Container: differenze tra le versioni

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Dalla standardizzazione dimensionale e quindi volumetrica dei container è nata la consuetudine di valutare la capacità di carico di una [[nave]] [[portacontainer]] in moduli ''TEU ([[acronimo]] di [[Unità equivalente a venti piedi|Twenty-foot Equivalent Unit]])'' (Unità equivalente a 20 piedi).
 
Sono anche omogenei gli attacchi, (marine twist lock), presenti sugli angoli del contenitore, specifici per il fissaggio sui vari mezzi di trasporto. In questo modo, tramite [[carrello elevatore|carrelli elevatori]], [[carroponte|carriponte]], [[gru a cavaliere]] e [[gru (tecnologia)|gru]] sono facilmente trasferibili tra una [[nave]] dove possono essere facilmente sovrapposti verticalmente, un [[carro ferroviario merci|vagone]] o un [[autocarro]]. Le caratteristiche di questi attacchi, unita alla robustezza intrinseca del contenitore, ne consentono l'impilazione l'uno sull'altro, migliorando l'utilizzazione dei [[molo|moli]], delle [[banchina|banchine]] e dei [[magazzino|magazzini]].
 
Il ''container ISO'' classico presenta le superfici laterali piene e una chiusura posteriore con due battenti facilmente sigillabili per evitare effrazioni. Forse la sua maggiore limitazione consiste nelle misure interne di carico che non consentono il carico affiancato di 2 [[Pallet#Pallet europeo|pallet EUR]] nel loro lato maggiore.