Max Stirner: differenze tra le versioni
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=== Friedrich Nietzsche ===
[[File:Nietzsche187a.jpg|thumb|upright=0.8|[[Friedrich Nietzsche]], di cui si discute l'influenza avuta o meno da Stirner e il suo pensiero]]
Un approfondimento merita il rapporto tra Stirner e [[Friedrich Nietzsche]], ex amico di [[Wagner]], concittadino postumo a Bayreuth di Stirner, ed ex seguace di [[Schopenhauer]] (quest'ultimo, prussiano come l'autore dell'''Unico'' fu pressoché contemporaneo di Schmidt, nonché frequentatore e poi docente-rivale di Hegel nella stessa università, ma non conobbe mai Stirner né probabilmente la sua opera). [[Bernd Laska]] sostiene che Nietzsche (che a Stirner si ispirò) non riconobbe esplicitamente i suoi debiti nei confronti di Stirner e anzi confidò ad alcuni suoi allievi il timore di essere accusato di plagio nei suoi confronti. Negò di aver mai letto il suo libro, cosa che invece risultò alcuni anni dopo la sua morte.<ref name=laska2>Bernd A. Laska, [http://www.lsr-projekt.de/poly/itnietzsche.html ''La crisi iniziale di Nietzsche (in seguito a confronto con Stirner)'']. Originale ''Nietzsches initiale Krise'', ''Germanic Notes and Reviews'', vol. 33, n. 2, autunno 2002, pp. 109–133.</ref> Questa opinione di Laska è però criticata da altri.
Nei commentari dell'edizione critica [[Giorgio Colli|Colli]]-[[Mazzino Montinari|Montinari]] e nelle numerose biografie sul filosofo gli autori sostengono che Nietzsche abbia mai espresso alcun timore di plagio con i suoi allievi, anche perché negli anni in cui Nietzsche insegnò la disciplina di cui era docente era filologia classica e non filosofia. Nietzsche pare inoltre che non fosse in possesso di alcun libro di Stirner, o non risultano tali volumi nel suo archivio.<ref>Come testimonia il saggio di Oehler dal titolo ''Nietzsches Bibliothek'' ([Weimar], Gesellschaft der Freunde des Nietzsche-Archivs, 1942, VIII + 56 S., [5] Bl).</ref>
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{{citazione|Una volta, quando mio marito era uscito, [Nietzsche] si intrattenne un attimo con me e fece il nome di due tipi originali, che lo stavano occupando e nei cui scritti coglieva un'affinità con se stesso. Come sempre quando acquistava consapevolezza di relazioni interiori, era su di morale e felice. [...] "Stirner [...] quello sì!" E comparve un tratto solenne sul suo viso. Mentre osservavo con apprensione quel suo atteggiamento, questo si mutò nuovamente, egli fece con la mano un movimento come per scacciare qualcosa, difensivo, e mi sussurrò: "Ora Ve l'ho pure detto, ma non volevo parlarne. Lo dimentichi di nuovo. Si parlerà di un plagio, ma Voi non lo farete, lo so".<ref name=laska2/><ref name=bern>Carl Albrecht Bernoulli, ''Franz Overbeck und Friedrich Nietzsche'', Eine Freundschaft, Jena, 1908, cit. in Safranski R., ''Nietzsche. Biografia di un pensiero'', Milano, 2001.</ref>|riportato da Bernd Laska}}
Sempre secondo le medesime testimonianze Nietzsche avrebbe definito l'opera di Stirner come «la più temeraria e [[Consequenzialismo|consequenziale]] dai tempi di [[Thomas Hobbes|Hobbes]]». Nietzsche intravide ne ''L'Unico e la sua proprietà'' un nucleo su cui costruire il proprio nichilismo attivo e da Stirner trasse spunti in particolare per ''[[Il crepuscolo degli idoli]]''.<ref name=bern/>
=== Nella cultura di massa ===
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