Aroldo II d'Inghilterra: differenze tra le versioni

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Figlio del potente conte [[Godwin del Wessex]], era uno dei più importanti signori anglosassoni dell'Inghilterra pre-normanna, indato quantoil [[conteConte di Wessex|suo titolo]]. Per molti anni ricoprì il ruolo di consigliere di re [[Edoardo il Confessore]] e si affermò tra i principali comandanti militari delle isole britanniche, difendendole dagli attacchi [[vichinghi]] e [[gallesi]]. Nel 1064 effettuò un viaggio in [[Normandia]] per motivi non ben chiari, legandosi al duca normanno [[Guglielmo I d'Inghilterra|Guglielmo II]]. Nel 1066, quando Edoardo il Confessore morì senza aver designato in maniera chiara un erede, Harold riuscì nell'intento di imporsi al potere, ma la sua autorità venne contestata da due sovrani stranieri, il [[sovrani di Norvegia|re di Norvegia]] [[Harald III di Norvegia|Harald III]] e il duca di Normandia Guglielmo. L'Inghilterra dovette quindi subire due invasioni consecutive nello stesso 1066: la prima, condotta dai norvegesi di Harald III, venne respinta in occasione della [[battaglia di Stamford Bridge]], mentre la seconda, culminata nella [[battaglia di Hastings]], vide la morte di Aroldo e il [[conquistaConquista normanna dell'Inghilterra|trionfo]] dei [[normanni]], che con l'ascesa a re di Guglielmo (da allora detto ''il Conquistatore'') dominarono per i secoli successivi l'Inghilterra.
 
La sconfitta e la morte di Aroldo furono determinanti per la [[storia dell'Inghilterra]], segnando l'ascesa della [[dinastia normanna]] e il declino della civiltà anglosassone, che venne da allora lentamente assimilata da quella franco-normanna, dando nei secoli successivi vita alla cultura [[inglesi|inglese]] come è oggi conosciuta. La figura di Aroldo e la sua tragica morte hanno ispirato numerose opere nel mondo dell'arte, segnatamente il contemporaneo [[arazzo di Bayeux]].
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=== Origini familiari ===
{{vedi anche|Dinastia Godwin}}
Aroldo nacque attorno al 1022 dal conte [[Godwin del Wessex]] e da sua moglie [[Gytha Thorkelsdaettir]].<ref name=Burke-1-6>{{Cita|Burke 2021|cap. 1, p. 6}}.</ref><ref name=Rex2-1-1>{{Cita|Rex 2017|cap. ''1 - The Anglo-Scandinavian Prologue'', p. 1}}.</ref> Mentre il padre era un influente nobile anglosassone divenuto potente all'epoca di [[Canuto I d'Inghilterra]], di cui era stato il più fidato collaboratore,<ref name=Rex2-2-1>{{Cita|Rex 2017|cap. ''2 - The Rise of the House of Godwin'', p. 1}}.</ref><ref name=DeVries71>{{Cita|DeVries 1999|p. 71}}.</ref><ref>{{Cita|Walker 1997|pp. 8-12}}.</ref> la madre era la sorella dello [[jarl]] danese [[Ulf Thorgilsson]], padre di re [[Sweyn II di Danimarca]]<ref name=Rex2-1-1/> e probabilmente mentore dello stesso Godwin.<ref>{{Cita|Rex 2017|cap. ''2 - The Rise of the House of Godwin'', p. 2}}.</ref><ref>{{Cita|DeVries 1999|p. 72}}.</ref> Anche grazie al maggior prestigio della famiglia materna (le origini familiari del conte Godwin sono oscure e le genealogie non riescono a risalire oltre suo padre [[Wulfnoth Cild]]),<ref name=Rex2-2-1/><ref name=DeVries71/> Aroldo crebbe assimilando la cultura anglo-danese.<ref name=Rex2-1-2>{{Cita|Rex 2017|cap. ''1 - The Anglo-Scandinavian Prologue'', p. 2}}.</ref> Oltre ad Aroldo, loro secondogenito, Godwin e Gytha ebbero diversi altri figli, fra cui [[Edith del Wessex|Edith]] (che divenne [[regina consorte]] di [[Edoardo il Confessore]]), [[Tostig del WessexGodwinson|Tostig]], [[Gyrth Godwinson|Gyrth]], [[Leofwine Godwinson|Leofwine]] e [[Wulfnoth Godwinson|Wulfnoth]].<ref name=Rex2-2-10>{{Cita|Rex 2017|cap. ''2 - The Rise of the House of Godwin'', p. 10}}.</ref><ref>{{Cita|Walker 1997|pp. 12-13}}.</ref>
 
Dell'infanzia e della giovinezza di Aroldo non si sa praticamente nulla. Il padre Godwin, nell'ottica di espandere il potere e l'influenza della famiglia, con tutta probabilità lo educò al comando, sperando che il figlio avrebbe col tempo ottenuto il controllo di una [[contea (circoscrizione)|contea]].<ref name=Burke-1-6/> Il favoritismo di Godwin verso Aroldo era dettato in parte anche dalla problematicità del primo figlio, [[Sweyn Godwinson]]:<ref name=Rex2-2-10/> probabilmente affetto da [[manie]],<ref name=Burke-1-6/> si convinse di essere un figlio illegittimo di Canuto I d'Inghilterra ed entrò per questo in forte contrasto col resto della famiglia.<ref name=Burke-1-7>{{Cita|Burke 2021|cap. 1, p. 7}}.</ref><ref name=Rex2-2-14>{{Cita|Rex 2017|cap. ''2 - The Rise of the House of Godwin'', p. 14}}.</ref>
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[[File:Edward the Confessor (Bayeux Tapestry detail).jpg|miniatura|sinistra|Re [[Edoardo il Confessore]] seduto in trono (arazzo di Bayeux)]]
 
Per un breve periodo Aroldo comandò la flotta dell'Anglia Orientale, pattugliando le coste inglesi per respingere le frequenti incursioni dei [[vichinghi]]<ref name=Rex2-2-10/> e agendo come luogotenente del re nella regione.<ref name=Walker68/><ref name=Rex2-2-11>{{Cita|Rex 2017|cap. ''2 - The Rise of the House of Godwin'', p. 11}}.</ref> In questo periodo sposò ''[[more danico]]'' ("all'uso danese", una forma di matrimonio non riconosciuta dalla Chiesa)<ref name=Rex2-2-12>{{Cita|Rex 2017|cap. ''2 - The Rise of the House of Godwin'', p. 12}}.</ref> la nobildonna locale [[Ealdgyth Swan-neck|Edith la Bella]], che rimase al suo fianco per il resto della vita.<ref name=Rex2-2-11/><ref name=Walker69>{{Cita|Walker 1997|p. 69}}.</ref> Favorì inoltre l'espulsione degli abitanti [[danesi]] ordinata da Edoardo il Confessore, spesso impossessandosi di personapersonalmente delle loro terre.<ref name=Rex2-2-12/>
 
A partire dal 1046 tuttavia la sua famiglia entrò in contrasto col sovrano, re [[Edoardo il Confessore]].<ref name=Burke-1-6/> Il fratello Sweyn, [[conte di Hereford]], conduceva infatti una politica fortemente autonoma e si era intromesso nelle guerre interne del [[Galles]]; di ritorno da uno di questi scontri, aveva sedotto e rapito la [[badessa]] di [[Leominster (Regno Unito)|Leominster]], incorrendo così nelle ire del pio Edoardo.<ref name=Burke-1-6/><ref name=Rex2-2-14/> Nel 1047 ci fu quindi un primo confronto tra le truppe leali al sovrano e quelle del Wessex, ma dovette trattarsi di uno scontro minore e inconcludente dato che non sono note significative conseguenze per nessuna delle due fazioni.<ref name=Rex2-1-5>{{Cita|Rex 2017|cap. ''1 - The Anglo-Scandinavian Prologue'', p. 5}}.</ref> Sweyn venne infine esiliato, circostanza la quale permise ad Aroldo e a suo cugino [[Beorn Estrithson]] di beneficiarne, considerando che se ne divisero i possedimenti.<ref name=Rex2-2-14/><ref name=Walker69/> Tornata la pace col re, il conte d'Anglia riprese il comando della flotta inglese e contrastò i [[pirati]] provenienti dall'Europa continentale, minacciando a sua volta di condurre razzie nelle [[Fiandre]].<ref name=Rex2-2-15>{{Cita|Rex 2017|cap. ''2 - The Rise of the House of Godwin'', p. 15}}.</ref> Nello stesso periodo Sweyn tornò dall'esilio e uccise per vendetta il cugino Beorn; Aroldo nelne recuperò il corpo straziato per seppellirlo degnamente, impressionando favorevolmente Edoardo.<ref name=Rex2-2-15/><ref>{{Cita|Walker 1997|p. xix}}.</ref>
 
Suo padre Godwin ebbe nel 1051 un nuovo violento scontro col genero Edoardo, irritato dall'apparente sterilità della moglie Edith,<ref group=N>DeVries crede invece che l'assenza di figli della coppia reale fosse responsabilità dello stesso Edoardo, volutamente rimasto celibe sul modello del [[celibato ecclesiastico]] oppure [[asessuale]]. ''Cfr.'' {{cita|DeVries 1999|p. 119}}.</ref><ref>{{Cita|Rex 2017|cap. ''2 - The Rise of the House of Godwin'', pp. 16-17}}.</ref> prima opponendosi alla decisione del re di sciogliere la flotta anglosassone<ref>{{Cita|Rex 2017|cap. ''2 - The Rise of the House of Godwin'', p. 9}}.</ref> e poi rifiutandosi di obbedire all'ordine di punire gli abitanti di [[Dover]],<ref name=Burke-1-8>{{Cita|Burke 2021|cap. 1, p. 8}}.</ref> rivoltatisi all'arrivo del prepotente nobile [[normanni|normanno]] [[Eustachio II di Boulogne]], cognato del sovrano inglese, che aveva causato disordini in città venendone quindi cacciato.<ref group=N>Eustachio avrebbe nuovamente tentato di attaccare Dover dopo la conquista normanna, venendone tuttavia ancora cacciato dal nuovo feudatario [[Oddone di Bayeux]]. ''Cfr.'' {{Cita|Rex 2017|cap. ''3 - Arrivals and Departures''}}.</ref><ref name=Burke-1-7/><ref name=Rex2-3>{{Cita|Rex 2017|cap. ''3 - Arrivals and Departures''}}.</ref> Edoardo, al fine di evitare tensioni con i signori normanni oltre la [[Canale della Manica|Manica]]<ref name=Burke-1-8/> e istigato dal normanno [[arcivescovo di Canterbury]] [[Robert di Jumièges]],<ref>{{Cita|Rex 2017|cap. ''3 - Arrivals and Departures'', pp. 2-3}}.</ref> reagì esiliando Godwin, che dopo un primo tentativo di resistenza armata nel [[Gloucestershire]]<ref name=Rex2-3/> dovette lasciare il paese nel settembre del 1051 assieme alla famiglia,<ref>{{Cita|DeVries 1999|p. 120}}.</ref> fuggendo nelle [[Fiandre]].<ref group=N>Non è improbabile che la decisione fosse stata influenzata dal risentimento di Edoardo per l'assassinio del fratello [[Alfred Aetheling|Alfredo]], fatto uccidere anni prima dal predecessore [[Aroldo I d'Inghilterra]] con la probabile complicità di Godwin. ''Cfr.'' {{Cita|Walker 1997|pp. 16-17}}.</ref><ref name=Burke-1-7/>
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Inizialmente, la mattina del 14 ottobre, fu Aroldo a dettare l'andamento della battaglia, poiché conosceva bene la zona in quanto facente parte delle sue molte terre,<ref name=Rex2-12/><ref name=Rex-5-3>{{Cita|Rex 2012|cap. ''5 - The War Between Duke William & Harold, King of the English'', p. 3}}.</ref> e per intimorire gli avversari mandò avanti il proprio stendardo da battaglia raffigurante un uomo combattente.<ref name=Rex-5-4>{{Cita|Rex 2012|cap. ''5 - The War Between Duke William & Harold, King of the English'', p. 4}}.</ref> Guglielmo e le sue truppe, che avevano passato una notte insonne per timore di un improvviso attacco,<ref name=Rex-5-4/> non poterono tirarsi indietro dal combattere, poiché la finestra di tempo stabile che aveva permesso l'attraversamento della Manica era terminata ed era impossibile tornare indietro; inoltre la flotta anglosassone era nuovamente salpata da Londra per prendere alle spalle i normanni, e sarebbe giunta entro pochi giorni.<ref name=Rex2-12/><ref name=Rex-5-3/> La [[battaglia di Hastings]] iniziò quindi con i migliori auspici per Aroldo, che si trovava oggettivamente in vantaggio: anche se fosse risultata in una sconfitta, si sarebbe potuto agevolmente ritirare nell'interno e stringere i normanni nella morsa della loro stessa terra bruciata, che non avrebbe loro permesso di sostentarsi a lungo.<ref name=Rex2-12/><ref name=Rex-5-3/><ref>{{Cita|Thierry 1837|p. 242}}.</ref> Molti, sia cronisti medievali che storici successivi, criticano la decisione di Aroldo di dare battaglia giudicandola affrettata,<ref name=DeVries298/> ma in realtà il sovrano non aveva scelta, poiché aveva il dovere di difendere i propri sudditi e possedimenti dagli attacchi nemici;<ref name=Rex2-12/><ref>{{Cita|Thierry 1837|p. 241}}.</ref> inoltre è possibile che temesse un radicamento delle forze avversarie nella zona, tentando quindi di cacciarle il prima possibile.<ref name=DeVries298/>
 
Memore dell'esperienza in Normandia, dove aveva osservato l'abilità normanna nell'uso della [[cavalleria]],<ref name=Rex-5-6/> che non era utilizzata dagli anglosassoni, Aroldo schierò le proprie truppe su una collina che dominava la zona,<ref name=Rex-5-4/> fortificandola.<ref>{{Cita|Thierry 1837|p. 245}}.</ref> Guglielmo, avendo constatato che l'area era perlopiù [[palude|paludosa]] e poco adatta a cariche frontali, ritenne più prudente attendere per non esporre i propri cavalieri a rischi inutili, e lasciò che gli anglosassoni occupassero le posizioni più strategiche.<ref name=Rex2-12/><ref name=Rex-5-4/> Gli anglosassoni formarono uno schieramento compatto sopra la collina, e Aroldo li arringò in previsione della battaglia imminente, posizionandosi poi al centro della prima linea per meglio dirigere i movimenti delle truppe.<ref name=Rex-5-6/> Come descritto da [[Enrico di Huntingdon]] e [[Guglielmo di Malmesbury]], i fanti inglesi formavano un [[muro di scudi]] virtualmente impenetrabile, che i normanni avrebbero potuto distruggere solo dopo una faticosa risalita dei fianchi della collina.<ref name=Rex-5-6/> Aroldo aveva fatto anche in modo di orientarsi col sole alle proprie spalle per accecare gli avversari, ma quella mattina una densa foschia si era levata sul campo di battaglia e quest'accorgimento non servì a nulla.<ref name=Rex-5-6/> Guglielmo nel frattempo, capendo di dover cambiare strategia, divise il proprio esercito in sette formazioni più piccole e mobili;<ref name=Rex-5-6/> fece quindi a sua volta un discorso, spronando i suoi uomini ricordando loro che ormai non c'era altra via d'uscita se non la vittoria.<ref name=Rex2-12/><ref>{{Cita|Rex 2012|cap. ''5 - The War Between Duke William & Harold, King of the English'', pp. 6-7}}.</ref>
 
[[File:William Blake, Visionary Head of Harold killed at the Battle of Hastings.jpg|miniatura|sinistra|La ferita all'occhio di Aroldo in un'illustrazione di [[William Blake]] (1819)]]
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Nonostante la sconfitta finale, molti elementi della civiltà anglosassone – primo fra tutti il nome del regno, "Inghilterra" – sopravvissero alla conquista e vennero assimilati dagli stessi normanni.<ref name=Rex2-13>{{Cita|Rex 2012|cap. ''13 - Aftermath: The Lost King''}}.</ref>
 
=== Aroldo nella storiografia e nel folklorefolclore ===
==== Fonti normanne e nonstoriche ====
Esistono svariate fonti sulla vita di Aroldo II d'Inghilterra, la maggior parte delle quali di chiara matrice normanna e quindi a lui avverse.<ref name=Rex-I-2/> La più importante è senza dubbio l'[[arazzo di Bayeux]], che ripercorre visivamente gli eventi del 1065-66 presentando più volte Aroldo come personaggio principale;<ref name=Rex-I-2/><ref name=WalkerXXIII>{{Cita|Walker 1997|p. xxiii}}.</ref> nell'arazzo sono presenti numerose scritte a cornice delle varie scene per fornirne il contesto, ma in molti passaggi il senso della rappresentazione è comunque criptico (effetto probabilmente voluto dal tessitore).<ref group=N>È anche possibile che l'arazzo sia stato realizzato da numerosi autori in un periodo prolungato nel tempo, rendendo quindi la narrazione non omogenea. ''Cfr.'' {{Cita|Provero 2020|p. 35}}.</ref><ref name=Rex2-9/><ref name=WalkerXXIII/><ref>{{Cita|Provero 2020|pp. 33 e 118}}.</ref> Nell'arazzo si insiste molto sul tema del tradimento, segno evidente dello scandalo che causò al tempo la presa di potere di Aroldo a scapito della parola data a Guglielmo, testimoniando quindi che l'anglosassone aveva realmente la reputazione di spergiuro presso i normanni.<ref name=Chesterton40/><ref name=Rex-2-8/> Inoltre, durante le scene relative alla battaglia di Hastings, paradossalmente Aroldo compare pochissimo, venendo presentato come una figura passiva in balia degli eventi.<ref>{{Cita|Provero 2020|pp. 70-71}}.</ref> Va ricordato che i [[cavaliere|valori cavallereschi]] della società feudale, riconosciuti in [[Normandia]], non lo erano nell'Inghilterra dell'XI secolo, e la guerra tra Guglielmo e Aroldo fu il risultato dell'opposizione di due modelli sociali completamente diversi.<ref name=Rex-2-8/>
 
Una fonte estremamente ostile ad Aroldo e agli inglesi in generale è il ''[[Carmen de Hastingae Proelio]]'', il cui autore sconosciuto paragona il sovrano anglosassone a [[Caino]] per aver ucciso il fratello [[Tostig Godwinson]] alla [[battaglia di Stamford Bridge]].<ref>{{Cita|Provero 2020|pp. 135-136}}.</ref> [[Guglielmo di Poitiers (cronista)|Guglielmo di Poitiers]], contemporaneo del duca, fu il primo a scrivere un'opera in suo onore, le ''Gesta Guillelmi''; di conseguenza fu molto critico di Aroldo,<ref name=WalkerXVIII/> e servì da modello per i cronisti successivi come [[Guglielmo di Jumièges]]<ref>{{Cita|Walker 1997|p. xxi}}.</ref> e, in misura minore, [[Orderico Vitale]],<ref>{{Cita|Provero 2020|pp. 133-135}}.</ref> [[Eadmero di Canterbury]], [[Guglielmo di Malmesbury]], [[Guido di Amiens]] e [[Goffredo Gaimar]].<ref>{{Cita|Walker 1997|p. xxv}}.</ref> Il ''[[Domesday Book]]'', pur senza commentare direttamente la sua figura, lo menziona degradandolo al grado di conte, disconoscendo di fatto la sua autorità.<ref name=WalkerXVIII/>
 
Tanto Aroldo fu dipinto negativamente dalla propaganda normanna, tanto invece il suo predecessore [[Edoardo il Confessore]] ne fu esaltato, a partire dalla sua rappresentazione sull'[[arazzo di Bayeux]].<ref name=Chesterton36/> È infatti necessario ricordare che Edoardo, benché di stirpe anglosassone, visse la maggior parte della propria vita in esilio in [[Normandia]], crescendo di fatto dinella cultura normanna e diventando quindi oggetto di venerazione da parte dei conquistatori dell'Inghilterra, in opposizione proprio alla figura di Aroldo II.<ref name=Chesterton36/> Il rapporto tra i due viene inoltre spesso distorto, edipingendo Aroldo dipinto come un manipolatore ambizioso e senza scrupoli che approfittava della debolezza di Edoardo.<ref name=WalkerXV/>
 
Le fonti non sono tuttavia unanimemente nemiche di Aroldo. La ''[[Cronaca anglosassone]]'' e il suo successivo curatore [[Giovanni di Worcester]], nonostante la narrazione molto succinta degli eventi del 1066, riconoscono il potere di Aroldo come legittimo,<ref name=WalkerXVIII/> criticando invece aspramente Guglielmo durante il suo regno e dipingendolo come un sovrano pessimo e un peccatore avido e violento.<ref>{{Cita|Provero 2020|p. 132}}.</ref> La ''Vita Ædwardi Regis'', opera commissionata dalla regina vedova [[Edith del Wessex]] (sorella di Aroldo) in onore del marito Edoardo il Confessore, si mantiene tendenzialmente neutra sulla sua figura.<ref>{{Cita|Walker 1997|p. xx}}.</ref>