Max Stirner: differenze tra le versioni
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Esistono anche forti somiglianze del pensiero stirneriano col [[socialismo libertario]] e individualista esposto dallo scrittore dell'[[estetismo]] inglese [[Oscar Wilde]] nel suo saggio ''[[L'anima dell'uomo sotto il socialismo]]'' (cfr. anche la voce [[Oscar Wilde esteta socialista]]).<ref>David Goodway, ''Anarchist Seeds Beneath the Snow'', Liverpool University Press, 2006. p. 75.</ref>
=== Anarco-capitalismo, libertarianismo e illegalismo ===
{{quote|Nelle ricchezze del banchiere io vedo tanto poco qualcosa di estraneo come [[Napoleone]] nelle terre dei re: noi non abbiamo alcun timore di «conquistarle» e anzi cerchiamo i mezzi per poterlo fare. Noi togliamo loro, dunque, questo spirito di estraneità di cui un tempo avevamo timore.|da ''L'Unico e la sua proprietà''}}
C'è anche chi ha avvicinato Stirner alle ispirazioni di certi [[Anarco-capitalismo|anarco-capitalisti]] e [[Libertarianismo|libertariani]] sulla scia di pensatori statunitensi quali [[Benjamin Tucker]] e [[Lysander Spooner]] come [[Ayn Rand]], [[Murray Rothbard]], [[Walter Block]] e [[Robert Nozick]],<ref>{{cita web|titolo=Egoism in Rand and Stirner|autore=David S. D'Amato|data=11 marzo 2014|sito=libertarianim.com|url=http://www.libertarianism.org/columns/egoism-rand-stirner|accesso=7 settembre 2016}}</ref> ma spesso questa derivazione, seppur le idee di Stirner siano state anche interpretate come individualiste in questo preciso senso, è negata sia dagli anarchici (ribadendo l'avversione di Stirner al [[capitalismo]] borghese) sia dai [[Liberalismo|liberali]], evidenziando la mancanza di rispetto tributata da Stirner ai [[diritti naturali]], specie alla [[proprietà privata]] altrui che non è proprietà dell'Unico ma che secondo Stirner l'Unico può invece violare, all'etica del lavoro e ai valori di qualsiasi tipo (apprezzati ad esempio in ambito di [[paleolibertarianismo]]), nonché la sua indifferenza beffarda verso il [[principio di non aggressione]], a cui non riconosce cogenza morale per l'Unico, scrivendo:<ref>Ulrike Heider, ''Anarchism: Left, Right and Green'', City Lights Books, 1994, pp. 95–96.</ref><ref name=piombini>Guglielmo Piombini, [http://digilander.libero.it/cssc/libertarissima/00/stirner.htm ''Stirner, nemico dell'individuo''].</ref>
{{citazione|Si dice che la punizione è il diritto del delinquente. Ma anche l'impunità è suo diritto. Se l’impresa non gli riesce, è giusto che gli vada così e, se gli riesce, è giusto lo stesso. Ognuno ha quel che si merita. Se uno si getta a capofitto nei pericoli e ne resta vittima, noi diremo di certo che è giusto che sia finito così, che se l’è voluto. Ma se supera i pericoli, cioè se la sua potenza è vittoriosa, allora ha ragione, è nel suo diritto. Se un bambino gioca con un coltello e si taglia, è giusto che gli vada così; ma se non si taglia, è giusto lo stesso. Se ciò che il delinquente rischia gli capita davvero e lo fa star male, è giusto che gli vada così: perché ha rischiato, se conosceva le possibili conseguenze?! Ma la punizione che noi gli infliggiamo è solo un nostro diritto, non il suo. Il nostro diritto reagisce contro il suo ed egli ne "riceve un torto", perché – noi abbiamo il sopravvento.<ref>Max Stirner, ''L'Unico e la sua proprietà'', p. 145.</ref>|Max Stirner, ''L'Unico e la sua proprietà''}}
Da qui l'avvicinamento di Stirner all'[[illegalismo]], cioè un comportamento o una condotta politica che contrasta le leggi dello Stato, praticando l'[[illegalità]], in genere come forma di protesta e sussistenza. Solitamente, il termine è usato in riferimento a una tendenza dell'anarchismo, spesso legata all'anarchismo individualista. L'illegalismo anarchico difatti si fonda sull'anarchismo egoista e sulla filosofia di Stirner come giustificazione del comportamento criminale (di solito rapine, furti, taccheggio, sabotaggio, truffa) a fini ribellistici e individualisti, e anticapitalisti.
Come gli anarchici classici, essi sono anche forti avversari dell'idea di [[lavoro subordinato]] e di mercato.
Il giornalista anarcocapitalista rothbardiano Guglielmo Piombini pronuncia quindi una dura critica allo stirnerismo come ideologia collegabile sia all'autoritarismo e all'estrema sinistra ([[Anarco-socialismo|anarchica socialista]] o illegalista) sia alla [[criminalità]], critica che riprende molti attacchi del passato tra cui quelli del primo traduttore italiano Zoccoli:
{{citazione|Alla luce di queste considerazioni, non v'è dubbio che presentare Stirner come un precursore dell'ultraliberismo e del libertarismo moderno costituisca un grossolano abbaglio. La tradizione libertaria non ha nulla da spartire con le idee di Stirner, che non a caso hanno trovato udienza solo all'interno di correnti culturali del tutto avverse alla società di mercato. L'ideologia di Stirner rappresenta piuttosto, in termini [[Vilfredo Pareto|paretiani]], la derivazione (cioè la razionalizzazione a posteriori) di ben precisi residui [[Anticapitalismo|antiliberali]], sia di [[estrema destra]] che di [[estrema sinistra]]. Schematicamente, non è difficile individuare le due categorie di persone alle quali le teorie di Stirner possono risultare estremamente comode: da una parte i [[dittatori]], i conquistatori, i guerrafondai; dall'altra i parassiti pseudo-rivoluzionari dediti all'[[esproprio proletario]]. A cui bisogna aggiungere certi [[Criminalità|delinquenti]] professionali e certi pericolosi [[Psicopatia|psicopatici]] [[Sociopatia|amorali e anaffettivi]]: ma qui entriamo più nel campo della psicologia che in quello della politica.<ref name=piombini/>|Guglielmo Piombini, ''Stirner, nemico dell'individuo e della sua proprietà''}}
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