Carrosio: differenze tra le versioni
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== Storia ==
[[File:Carrosio-monumento ai caduti.jpg|thumb|left|upright|Monumento ai caduti]]▼
Presente già diversi secoli prima di Cristo tra gli insediamenti liguri “di montagna” e al centro di una fitta rete di scambi con quelli “di mare” (documentata dalla “Tavola di bronzo del [[Polcevera]]” del 117 a.C. oggi esposta a Isosecco), fu distrutto dal console [[Lucio Emilio Paolo (console 219 a.C.)|Lucio Emilio Paolo]] poco prima del 200 a.C. e i suoi abitanti in gran parte deportati o dispersi.
=== L’insediamento di Meo ===
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Nel 1812 fu ospitato nel “Roccone” di Carrosio il [[Papa Pio VII]], avviato all’esilio di [[Fontainebleau]]: una lapide murata nel frontale del palazzo ne rende testimonianza.
Dopo la caduta di Napoleone, al [[Congresso di Vienna]] si deliberò l’annessione della [[Repubblica di Genova]] al [[Regno di Sardegna (1720-1861)|Regno di Sardegna]]: il paese tornò quindi definitivamente tra i domini [[Casa Savoia|sabaudi]], e il 2 settembre del [[1815]] re [[Vittorio Emanuele I di Savoia|Vittorio Emanuele I]] e la regina [[Maria Teresa d'Austria-Este]] attraversarono Carrosio, festeggiatissimi dalla popolazione locale<ref>{{Cita libro|autore=Roberto Benso|titolo=Carrosio - Il mito e la realtà|anno=1976|capitolo=12}}</ref>.
=== Dal XX secolo ad oggi ===
All’inizio del XX secolo Carrosio contava circa 900 abitanti; numerosi furono però gli emigrati verso l’America settentrionale e meridionale, soprattutto [[Argentina]] e [[Uruguay]].
▲[[File:Carrosio-
Su iniziativa del dottor Felice Costa, per lunghi anni sindaco del paese, fu eretto nel [[1922]] un obelisco dedicato alla memoria dei caduti durante la [[Prima guerra mondiale]]<ref name=":0">{{Cita libro|autore=Roberto Benso|titolo=Carrosio - Il mito e la realtà|anno=1976|capitolo=14}}</ref>.
Anche la [[Seconda guerra mondiale]] coinvolse amaramente Carrosio:
* nei bombardamenti di [[Villalvernia]] del [[1 dicembre]] [[1944]] perse la vita il 17enne Domenico Traverso<ref name=":0" />;
* il [[7 febbraio]] [[1945]], appena due mesi dopo, il fratello Pietro, di un anno più giovane, fu colpito a morte davanti alla Cappelletta della Misericordia da un [[aereo da caccia]] che passava a volo radente sul paese<ref name=":0" />;
* da Carrosio provenivano 6 caduti nella [[Strage della Benedicta]] dell’aprile [[1944]]<ref>{{Cita web|url=https://www.polcevera.net/benedi.htm|titolo=Massacro della Benedicta|sito=www.polcevera.net|accesso=2023-12-28}}</ref>;
* Angelo “Giuanola” Traverso, giovane atleta, non fece mai ritorno da [[El Alamein]]<ref name=":0" />;
* numerosi furono i deportati nei vari [[campi di concentramento nazisti]], soprattutto [[Campo di concentramento di Mauthausen|Mauthausen]]<ref>{{Cita web|url=https://benedicta.org/wp-content/uploads/2021/02/deportati_tabella.pdf|titolo=Deportati in KL catturati nell'ambito del rastrellamento della Benedicta}}</ref>.
[[File:Carrosio-municipio.jpg|thumb|upright|Il municipio]]
=== Simboli ===
Lo stemma e il gonfalone del comune di Carrosio sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 12 febbraio 1962.<ref>{{cita web|titolo= Carrosio, decreto 1962-02-12 DPR, concessione di stemma e gonfalone |url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.detail.html?1273 |accesso= 24 ottobre 2021 |sito= Archivio Centrale dello Stato}}</ref>
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