Magna Carta: differenze tra le versioni

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La '''''Magna Carta libertatum''''' (dal [[latino medievale]], "Grande Carta delle libertà"), comunemente chiamata '''''Magna Carta''''', è una [[carta reale]] dei diritti accettata il 15 giugno [[1215]] dal re [[Giovanni d'Inghilterra]] a [[Runnymede]], nei pressi di [[Windsor (Regno Unito)|Windsor]]. Redatta dall'[[arcivescovo di Canterbury]] [[Stephen Langton]] per cercare, senza successo, di raggiungere la pace tra l'impopolare re e un gruppo di [[Barone|nobili]] ribelli, essa doveva garantire la tutela dei diritti della chiesa, la protezione dei civili dalla detenzione ingiustificata, offrire una rapida giustizia e limitare i diritti di tassazione [[feudalesimo|feudali]] della Corona. Nessuna delle due parti mantenne i propri impegni e la Carta fu annullata da [[papa Innocenzo III]], facendo precipitare il paese nella [[prima guerra dei baroni]].
 
Dopo la morte di Giovanni, il governo di [[Guglielmo il Maresciallo]], reggente del giovane [[Enrico III d'Inghilterra|Enrico III]], emanò nuovamente la Carta nel 1216, priva tuttavia di alcuni dei suoi contenuti più radicali, in un tentativo fallito di ottenere un sostegno politico; l'anno seguente, alla fine della guerra, la Carta fece parte del [[Trattato di Lambeth|trattato di pace concordato a Lambeth]]. A corto di fondi, Enrico la ripubblicò ancora una volta nel 1225 in cambio di nuovevve tasse; suo figlio, [[Edoardo I d'Inghilterra|Edoardo I]], lo fece nel 1297, questa volta confermandola come parte della [[legge]] [[Costituzione del Regno Unito|statutaria dell'Inghilterra]]. La carta confluì dunque nella vita politica inglese venendo rinnovata da ogni sovrano, sebbene il passare del tempo e le nuove leggi del [[Parlamento d'Inghilterra]] l'avessero privata di una fetta del suo significato pratico.
 
Alla fine del [[XVI secolo]], vi fu una notevole crescita nell'interesse verso la ''Magna Carta''. All'epoca si diffuse l'ipotesi tra avvocati e storici che esistesse un'antica costituzione inglese, risalente ai tempi degli [[anglosassoni]], volta a proteggere le libertà individuali dei cittadini dell'isola. Stando a questa tesi, l'[[conquista normanna dell'Inghilterra|invasione normanna del 1066]] si era resa responsabile della cancellazione di questi diritti, ragion per cui la ''Magna Carta'' nacque verosimilmente con l'intento di ripristinarli su una spinta popolare. Sebbene tale ricostruzione fosse largamente lontana dalla realtà, giuristi come Sir [[Edward Coke]] ricorsero ampiamente alle disposizioni della ''Magna Carta'' all'inizio del [[XVII secolo]], allo scopo di confutare il [[diritto divino dei re]] promosso dai sovrani della [[dinastia Stuart]]. Il mito politico della ''Magna Carta'' e la sua protezione delle antiche libertà personali persistettero anche dopo la [[Gloriosa Rivoluzione]] del 1688 e fino al [[XIX secolo]] inoltrato, influenzando pure i primi [[coloni americani]] delle [[Tredici Colonie]] e la redazione della [[Costituzione degli Stati Uniti]]. Gli studi degli storici di [[epoca vittoriana]] dimostrarono come la carta originale del 1215 riguardasse il rapporto medievale tra monarca e nobiltà, piuttosto che i diritti del popolo comune. Ciononostante, l'atto rimase un documento dal valore iconico e culturale assai forte, benché quasi tutte le sue clausole fossero abrogate nel XIX e [[XX secolo]]. Considerata comunque Carta fondamentale della [[monarchia britannica]], al 2021 restano in vigore le clausole 1, 9 e 29 dell'ultima versione, quella del 1297.