donalisio e attrezzate a museo grazie al contributo della signora Miriam Gude, si possono incontrare i padroni di casa effigiati nel marmo o su tela: l'eminente medico Francesco Vaccà ([[Ponsacco]], [[1732]] – [[Montefoscoli]], [[6 ottobre]] [[1812]]), i figli Leopoldo, Andrea, Giuseppe e [[Sophie Caudeiron]] moglie di Leopoldo e poi di Andrea, insullo sfondo di una scenografia di mobili e oggetti impero che restituiscono la meravigliosa atmosfera di quel tempo lontano.
 
'''Il Tempio di Minerva Medica''' '''(1823) nel podere del Torricchio. -''' Questo straordinario monumento nelle forme del tempio di Agrippa di Roma, costruito in cotto rosso su progetto dell'Architetto Ridolfo Castinelli (Pisa, 2 novembre 1791 – Pisa, 27 marzo 1859) su commissione del medico chirurgo Andrea Vaccà Berlinghieri (MontefosocoliMontefoscoli 3 febbario 1772 - Orzignano 6 settembre 1826) rappresenta un unicum in Italia: si tratta, secondo le ultime ricerche svolte dal Gruppo Culturale "Ippolito Rosellini", del luogo dei convegni della società segreta dei Sublimi Maestri Perfetti ovvero del Direttorio Invisibile della Carboneria italiana. Andrea Vaccà Berlinghieri, indicato neinelle rapportirelazioni delle spie della polizia granducale come il capo della Massoneria e il capo della Carboneria, era il referente per il centro dell'Italia del grande rivoluzionario Filippo Buonarroti (Pisa 1761 - Parigi 1837). Il progetto politico era quello di afrefare dell'Italia una repubblica democratica con un regime di tipo comunista. AlIntorno tempoal 1820 - '21 Andrea Vaccà Berlinghieri era il centro di un cerchio magico del quale facevano parte anche il carbonaro e poeta Lord George Gordon Byron, Percy Bysshe e Mary Shelley, Leigh Hunt, Alessandro MaurocordatoMavrocordato, Jean Charles Léonard Simonde de Sismondi, Lady Mason, Ridolfo Castinelli. L'estrema eleganza dell'edificio, lo strepitoso insiemetessuto di simboli che rimandano alla simbologia della CarboneriCarboneria e della Massoneria, fanno di questo monumento la Rosslyn Chapel italiana. dal 2003 il complesso è visitabile in occasione di ogni plenilunio con una visita rievocativa dell'atmosfera della Carboneria e del Risorgimento, organizzata dal Gruppo Culturale "Ippolito Rosellini" in collaborazione con la Proprietà e con l'Associazione del Museo della Civiltà Contadina.
 
'''La Fattoria che fu dei Gesuiti, poi della famiglia Mastiani Brunacci''' - Le prime notizie di questa fattoria che nei secoli diventerà il cuore di un vasto sistema di poderi, risalgono al 1564, anno in cui, Messer Asopardo Griffi, figlio di Filippo, il cui stemma datato 1515 è collocato su di una delle facciate della Villa, la ereditò dalla madre.  Dopo il 1576, anno in cui i Griffi alienarono la fattoria, la Fattoria di Montefoscoli, divenne, dopo vari passaggi, proprietà dei Biffoli, famiglia fiorentina di origini grossetane, che ne ingrandirono i possedimenti. Alla morte di Benedetto Biffoli avvenuta nel 1631, la fattoria di Montefoscoli passò per testamento ai Gesuiti di Firenze. La Compagnia del Gesù, seguendo le disposizioni testamentarie, che imponevano “fare del bene in Montefoscoli” ingrandì i possedimenti di quello che era divenuto un convento della Compagnia. Quando nel 1773 papa Clemente XIV con la Bolla “Dominus ac redemptor noster”, soppresse  l’Ordine dei Gesuiti, la fattoria di Montefoscoli venne acquistata da Giulio Mastiani Brunacci  e l'ex convento diventò una “deliziosissima villa dei Mastiani Brunacci”. Nel 1906 Cesare Mastiani Brunacci cedette tutti i suoi beni al livornese Oscar Tobler. Intorno al 1925, Carolina, ultima discendente dei Tobler, cedette la fattoria di Montefoscoli alla Fondazione Gaslini di Genova che ne ha detenuto il possesso, valorizzando soprattutto l’attività agricola, fino al 2004 anno in cui la Proprietà della Società Agricola Fondi Rustici Montefoscoli S.r.l. è stata acquisita dalla Amministrazione Provinciale di Pisa.
'''La Fattoria che fu dei Gesuiti, poi della famiglia Mastiani Brunacci'''.
 
'''La casa del tenore Mario''' '''Filippeschi''' - Mario Filippeschi nacque il 7 giugno in via dei Fossi, intitolata dal 7 giugno 1981 al suo nome. Dopo aver studiatoi musica e canto diventò dagli anni Trenta un celebre tenore che si esibì nei più importanti teatri italiani e cantò anche con la Callas.
== Sport ==
Dal 1922 a Montefoscoli è presente una squadra di Calcio, nata con il nome di G.S. MONTEFOSCOLI, ora chiamata A.S.D. MONTEFOSCOLI CALCIO 1922.