Status di Gerusalemme: differenze tra le versioni
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=== Riepilogo storico a partire dal mandato Britannico ===
Le controversie internazionali sullo status della città risalgono alla fine del [[mandato britannico della Palestina|
Il Mandato britannico sulla Palestina comprendeva le regioni attualmente corrispondenti ad Israele, a tutti i territori occupati da Israele ad eccezione delle alture del Golan, ed al Regno di Giordania.</ref> che i britannici avevano ricevuto dalla [[Società delle Nazioni]] nel 1922. A partire dal 1936 il Regno Unito iniziò a prendere in considerazione la soluzione a due stati; furono proposti diversi piani di partizione per la Palestina ([[Commissione Peel]] nel 1937<ref name=Peel>{{en}}[http://domino.un.org/unispal.nsf/0/08e38a718201458b052565700072b358 Report of the Palestine royal commission] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110623010427/http://domino.un.org/unispal.nsf/0/08e38a718201458b052565700072b358 |data=23 giugno 2011 }}, il rapporto della commissione Peel del 1937 sul sito dell'ONU</ref>, [[Commissione Woodhead]] del 1938<ref>Questi i tre piani di spartizione proposti dalla Commissione Woodhead [https://www.dartmouth.edu/~gov46/wood-part-1939A.gif A] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20201111220539/http://www.dartmouth.edu/~gov46/wood-part-1939A.gif |date=11 novembre 2020 }} [https://www.dartmouth.edu/~gov46/wood-part-1939b.gif B] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20201111220540/http://www.dartmouth.edu/~gov46/wood-part-1939b.gif |date=11 novembre 2020 }} [https://www.dartmouth.edu/~gov46/wood-part-1939C.gif C] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160305140717/http://www.dartmouth.edu/~gov46/wood-part-1939C.gif |date=5 marzo 2016 }} sul sito del Dartmouth College</ref> e [[Conferenza di St. James]] del 1939), che non ebbero alcun esito;<ref>Secondo Benny Morris, in Righteous Victims, "mancavano i presupposti per una soluzione di compromesso. Per l'[[Agenzia ebraica]] la divisione del paese era un punto di partenza irrinunciabile; lo stesso valore aveva per gli arabi palestinesi l'indipendenza dell'intera Palestina ed un governo basato sul principio di maggioranza".</ref> in tutte queste ipotesi di divisione il territorio di Gerusalemme e parte della regione circostante (principalmente in direzione del mare) rimanevano comunque sotto il controllo mandatario.
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{{citazione|Gli schemi proposti sia dagli arabi sia dagli ebrei non ci paiono accettabili, né siamo in grado di imporre una nostra soluzione|E. Bevin, dichiarazione alla House of Commons, 18 febbraio 1947}}
così la questione fu rimessa nelle mani
Il regime internazionale ([[corpus separatum]]), originariamente previsto dall'ONU per la città di Gerusalemme nel quadro del [[Piano di partizione della Palestina cisgiordana]]<ref>[http://imeu.net/news/article00125.shtml mappa] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130729204009/http://imeu.net/news/article00125.shtml |data=29 luglio 2013|lingua=en }}</ref>, venne formalizzato nella [[risoluzione 181 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite]]<ref>[http://domino.un.org/UNISPAL.NSF/a06f2943c226015c85256c40005d359c/7f0af2bd897689b785256c330061d253 Risoluzione 181 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100416164957/http://domino.un.org/UNISPAL.NSF/a06f2943c226015c85256c40005d359c/7f0af2bd897689b785256c330061d253 |data=16 aprile 2010 }}</ref>, approvata il 29 novembre 1947. La popolazione della città di Gerusalemme, in base alle stime dell'[[UNSCOP]] (il comitato dell'ONU che aveva analizzato la situazione in Palestina ed aveva quindi proposto la soluzione a due stati poi adottata con la risoluzione 181) relativi alla fine del 1946, era composta da 100.000 ebrei (pari al 49% della popolazione cittadina) e 105.000 persone di origine araba o differente (51%).<ref name="A/364">{{en}}[http://domino.un.org/UNISPAL.nsf/2ee9468747556b2d85256cf60060d2a6/07175de9fa2de563852568d3006e10f3 United Nations Special Committee on Palestine, Recommendations to the General Assembly, A/364, 3 September 1947] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130928023350/http://domino.un.org/UNISPAL.nsf/2ee9468747556b2d85256cf60060d2a6/07175de9fa2de563852568d3006e10f3 |data=28 settembre 2013 }}</ref> La popolazione di Gerusalemme era all'incirca l'11% della popolazione totale della Palestina del 1946, stimata in 1.846.559 abitanti, di cui 65% arabi e 33% ebrei<ref name="A/364" />.
All'indomani dell'approvazione del piano, accettato, con poche eccezioni, da parte ebraica e respinto sia da parte degli arabi di Palestina che dai paesi arabi, scoppiò una [[prima guerra arabo-israeliana|guerra]] civile che finì poi per coinvolgere tutti gli stati della regione; la guerra si concluse nella primavera del 1949 con accordi armistiziali bilaterali stipulati tra Israele e le controparti egiziana, giordana, libanese e siriana. Le linee di demarcazione tra Israele e gli stati limitrofi sancite in questi accordi, che inevitabilmente ricalcavano le posizioni dei vari eserciti al momento del cessate il fuoco, erano - ad eccezione di quella col Libano - pensate come provvisorie, e non avrebbero in alcun modo costituito alcun tipo di vincolo per la determinazione delle future linee di confine de jure.<ref>In merito al confine israelo-giordano Aust, in Handbook of International Law, cap.II dice testualmente: "these provisions would not prejudice any final political settlement, and the Green Line was without prejudice to future settlements regarding territory or boundary lines".</ref> In particolare, Gerusalemme era attraversata dalla linea di demarcazione tra Giordania ed Israele: la parte ovest della città, comprendente le zone di più recente edificazione, ed a maggioranza ebraica, era sotto il controllo dello Stato di Israele, mentre la parte est, comprendente la [[Città Vecchia di Gerusalemme|città vecchia]], ed a maggioranza araba, era sotto controllo del Regno di Giordania.
L'11 maggio 1949 Israele fu ammesso nelle [[
|data = 1949|lingua = en,es,fr,ru,zh|formato = pdf|p = 1|citazione = The General Assembly, Acting in discharge of its functions under Article 4 of the Charter and rule 125 of its rules of procedure,
1. Decides that Israel is a peace-loving State which accepts the obligations contained in the Charter and is able and willing to carry out those obligations;
2. Decides to admit Israel to membership in the United Nations.
[L'Assemblea Generale, nell'esercizio delle sue funzioni ai sensi dell'articolo 4 della Carta e della norma 125 del suo regolamento interno,
1. Decide che Israele è uno Stato amante della pace che accetta gli obblighi contenuti nella Carta ed è in grado di adempiere a tali obblighi; 2. Decide di ammettere Israele come membro delle Nazioni Unite.]
|accesso = 12 dicembre 2023|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20231127133620/https://digitallibrary.un.org/record/210373|urlmorto = no}}</ref> che richiamava esplicitamente la 181, e prendeva nota degli impegni in proposito presi dal rappresentante israeliano.<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://domino.un.org/UNISPAL.NSF/85255a0a0010ae82852555340060479d/1db943e43c280a26052565fa004d8174 54. Application of Israel for admission to membership in the United Nations (A/818)] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>
Il 9 dicembre 1949 l'ONU ribadì l'internazionalizzazione di Gerusalemme nella risoluzione 303 dell'Assemblea generale, che però Israele giudicò irricevibile. La città fu dunque proclamata capitale di Israele nel dicembre [[1949]], e dall'inizio del [[1950]] Israele vi trasferì gli uffici istituzionali<ref name="knesset Gerusalemme">{{cita web|url=https://www.knesset.gov.il/docs/eng/bengurion-jer.htm|titolo=Statements of the Prime Minister David Ben-Gurion
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Dal [[1948]] al [[1967]], la città è stata divisa in due zone, fino a quando, in seguito alla [[guerra dei sei giorni]], Israele acquisì il controllo dell'intera città.
Il 30 luglio [[1980]] il parlamento israeliano promulgò la cosiddetta ''[[Legge su Gerusalemme|Jerusalem Law]]''<ref name="basiclaw">{{en}}[http://www.mfa.gov.il/MFA/MFAArchive/1980_1989/Basic%20Law-%20Jerusalem-%20Capital%20of%20Israel Basic Law: Jerusalem, Capital of Israel]</ref>, una legge fondamentale (un atto legislativo che, negli stati dotati di una costituzione, va considerato equipollente ad un atto costituzionale) che era una proclamazione de jure della capitalità della città "completa ed unita".
Tali proclamazioni non sono state riconosciute come valide dalle maggiori autorità internazionali, e sono state condannate da Risoluzioni ONU non vincolanti e sentenze di corti internazionali, poiché la città di Gerusalemme comprende territori non riconosciuti come israeliani dal [[diritto internazionale]]. La [[Corte internazionale di giustizia]] ha confermato nel [[2004]] che i territori occupati dallo Stato di Israele oltre la "Linea Verde" del [[1967]] continuano ad essere "territori occupati" e dunque con essi anche la parte est di Gerusalemme.
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