Leonida Repaci: differenze tra le versioni
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Tornato a [[Palmi]] scrisse il poemetto ''La Raffica'' (inizialmente il titolo era: "Il ribelle e l'Antigone") ispirato alla morte di Anita, Nèoro e Mariano tre dei suoi nove fratelli, morti a causa dell'epidemia di ''spagnola''. Nel [[1919]] ritornò a Torino e conseguì la laurea, l'anno seguente prese l'abilitazione all'avvocatura e incominciò a frequentare ambienti e personaggi politici di sinistra.
Durante l'[[Biennio Rosso|occupazione delle fabbriche]], [[Antonio Gramsci]] in persona, che aveva recensito un suo libro ne l'''[[Avanti!
Rèpaci lasciò quindi Torino per [[Milano]] dopo la [[marcia su Roma]], ma continuò a collaborare a ''L'Ordine nuovo'', firmandosi con lo pseudonimo di ''Gamelin'', il protagonista del romanzo ''Gli dei hanno sete'' di [[Anatole France]]. A Milano, Repaci ebbe affidata da Gramsci la responsabilità delle critiche teatrali e musicali sulla terza pagina dell'Unità, che curò a partire dal primo numero del giornale uscito il 12 aprile 1924. Tenne la rubrica fino a giugno del 1925.
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