Scomunica: differenze tra le versioni

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* Il 31 marzo [[1376]] [[papa Gregorio XI]] scomunicò Firenze, impegnata nella [[guerra degli Otto Santi]]; gravi furono le conseguenze per i mercanti fiorentini, a partire dal loro saccheggio e cacciata da [[Avignone]] quello stesso anno. Fu revocata nel [[1378]].
* Nel [[1570]], con la bolla “[[Regnans in Excelsis]]”, [[Pio V]] scomunicò e dichiarò deposta la regina [[Elisabetta I d'Inghilterra]] per eresia: "''acquistato ed usurpato in proprio favore il posto di supremo capo della Chiesa in Inghilterra, ha nuovamente ridotto lo stesso regno - che era stato ricondotto alla fede cattolica e a buoni frutti - ad una rovina miserabile''<ref>[[Regnans in Excelsis]]</ref>.
*Nel 1711 nel [[Regno di Sicilia]] venne inflitta una scomunica a due ufficiali fiscali per un tributo che costoro avevano imposto a dipendenti del vescovo di [[Isola di Lipari|Lipari]],; la scomunica, in virtù dell'[[appello per abuso]] garantito dall'[[Apostolica Legazia di Sicilia]], venne revocata dal monarca, decisione non accettata da [[papa Clemente XI]] e ne seguì la [[Controversia liparitana]].
* Il [[re d'Italia]] [[Vittorio Emanuele II]] ricevette ben tre scomuniche dal [[papa Pio IX]] per la sua politica ostile alla Chiesa, che culminò nell'invasione e annessione dello [[Stato Pontificio]] al [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]. Tuttavia, quando il re fu in punto di morte, Pio IX inviò un sacerdote a impartirgli l'assoluzione.
* Il decreto del [[Sant'Uffizio]] del 1º luglio [[1949]] ([[scomunica ai comunisti]]) dichiarava formalmente scomunicato chiunque, iscritto al [[partito comunista]], abbracciasse il [[materialismo]] [[ateismo|ateo]] che costituiva l'ideologia del partito. La scomunica formalmente non è stata mai abolita<ref>Gianni Gennari, ''Comunismo, le ragioni della scomunica'', pubblicato in ''[[Avvenire]]'', 30 giugno 2009</ref>, bensì è stata commutata da papa Giovanni XXIII durante il Concilio Vaticano II in ''latæ sententiæ'' a chi, per esempio, fa richiesta di non essere più considerato membro della Chiesa cattolica (''Codex iuris Canonici'', can. 1364, § 1).
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* il vescovo [[Marcel Lefebvre]], fondatore di un gruppo tradizionalista "[[Fraternità Sacerdotale San Pio X]]" che rifiuta molte delle innovazioni introdotte dal [[Concilio Vaticano II]], già sospeso ''a divinis'' nel [[1976]], nel [[1988]] è incorso nella scomunica ''latæ sententiæ'' per avere ordinato quattro vescovi senza mandato pontificio. La scomunica ai vescovi ordinati è stata revocata nel [[2009]].
* il vescovo [[Emmanuel Milingo]], postosi a capo di un movimento che propugna l'ordinazione di preti sposati e presa moglie lui stesso, nel [[2006]] è anch'egli incorso nella scomunica per aver ordinato dei vescovi senza permesso.
*il sacerdote Alessandro Maria Minutella, nel [[2018]] [https://www.chiesadipalermo.it/?s=minutella riceve la notifica] della scomunica "''[[latae sententiae]]''" per [[eresia]] e [[scisma]] dopo essere diventato il capo di un gruppo eterodosso che non riconosce l'elezione di [[papa Francesco]], ma riconosce come pontefice regnante [[papa Benedetto XVI]].<ref>{{Cita libro|titolo=Minutella, Alessandro Maria. Pietro, dove sei? : dossier sulla situazione attuale nella Chiesa cattolica. Verdello Gamba, 2020}}</ref> Il 18 novembre 2021 il prefetto della [[Congregazione per la dottrina della fede]] [[Cardinale]] [[Luis Francisco Ladaria Ferrer]] gli notifica la [[dimissione dallo stato clericale]], resa esecutiva "''[https://www.vatican.va/archive/cod-iuris-canonici/ita/documents/cic_libroII_290-293_it.html in poenam]''" il 13 gennaio 2022 con decreto approvato dal [[Pontefice|Romano Pontefice]] e ufficializzato il 26 maggio 2022 con un [https://stampa.chiesadipalermo.it/dimissione-dallo-stato-clericale/ comunicato pubblico] dall'[[arcidiocesi di Palermo]].
 
== Note ==