Crevalcore: differenze tra le versioni
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Fu probabilmente in questa circostanza che venne demolita la chiesa di S. Martino in Cozzano, citata già nei documenti dell'XI secolo. È forse l'ultima volta che la struttura difensiva castrense venne messa alla prova. Nel secolo seguente il fossato, senza più manutenzione, si interrò e diventò luogo di scarico per i rifiuti, tanto che nel 1855 il medico Federico Rossi, attestandone l'insalubrità, ne raccomandò il riempimento.
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Se nel Settecento la vita crevalcorese appare consumarsi nella tranquillità del quotidiano, scandita dal lento succedersi delle processioni religiose (tale almeno è l'immagine consegnataci da una cronaca di [[Stefano Maria Setti]])<ref>Stefano Maria Setti: Memorie di Crevalcore..., ms. della Biblioteca Comunale di Crevalcore</ref> e non toccata che marginalmente da un episodio militare della [[guerra di successione austriaca]] ([[battaglia di Camposanto]], 8 febbraio 1743), gli avvenimenti del 1796 le conferiranno un'impronta decisamente più dinamica.
Con la creazione della [[Repubblica Cispadana]] il paese fu incluso nel [[Dipartimento dell'Alta Padusa]] che ebbe per capoluogo [[Cento (Italia)|Cento]], ma i cambiamenti di maggior rilievo sotto il profilo economico furono dati dalla soppressione delle Compagnie religiose (dei Battuti, dei Poveri, del Rosario, del Sacramento, dell'Immacolata Concezione), quasi tutte titolari di un patrimonio immobiliare di una certa entità.
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