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Partecipò a Milano a movimenti per i diritti umani. Dopo la prima guerra mondiale fondò a Cagliari i giornali "Il Popolo Sardo" e "Il Solco". Nella piazza Martiri aprì uno studio d'ingegnere in società con un altro, realizzando progetti per privati a Cagliari e altrove. Collaborò alla risistemazione dell'Orto Botanico di Cagliari. Partecipò ad alcune iniziative della Società Ginnastica "Amsicora" di Cagliari; prima come atleta e successivamente istruttore tecnico di nuoto e atletica. Dopo la laurea in ingegneria realizzò strutture per la pratica sportiva e progettò lo Stadio Amsicora, a Cagliari, nei terreni dell'ex colonia penale di San Bartolomeo. Realizzò la fiera di maggio del 1921 collaborando col cavalier Guido Costa == fonte M Pintor, Giornale fieristico==e nel luglio dello stesso anno, col pittore Felice Melis Marini, la prima mostra d'arte sarda a Cagliari. Ideatore di un partito di sostegno alla Sardegna, sostenitore dell'autonomia e della valorizzazione e diffusione della cultura si batté durante tutta la sua vita per la causa di un riscatto della Sardegna. Nel 1920 insegnò calcolo infinitesimale alla Facoltà di matematica di Cagliari. Nell'aprile del 1921 fondò a Oristano il [[Partito Sardo d'Azione]] con Emilio Lussu, [[Camillo Bellieni]] e altri compagni. Nell'ottobre del 1921 fu aggredito da squadracce, fu accusato ingiustamente, la sede del periodico" Il Solco" fu distrutta e il giornale bruciato in piazza.
Progettò edifici, trasformazioni fondiarie agrarie in varie parti dell'isola e bonifiche nel [[Campidano]] di Oristano. Nel 1925 fu inaugurata la Scuola d'arte applicata di Oristano che aveva contribuito a fondare con gli artisti Francesco Ciusa e Carmelo Floris. Nel 1928 si sposò con un'insegnante, Maria Rosa Fara ed ebbe sei figli. Per non aver ritirato la tessera del [[Partito Nazionale Fascista]] fu privato del posto di lavoro nel 1929. La scuola d'arte fu chiusa e lui fu considerato come sorvegliato speciale. Dopo la caduta del fascismo fu sindaco di Oristano. Lavorò incessantemente per il benessere della popolazione in anni difficili di guerra. I bombardamenti a Cagliari distrussero gran parte della città compreso il negozio di ottica materno. A Oristano non fecero particolari danni, ma la vita non era facile. Riprese l'attività nel PSd'Az, organizzò il primo congresso del [[Partito Sardo d'Azione]] ad Oristano e collaborò alla prima stesura dello [[Statuto Regionale della Sardeg|Statuto Regionale della Sardegna]] con l'avv.[[Gonario Pinna]] . Morì a [[Oristano]], sul treno per Cagliari il 9 maggio [[1947]].
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