Granducato di Mosca: differenze tra le versioni
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Successivamente, anche la popolazione di Mosca conosce un grande incremento, soprattutto perché molti [[profugo|profughi]], sia contadini sia nobili, si rifugiano nella città e nel suo territorio: Jurij li accoglie tutti, sia per avere soldati da arruolare, sia per imporre loro le tasse.
A questo punto Jurij ha a disposizione un esercito e grandi somme di denaro; intraprende così una lotta contro la città di [[Tver']], che ambisce a prendere il posto della distrutta Kiev. Jurij dichiara guerra al [[principe di Tver']], [[Michail Jaroslavič]];<ref>{{en}}Walter G. Moss, ''[https://books.google.it/books?id=vU94ipGVq4MC&pg=PA80 A History of Russia]'' (vol. 1), Anthem Press, 2003, ISBN 978-08-57-28752-6, p. 80.</ref> non riuscendo a sconfiggerlo con le armi (Tver' si trova abbastanza a nord per essere autonoma dai Tatari e mantenere un buon esercito), nel 1317 Jurij si sposa con la sorella del ''khan'' dell'Orda d'Oro, [[Uzbek Khan|Uzbek]] (la ragazza si chiamava [[Končaka]]).<ref>{{en}}Daniel H. Shubin, ''[https://books.google.it/books?id=n60tAwAAQBAJ&pg=PA97 A History of Russian Christianity]'' (vol. 1), Algora Publishing, 2004, ISBN 978-08-75-86287-3, p. 97.</ref> Con la guardia personale di Končaka (due o tremila uomini), messa a disposizione dal ''khan'', Jurij attacca Michail di Tver', ma viene da lui sconfitto, è catturato e imprigionato con la moglie (che in carcere si converte al cristianesimo e prende il [[Agata (nome)|nome di Agaf'ia]]).<ref>{{en}}Sergeĭ Mikhaĭlovich Solovʹev, ''[https://books.google.it/books?id=nrBoAAAAMAAJ&q=agafia+baptized+tver History of Russia: Russian society, 1389-1425]'', Academic International Press, 1976, ISBN 978-08-75-69228-9, p. 300.</ref> Pochi anni dopo, verso il 1318, Agaf'ia muore avvelenata a Tver', e della sua morte viene incolpato proprio Michail da Jurij e dall'ambasciatore tataro a Mosca, [[Kavdygai]]: Michail deve perciò recarsi a Saraj per discolparsi dall'accusa di avere fatto uccidere addirittura la sorella del ''khan''. Si svolge quindi un processo (documentato sia nelle fonti tatare, sia in quelle russe), a seguito del quale Michail viene dichiarato colpevole e decapitato.<ref>{{en}}Walter Keating Kelly, ''[https://books.google.it/books?id=xVxEAAAAIAAJ&pg=PA81 The History of Russia]'', H.G. Bohn, 1854, digitalizzato dalla University of California il 12 novembre 2007, p. 81.</ref> Successivamente il suo figlio maggiore, [[
Alla morte di Jurij diventa principe di Mosca suo fratello, [[Ivan I di Russia|Ivan I]], oggi conosciuto con l'epiteto di ''Kalità'' (Ivan del "borsellino"). Ivan si reca da Uzbek (cognato del fratello), si fa dare un esercito di 50.000 uomini con il pretesto di volere pacificare, in nome del ''khan'', la situazione, e marcia contro Tver', che non può resistere. Ivan distrugge completamente la città, la annette al suo territorio, e come ricompensa ottiene da Uzbek il titolo di [[Gran Principe di Vladimir]]: questo perché Ivan non ha esercitato una vendetta a titolo personale, ma ha fatto giustizia a nome del ''khan''.<ref>{{en}}Reinhard Bendix, ''[https://books.google.it/books?id=rxAb4kAtzMYC&pg=PA100 Kings Or People: Power and the Mandate to Rule]'', University of California Press, 1980, ISBN 978-05-20-04090-8, p. 100.</ref> Il [[principato di Vladimir-Suzdal']] si trova in una situazione di forte decadenza, e se un discendente di Michail e Dmitrij di Tver' volesse rivendicare il titolo di Gran Principe, saprebbe già che verrebbe tolto di mezzo con la forza.
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