Primo Levi: differenze tra le versioni
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Levi non era religioso: «La mia è la vita di un uomo che è vissuto, e vive, senza Dio, nell'indifferenza di Dio»<ref name="Le parole di Primo Levi: Dio e gli ebrei" />, affermò, intervistato da Giuseppe Grieco, contrapponendosi al credente [[Elie Wiesel]]; «io, il non credente, e ancor meno credente dopo la stagione di Auschwitz»<ref>''[[I sommersi e i salvati]]''.</ref>, anche se dichiarò di provare invidia per i credenti. Dopo la terribile esperienza del lager radicalizzò il suo [[ateo|ateismo]]: «C'è Auschwitz, dunque non può esserci Dio. Non trovo una soluzione al dilemma. La cerco, ma non la trovo»<ref>{{Cita web|url=https://books.google.it/books?id=RyeXAgAAQBAJ&printsec=frontcover&dq=Ferdinando+Camon,+Conversazione+con+Primo+Levi&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjLo4eeluDjAhXL0aQKHTEYCAAQ6AEIKTAA#v=onepage&q=Ferdinando%20Camon%2C%20Conversazione%20con%20Primo%20Levi&f=false |titolo=Conversazione con Primo Levi: Se c'è Auschwitz, può esserci Dio? (anteprima limitata su Google Book)|autore=[[Ferdinando Camon]]|editore=[[Guanda]]|accesso=31 luglio 2019}}</ref>: parlò di vicinanza alla posizione [[Materialismo|materialistica]] di [[Giacomo Leopardi|Leopardi]], anche in conseguenza della propria adesione alla scienza. Pur non essendo religioso, fu interessato alla cultura e alla tradizione ebraica: accettava la propria identità ebraica, ma non la fede.
==Stile letterario==
Esistono differenze significative tra le varie opere, soprattutto rispetto a ''Se questo è un uomo''. L'opera prima fu infatti composta sotto lo stimolo di testimoniare quanto vissuto, il cui ricordo era ancora molto recente all'epoca dei fatti; per le opere successive, a partire da ''La tregua'', Levi compone i propri libri in modo molto più sistematico, dandosi precise scadenze e scrivendo regolarmente in orari prestabiliti.
== Opera omnia ==
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