Mao Zedong: differenze tra le versioni

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Le stime del numero di vittime totali del periodo 1949-1976 sono molto discordanti fra loro e variano da 20 a 80 milioni: comprendono da 2 a 5 milioni di contadini durante il terrore della riforma agraria nel 1951-1952, da 20 a 40 milioni per la carestia del 1959, alcuni milioni per i [[laogai]] e da 1 a 3 milioni per la Rivoluzione Culturale. Sono controversi i giudizi di colpa, negligenza e responsabilità rispetto alla terribile carestia del 1959-1961: alcuni autori (Jung Chang, John Halliday ''Mao. La Storia Sconosciuta'', 2005) sostengono che sia stata causata volontariamente da Mao vendendo una quantità di derrate alimentari insostenibile per il paese all'Unione Sovietica in cambio di tecnologia militare nucleare. La maggior parte degli storici e lo stesso governo cinese sostengono comunque che la principale causa non furono i disastri naturali ma la politica del Grande balzo in avanti (vedi [[Grande_balzo_in_avanti#La_carestia_e_le_sue_cause|cause della carestia]]).
 
L'intellettuale [[USA|statunitense]] [[Noam Chomsky]] ha sottolineato, facendo sua una riflessione del [[premio Nobel]] [[Amartya Sen]], come il conteggio dei morti provocati non intenzionalmente a fine di valutazioni politiche sia fuorviante. Tralasciando le discussioni sulle stime delle vittime, i due hanno proposto una comparazione tra le condizioni dei due giganti asiatici [[Cina]] ed [[India]] dal [[1950]] al [[1979]]. Sebbene la democratica India sotto la spinta dell'opinione pubblica abbia risposto in modo relativamente efficiente alle carestie evitando tragedie di portata paragonabile a quelle cinesi (causate da errori diretti o indiretti del regime), non ha saputo ridurre il [[tasso di mortalità]] come invece ha fatto la Cina nello stesso periodo. Gli autori immaginano una situazione del tutto ipotetica in cui l'India fosse stata in grado di attuare le stesse riforme, ottenendo la stessa riduzione di mortalità: in tal caso, stimano che in India sarebbero morte circa 100 milioni di persone in meno <ref>[http://www.zmag.org/Italy/barsamian-chomsky.htm ''Liberare la mente dalle ortodossie''], traduzione in italiano dell'intervista ''Liberating the Mind from Orthodoxies'' di David Barsamian a Noam Chomsky</ref>. Tuttavia, un ragionamento analogo può portare a considerare che la politica maoista diche favoreggiamentofavorì dellele nascite ha portato la popolazione cinese a raddoppiare dal 1949 al 1982, causando pesanti ripercussioni anche a lungo termine. Inoltre, si considerino le difficoltà nel paragonare una carestia provocata dalla politica contigente del governo con il tasso di mortalità, influenzato da un insieme complesso di fattori: basti pensare che il tasso di mortalità di paesi come Germania, Italia, Danimarca o Svezia è più che doppio rispetto a quello di Ecuador, Nicaragua, Algeria o della Micronesia <ref>vedi elenco in [http://www.indexmundi.com/g/r.aspx?c=tw&v=26&l=it index mundi]</ref>.
 
Esiste un relativo consenso sul ruolo di Mao come stratega e tattico militare durante la [[guerra civile cinese]] e la [[guerra di Corea]]. Anche alcuni che trovano l'ideologia di Mao impraticabile o abominevole riconoscono che Mao fu un brillante stratega militare, e gli scritti militari di Mao continuano in buona misura a influenzare quelli che cercano di creare un'insurrezione e quelli che cercano di reprimerla. Restano, tuttavia, delle ombre circa alcune sue decisioni di strategia militare durante la guerra contro i nazionalisti.