Friedrich Ebert: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
Nato ad [[Heidelberg]], era figlio di un sarto. La casa in cui nacque e abitò al numero 18 della Pfaffengasse, nel pieno centro di [[Heidelberg]], è stata convertita in museo. Artigiano sellaio, ancora giovane si dedicò al giornalismo politico, si impegnò come [[sindacalista]] e come appartenente al [[Partito Socialdemocratico di Germania|Partito Socialdemocratico]], diventando leader della sua ala sinistra e segretario generale nel [[1905]]<ref name="Britannica">{{Cita web|url=https://www.britannica.com/biography/Friedrich-Ebert|titolo=Friedrich Ebert|autore=M. Freund|accesso=2021-07-15|lingua=EN}}</ref>. Fu deputato al [[Reichstag (
Nell'agosto del [[1914]] Ebert convinse il suo partito a votare a favore del conflitto, motivando la scelta come un gesto patriottico e una misura difensiva contro le minacce rivolte alla Germania. La sua posizione a favore dell'approvazione dei crediti di guerra, così come quella di un altro leader revisionista come [[Philipp Scheidemann]], recarono gravi spaccature nel partito fino alla scissione di una sua parte, che diede vita al [[Partito Socialdemocratico Indipendente di Germania]] (USPD) agli inizi del [[1917]]<ref>{{Cita web|url=https://encyclopedia.1914-1918-online.net/article/ebert_friedrich|titolo=Ebert, Friedrich|autore=B. Braun|accesso=2021-07-15|lingua=EN|data=2014-10-08}}</ref>. Nel corso della guerra si oppose sempre più alla politica imperiale, che, contrariamente alla sua iniziale convinzione, non gli sembrava più mossa da necessità di difesa; si mise in relazione con i socialisti stranieri e presiedette la delegazione tedesca al congresso socialista di Stoccolma.
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