Camillo Procaccini: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
[[Immagine:Camillo procaccini, adorazione dei magi, 1598-1608, 01.jpg|thumb|''Adorazione dei Magi'', [[Galleria Estense]] di Modena]]
[[File:Milano S. Maria del Carmine Cappella del Carmine, Camillo Procaccini, Giuditta e Oloferne.jpg|thumb|Milano''Giuditta e Oloferne'', chiesa di Santa Maria del Carmine, ''Giudittaa e Oloferne''Milano]]
[[File:Sant angelo 59 cr.jpg|thumb|''Assunzione di Maria'', Voltasulla volta del presbiterio della chiesa di Sant'Angelo a Milano]]
Nacque a [[Parma]] nel [[1561]]<ref>Come documenta l'atto di battesimo rinvenuto in occasione della mostra ticinese su ''Camillo Procaccini. Le sperimentazioni giovanili tra Emilia, Lombardia e Canton Ticino'' (2007).</ref>, figlio del pittore bolognese [[Ercole Procaccini il Vecchio]] e fratello maggiore di [[Giulio Cesare Procaccini|Giulio Cesare]] e [[Carlo Antonio Procaccini|Carlo Antonio]], entrambi pittori. Come i fratelli ebbe la sua formazione nella bottega paterna a [[Bologna]]. La prima opera certa è ''San Giovanni Battista alla fonte'' dipinto all'età di sedici anni, ora alla [[Galleria Estense]] di [[Modena]], che mostra la formazione sui modelli di [[Raffaello Sanzio|Raffaello]], [[Michelangelo Buonarroti|Michelangelo]] e [[Pellegrino Tibaldi]]<ref>Odette D'Albo PROCACCINI, Camillo, Dizionario Biografico degli Italiani (2016){{cita|DBI}}</ref>.
</ref>.
 
Negli anni ottanta del Cinquecento ottenne prestigiose commissioni di affreschi per la [[Cattedrale di San Pietro (Bologna)|cattedrale di Bologna]], oggi perduti, dal [[Gabriele Paleotti|cardinale Paleotti]]. Il Cardinale, importante esponente della [[controriforma]], impose al pittore la realizzazione delle opere in conformità ai dettami del [[concilio di Trento]], che caratterizzeranno tutta l'opera del Procaccini. Tra il [[1585]] e il [[1587]] affrescò il presbiterio di [[Basilica di San Prospero|San Prospero a Reggio Emilia]], caratterizzati da una libertà e una fantasia espressiva inconsuete nell'opera del pittore.
 
Dalla nativa Emilia si trasferì a [[Milano]] alla fine degli anni ottanta del Cinquecento al seguito del conte [[Pirro I Visconti Borromeo]], colto ed estroso personaggio che nel 1587 gli affidò l'incarico della decorazione del celebre [[Ninfeo]] nella [[Villa Borromeo Visconti]] di [[Lainate]].<ref name=":0">{{Cita libro|autore=Laura Doronzo|titolo=Camillo Procaccini - Le sperimentazioni giovanili tra Emilia, Lombardia e Canton Ticino|anno=2007}}</ref>
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Stabilitosi definitivamente a Milano con il padre e i fratelli, ottenne incarichi via via più prestigiosi che culminarono con la commissione delle ante d'organo per il [[Duomo di Milano|duomo]],<ref name=":0" /> nel 1592, che lo resero uno dei pittori eminenti della città, seguita nel 1600 dalla commissione delle altre due ante. Sempre per il duomo realizzò una pala che ritrae ''Il martirio di Sant'Agnese'', opera successivamente trasferita alla Collezione Borromeo dell'[[Isola Bella (Lago Maggiore)|Isola Bella]].<ref name=":0" />
 
Nella capitale del [[Ducato di Milano|Ducato]] dominato dalla Spagna, divenne titolare di una bottega assai prolifica e apprezzata, veicolo della propaganda controriformista del cardinale [[Federico Borromeo|Federigo Borromeo]]. Fu questa la ragione per cui molte delle opere di Procaccini a tema religioso sono caratterizzate da un forte carattere [[Penitenza (sacramento)|penitenziale]], in linea con lo spirito della [[Controriforma]].<ref name=":0" />
 
== Opere ==