Varia di Palmi: differenze tra le versioni

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Nel [[giugno]] del [[1575]] scoppiò a [[Messina]] un'epidemia di [[peste]] che durò circa trent'anni procurando la morte a oltre 40.000 persone. Il morbo fu portato da Levante dopo la [[battaglia di Lepanto]] (7 ottobre [[1571]]) ed in breve tempo si propagò anche a [[Reggio Calabria]] e nelle altre coste della [[Calabria]],<ref group="N">L.A. Muratori, "Annali d'Italia" 1570-1571.</ref> tra cui [[Palmi]] (anche se in modo minore). I cittadini di [[Palmi]] accolsero quanti fuggirono dalla città peloritana ed inoltre, tramite i suoi marinai, mandarono aiuti tramite generi di vitto e olio.<ref>{{Cita|Lovecchio|pag. 27|Francesco Lovecchio, 2000}}.</ref>
 
Superata la calamità, la città di [[Messina]], con delibera del Senato cittadino, volle donare alle autorità ecclesiali di [[Palmi]], in segno di ringraziamento per gli aiuti prestati, uno dei capelli (secondo la tradizione) della [[Maria di Nazareth|Madonna]], che sarebbero stati portatigiunti nella città siciliana nel [[42]] d.C. unitamente ad una lettera di benedizione e di protezione da parte della madre di [[Cristo]].<ref name="ReferenceB">{{Cita|Lovecchio|pag. 28|Francesco Lovecchio, 2000}}.</ref> Nel [[1582]], accompagnato durante la traversata da una moltitudine di barche «vestite a festa», il vascello di Giuseppe Tigano portò da Messina alla [[Marina di Palmi]] un reliquiario contenente il [[Sacro Capello]] della Vergine.<ref name="ReferenceB"/>
 
Da quel momento in poi anche il popolo palmese cominciò a venerare la Madonna appellata col titolo "della Sacra Lettera" e si adottò la sua effigie nera racchiusa in un manto d'argento a somiglianza di quella venerata nella città peloritana. In suo onore furono innalzate cappelle ed altari e, nella ricorrenza dell'[[assunzione di Maria|assunzione]], vennero tributate solenni processioni con grandi festeggiamenti, alla cui spesa concorreva tutto il popolo pagando un balzello imposto dall'[[Universitas]] cittadina sull'acquisto della carne. Inoltre, sul modello di Messina, si realizzò un enorme carro votivo rappresentante l'Assunzione di Maria. Tale carro fu introdotto da un certo "Mastro Jacopo".<ref name="ReferenceB"/>