Dialetto alto mantovano: differenze tra le versioni

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Oggi, seppure permanga in larga misura, accanto ad un'ampia conoscenza dell'italiano, ha perso quella vasta varietà di [[Lessema|vocaboli]], chiaramente diversi dall'italiano, che soprattutto in ambito [[agricoltura|agricolo]] rendevano classificabile ogni singolo utensile. È possibile sentire vocaboli ormai desueti, in particolare relativi all'ambito agricolo, solo da persone di età avanzata. Tra le generazioni più giovani è in uso un dialetto fortemente contaminato dall'italiano<ref>PARLATE E DIALETTI DELLA LOMBARDIA, pp. 7-10.</ref>. Infatti, lo sviluppo delle comunicazioni e la diffusione della cultura hanno causato infinite modifiche nella pronuncia e nell'uso delle parole<ref name="ANTOLOGIA DEL DIALETTO BRESCIANO p. 15"/>.
 
Inoltre, da decenni ormai si impone nell'oralità una lingua che si definisce italiano [[regioneitaliano geografica|regionale]], e che per secoli ha vissuto un'esistenza in larga misura umbratile, affidata prevalentemente alla [[scrittura]]: si chiude così la lunga storia di varianti locali in molti dialetti; vi è la regressione non solo di molte parlate bensì il venir meno di intere [[cultura|culture]], che fondatesi per secoli sull'esperienza e sulla [[tradizione]] soccombono oggi alla cultura del nuovo, del consumo e del cambiamento. È un fenomeno massiccio e denso di profonde conseguenze sociali.
 
L'avanzata dell'uso regionale dell'italiano, o ''koinè'', appare oggi come il fenomeno di gran lunga prevalente nelle realtà dialettali lombarde. La ''koinè'' è stata nel passato un fenomeno di avvicinamento all'uso geograficamente più largo, al tipo più diffuso, al modello delle [[città]] e dei centri.