Gavirate: differenze tra le versioni

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Relativamente al periodo alto medievale è importante il ritrovamento di un diploma dell'anno [[713]] in cui il re longobardo [[Liutprando]] ha legato il borgo di Gavirate al [[Monastero di San Pietro in Ciel d'Oro]] di Pavia.
Per quanto riguarda il periodo basso medievale risulta rilevante, nel XII secolo, l'insediamento di alcuni monaci dell'[[Abbaziaabbazia di Fruttuaria]] nel [[Chiostrochiostro di Voltorre]].
 
Gavirate, a partire dal 1500, come tutto il Ducato di Milano, fu interessato da saccheggi e dalle invasioni di truppe mercenarie durante il conflitto franco-spagnolo.
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Il 12 gennaio 1927, in applicazione del R.D. 16 settembre 1927, n. 2390, a Gavirate furono aggregati i territori dei soppressi comuni di [[Oltrona al Lago]] e [[Voltorre]], mentre il 19 maggio 1929 cedette le frazioni di Chignolo, Orocco e Picco al Comune di [[Comerio]].
 
===Mercato===
Il mercato di Gavirate risale alla prima metà del secolo XVI. Il 20 giugno [[1539]] [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]] concesse al signore di [[Brebbia]] e di Gavirate il diritto di istituire un mercato ogni venerdì, con le esenzioni e i privilegi connessi. Le ragioni di tale concessione vanno ricercate nel fatto che gli spagnoli volevano "risarcire" il territorio gaviratese, danneggiato a causa delle razzie connesse al conflitto franco-spagnolo.<ref>R. Fassi e A. Calamia, ''Lago per tre'', Fotolito, 1983.</ref>
 
Gli anni successivi videro un'espansione del mercato, che, nella seconda metà del XVI secolo, divenne centro di scambio commerciale per bestiame e prodotti agricoli per tutta l'area circostante; in particolare in esso si tenevano, due volte l'anno, nei mesi di luglio e ottobre, le fiere.
 
=== Simboli ===
==== Stemma, e gonfalone ====
 
=== Stemma, gonfalone ===
Nella simbologia araldica comunale si riscontrano discrepanze tra le descrizioni delle armi e le forme effettivamente adottate dal comune.
 
Ai sensi del R.D. 11 maggio 1936<ref>{{cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?1681 |titolo= Gavirate, decreto 1936-05-11 RD, concessione di stemma e gonfalone |sito= Archivio Centrale dello Stato}}</ref> e della LL.PP. 25 novembre 1937 questa è la descrizione araldica dello stemma:
 
{{Citazione|Partito: al primo di rosso, alla [[Spada (araldica)|spada]] d'argento, manicata d'oro, posta [[in palo,]]; nel secondo d'azzurro, a tre [[Bisante (araldica)|bisanti]] d'oro, [[in fascia]]. (Capo del Littorio). Ornamenti esteriori da Comune.|R.D. 11 maggio 1936, LL.PP. 25 novembre 1937}}
 
e questa quella del gonfalone:
{{Citazione|Drappo di colore azzurro riccamente ornato di ricami d'argento, caricato dello stemma con corona merlata, simbolo di autonomia e potere, di scudo e spada d'argento manicata d'oro, con tre bisanti d'oro e rami di quercia ed alloro annodati con fiocco rosso, con l'iscrizione [[Attributi araldici di posizione#Centrato|centrata]] in argento “Comune di Gavirate”. Le parti di metallo ed i nastri sono argentati, l'asta verticale ricoperta di velluto azzurro con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia è rappresentato lo stemma del comune e sul gambo inciso il nome, cravatta e nastri dai colori nazionali frangiati d'argento}}
ai quali andava aggiunto il [[Capo del Littorio]], poi abrogato a seguito della caduta del fascismo.
 
All'atto pratico, in spregio alla blasonatura depositata, lo stemma usato dal comune trasforma la foggia [[partito (araldica)|partita]] in [[troncato (araldica)|troncata]]: nella metà superiore rossa si colloca la spada (la cui elsa è d'argento e non d'oro), mentre in quella inferiore azzurra campeggiano i bisanti (anch'essi argentei e non aurei)<ref>[{{cita web|url=http://www.araldicacivica.it/comune/gavirate/ |titolo= Comune di Gavirate] - ''araldicacivica.it''(VA) }}</ref>.
 
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Gavirate-Gonfalone-Effettivo.svg|Il gonfalone come dovrebbe apparire secondo la blasonatura
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===Mercato===
Il mercato di Gavirate risale alla prima metà del secolo XVI. Il 20 giugno [[1539]] [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]] concesse al signore di [[Brebbia]] e di Gavirate il diritto di istituire un mercato ogni venerdì, con le esenzioni e i privilegi connessi. Le ragioni di tale concessione vanno ricercate nel fatto che gli spagnoli volevano "risarcire" il territorio gaviratese, danneggiato a causa delle razzie connesse al conflitto franco-spagnolo.<ref>R. Fassi e A. Calamia, ''Lago per tre'', Fotolito, 1983</ref>
 
Gli anni successivi videro un'espansione del mercato, che, nella seconda metà del XVI secolo, divenne centro di scambio commerciale per bestiame e prodotti agricoli per tutta l'area circostante; in particolare in esso si tenevano, due volte l'anno, nei mesi di luglio e ottobre, le fiere.
 
==Monumenti e luoghi d'interesse==