Logica trascendentale: differenze tra le versioni

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comprensione ed estensione
i giudizi
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Con la ''[[Logica di Port-Royal]]'' (1662) di [[Antoine Arnauld (teologo)|Antoine Arnauld]] e [[Pierre Nicole]] si era affermata nella logica tradizionale la distinzione tra [[Comprensione (logica)|Comprensione]] (o sfera) ed [[Estensione (logica)|estensione]] (o contenuto) di un concetto. Questa caratteristica dei concetti è ripresa e illustrata nella ''Jäsche-Logik''.<ref name=kovacy/> Oltre a riprendere il rapporto di proporzione inversa di comprensione ed estensione, Kant indica che i concetti sono in rapporto di [[Genere (filosofia)|Genere]] e specie. Ciascun concetto, cioè, nella sua comprensione ha diversi concetti sovraordinati che lo definiscono e, inversamente, è in ciascun concetto della sua estensione. L'astrazione conduce sempre più in alto nella catena dei concetti sovraordinati. La determinazione è il processo di orientamento opposto. Il rapporto tra concetti di pari livello è detto "coordinazione", quello tra un concetto inferiore ad uno sovraordinato è detto "subordinazione". Non esiste, secondo Kant, un punto finale in direzione dei concetti inferiori, poiché anche il più specifico dei concetti può essere ulteriormente determinato da un'ulteriore nota. I concetti che hanno la stessa estensione sono detti "reciproci".<ref name=kovacy/>
 
==I giudizi==
Come spiega Kovačy, il [[Giudizio (filosofia)|giudizio]] è per Kant "il modo di portare le rappresentazioni date all'unità oggettiva dell'autocoscienza". L'unico uso logico dei concetti è legato alla formulazione di giudizi. Nel giudizio, un concetto, che funge da predicato, è messo in relazione ad una classe di oggetti attraverso un'altra rappresentazione (il soggetto), che sta come condizione. Con ciò Kant rimarca la differenza tra concetto e intuizione (solo quest'ultima si relaziona direttamente agli oggetti).<ref name=kovacy/>
 
==Analitica trascendentale==