Apparato paramilitare del PCI: differenze tra le versioni

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Con la caduta del [[muro di Berlino]] e la successiva dissoluzione dell'[[Unione Sovietica]] è stato possibile accedere a documenti in precedenza coperti da segreto che provano l'esistenza di un'organizzazione segreta composta da fiancheggiatori del Partito comunista italiano con l'appoggio del [[KGB]]. Tale apparato, operante esclusivamente in [[Italia]] ma presente in modo autonomo in altri paesi occidentali senza legami reciproci, sarebbe stato organizzato immediatamente dopo la fine della seconda guerra mondiale e ristrutturato circa un decennio dopo con forti riduzioni degli organici<ref>{{cita web|url=https://storiacontemporanea.online/la-cosiddetta-gadio-rossa/|titolo=La struttura armata del PCI nel dopoguerra|accesso=1º marzo 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180301225306/https://storiacontemporanea.online/la-cosiddetta-gadio-rossa/|dataarchivio=1 marzo 2018|urlmorto=sì}}</ref>.
 
Su questo aspetto nascosto della storia comunista si sono cominciate ad avere notizie più approfondite a partire dal [[1991]] per uno ''[[scoop (giornalismo)|scoop]]'' del settimanale ''[[L'Europeo]]''. L'articolo, uscito nel nº 22 del 31 maggio, apparve con il titolo ''Di Gladio ne esisteva un'altra: quella rossa''. In seguito l'apparato paramilitare del PCI è stato giornalisticamente denominato «Gladio rossa»<ref>[[organizzazione Gladio|Gladio]] fu l'organizzazione segreta italiana inserita nella rete «''[[Stay -behind]'']», sorta nel secondo dopoguerra in quasi tutti i Paesi occidentali europei (inclusi Paesi neutrali come la [[Svizzera]] e l'[[Austria]]) per impulso della [[CIA]] e coordinata dalla [[NATO]], allo scopo di contrastare un'eventuale invasione sovietica. L'esistenza dell'organizzazione, più volte teorizzata, fu rivelata dal governo nel corso dello stesso 1991.</ref>. Firmata da Romano Cantore e Vittorio Scutti, l'inchiesta rivela quanto segue:<br />
«Suddivisi in nuclei autonomi, ognuno dei quali composto da dieci elementi, i ''gladiatori rossi'' erano distribuiti in tutte le più importanti federazioni provinciali del partito, dove figuravano come semplici attivisti. Ma solo gli uomini dell'ufficio organizzazione conoscevano il loro vero ruolo e potevano mobilitarli e provvedere a mantenerli in addestramento. [[Piemonte]], [[Lombardia]], [[Emilia-Romagna]], [[Liguria]] e [[Toscana]] erano le regioni dove esisteva il massimo concentramento di ''gladiatori rossi''». E inoltre: «I depositi clandestini di armi erano in caverne, casolari abbandonati e cimiteri».
 
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{{Citazione|PRESIDENTE. Per la sua esperienza di Governo, che inizia nel 1966 come sottosegretario alla difesa e poi prosegue con l'assunzione del Dicastero dell'interno, su queste strutture clandestine del Pci che informazioni avevate?
 
COSSIGA. "Secondo il briefing che sostenni quando divenni sottosegretario alla difesa (non mi chieda chi me lo fece perché onestamente non me lo ricordo che poi fu lo stesso che tenne anche, per incarico del ministro Tremelloni, il briefíng su «''[[Stay -behind]]»'') mi fu detto che a quell'epoca il Partito comunista italiano era strutturato ancora su tre livelli:
*La struttura del Partito comunista vera e propria entro cui, come poi ha dichiarato con molta onestà ed ha confermato Zagladin, esisteva la cosiddetta amministrazione speciale di cui erano al corrente in un secondo momento solo il segretario del Partito e il capo della segreteria (quindi prima Longo e Cossutta e poi Berlinguer e Cervetti). Esistevano due altre strutture:
*La struttura paramilitare, sia ben chiaro, nulla ha a che fare con il cosiddetto «[[Triangolo della morte (Emilia)|Triangolo rosso]]». Tant'è vero che, come è noto, Togliatti, quando accaddero questi episodi, si precipitò a parlare in quelle federazioni. Sono amico di quel [[Germano Nicolini|povero sindaco]] il quale, pur di tenere fuori il partito, si è fatto sbattere in galera per l'omicidio di [[Umberto Pessina|don Pessina]], mentre lui non c'entrava niente: gli dissero che era meglio se andava in galera lui piuttosto che far scoprire tutti gli altri e lui è rimasto in galera. Solo la grande onestà dei discendenti delle persone coinvolte ha portato ad una soluzione del caso, anche se credo che non abbiano neppure fatto la revisione del processo.
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Rocco Turi ha ricostruito la storia dei rapporti tra [[Partito Comunista Italiano|PCI]] e [[Partito Comunista della Cecoslovacchia|Partito comunista cecoslovacco]] (PCC) durante la [[Guerra fredda]] ed è giunto alla conclusione che un ruolo di raccordo fondamentale tra le due organizzazioni e il [[PCUS]] fu svolto dalla «Scuola politica del compagno Synka» (''Politicka Skola Soudruha Synka''), un'emanazione del partito comunista ceco. Tale organismo, istituito a Praga nel [[1950]], celava dietro al nome ufficiale una struttura occulta che si occupava di insegnare ai comunisti italiani tecniche di sabotaggio e preparazione di attentati. Il PCI si occupava di inviare in [[Cecoslovacchia]] gli elementi fidati. Tutto il processo si svolgeva sotto il controllo del PCUS.
Questa struttura fu chiusa alla metà degli anni settanta, ma rimase segreta fino al 1990.<br />
Nel 1990, com'è noto, emerse allo scoperto la struttura NATO «''[[Stay Behind-behind]]»'', formata per contrastare le operazioni illegali del PCI in Cecoslovacchia. Poco tempo dopo venne coniata la denominazione "Gladio Rossa": essa ricomprende gli aderenti a PCI, PCC e "Scuola politica del compagno Synka" considerandoli un unicum compatto. Secondo la ricostruzione di Rocco Turi, "Gladio Rossa" è quindi una denominazione nata ''a posteriori''.<ref name=Turi />
 
== Note ==
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* [[Resistenza italiana]]
* [[storia della Repubblica Italiana]]
* [[Stay -behind]]
* [[Volante Rossa]]
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