Collisione aerea di Ascoli: differenze tra le versioni
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|LatSecondi = 16
|LatNS = N
|LongGradi =
|LongPrimi = 30
|LongSecondi = 41
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|Destinazione = [[Aeroporto di Brescia-Ghedi]], [[Brescia]], [[Italia]]
|Vittime = 4
|Sopravvissuti = 0
<!-- primo aeromobile -->
|Immagine1 = Tornado - RIAT 2007 (2544810919).jpg
|Didascalia1 = Il velivolo al [[Royal International Air Tattoo|RIAT]] del 2007, quando ancora era in forza al [[36º Stormo]].
|Identificativo1 = ''Freccia 21''
|Tipo_aeromobile1 = [[Panavia Tornado|Tornado IDS MLU]]
|Nome_dell'aeromobile1 = ▼
|Operatore1 = [[Aeronautica Militare (Italia)|Aeronautica Militare]]
|Numero_registrazione1 = MM7009<ref>[http://www.airport-data.com/aircraft/MM7009.html Aircraft MM7009 Data], da airport-data.com</ref>
|Occupanti1 = 2
|Equipaggio1 = 2
|Vittime1 = 2
|Sopravvissuti1 = 0
<!-- secondo aeromobile -->
|Immagine2 = Panavia_Tornado_Italian_Air_Force_6-36_MM7087_(8394682977).jpg
|Didascalia2 = Il cacciabombardiere durante un'esercitazione ad [[Albacete]], in Spagna, nel 2013.
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|Numero_registrazione2 = MM7087<ref>[https://aviation-safety.net/wikibase/wiki.php?id=168898 ASN Wikibase Occurrence # 168898], da aviation-safety.net</ref>
|Occupanti2 = 2
|Equipaggio2 = 2
|Vittime2 = 2
|Sopravvissuti2 = 0
|Danni_all'aeromobile2 = Distrutto
|Note =
|Ref = Dati estratti da [http://www.aeronautica.difesa.it/comunicazione/notizie/archivio/2014/Pagine/incidentetornadomarche_20082014.aspx aeronautica.difesa.it]
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La '''collisione aerea di Ascoli''' è un [[incidente aereo]] verificatosi durante un'esercitazione operativa il 19 agosto 2014 sull'[[Appennino umbro-marchigiano|Appennino marchigiano]], a poca distanza da [[Ascoli Piceno]].
Lo scontro ha coinvolto due [[Cacciabombardiere|cacciabombardieri]] [[Panavia Tornado]] del [[6º Stormo]] dell'[[Aeronautica Militare (Italia)|Aeronautica Militare]] e ha causato la morte di entrambi gli equipaggi. È la prima [[collisione in volo]] mai registrata tra due velivoli di questo tipo in Italia.<ref>
Le indagini sulle cause dell'incidente sono state affidate alla Procura di Ascoli Piceno e alla Procura Militare di [[Verona]].<ref name=":co">
Dalle perizie tecniche sono state evidenziate carenze di pianificazione e organizzative per le quali sono state formulate ipotesi di reato; sebbene dopo due anni di indagini fosse stata richiesta l'archiviazione del caso, i supplementi d'indagine richiesti dai familiari delle vittime hanno portato all'iscrizione nel registro degli indagati di due ufficiali responsabili della pianificazione dell'esercitazione.<ref name=":lastt">
==La missione==
I due velivoli, entrambi Tornado IDS appartenenti al [[154º Gruppo|154º Gruppo CBOC]] (Cacciabombardieri Ognitempo Convenzionali) ''Diavoli Rossi'', erano decollati dall'[[
Durante l'estate 2014, lo Stormo aveva anche il compito di preparare gli equipaggi degli IDS alla ''Steadfast Noon / Strikeval 2014'', una certificazione annuale in ambito [[NATO]] mirata al coordinamento delle diverse forze dell'alleanza durante il dispiegamento di ordigni nucleari, la quale era prevista per il mese di ottobre.<ref>
Scopo dell'esercitazione, che primariamente mirava alla ''combat readiness'' di piloti e navigatori, era quello di colpire due obiettivi a terra separati l'uno dall'altro da circa {{Converti|28
I velivoli erano stati coinvolti nell'aggiornamento di metà servizio (MLU, ''Mid-Life Update'') e già da qualche anno erano operativi con una quantità di apparati per la sicurezza e la navigazione di ultima generazione, tra cui un trasmettitore di posizione d'emergenza (ELT, ''Emergency Location Trasmitter'') e un sistema multiplo di distribuzione delle informazioni (MIDS, ''Multi-Information Distribution System'') che di fatto rendeva gli strumenti del velivolo interconnessi con il comando di terra tramite [[Livello di collegamento dati|data-link]].<ref>
L'area scelta per l'esercitazione, definita ''Area Tattica Marche Sud'', prevede durante il giorno una quota minima di {{Converti|500
==L'incidente==
Il contatto tra i due velivoli è avvenuto attorno alle 16:30 a un'altitudine di circa
I soccorsi, costituiti da personale di [[Aeronautica Militare (Italia)|Aeronautica]], [[Corpo nazionale dei vigili del fuoco|Vigili del Fuoco]] e [[Corpo forestale dello Stato|Corpo Forestale]], [[Arma dei Carabinieri|Carabinieri]], [[Polizia di Stato|Polizia]], [[Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico|C.N.S.A.S.]] per un totale di più di 200 persone
Oltre ai quattro aviatori, che non ebbero il tempo di azionare il [[seggiolino eiettabile]],
Il corpo di Mariangela Valentini, uno dei due piloti, fu rinvenuto sotto una porzione della carlinga del proprio velivolo. Esso fu l'ultimo a essere recuperato dei quattro coinvolti, in quanto ancora materialmente legato al proprio seggiolino eiettabile armato, e per di più si trovava in un canalone scosceso<ref name=":br" />; pertanto, fu necessario attendere una squadra di [[artificiere|artificieri]] del [[17º Stormo incursori]] di [[Aeroporto di Furbara|Furbara]] affinché fosse possibile disinnescare il meccanismo di eiezione, portare i resti a valle e ricomporne la salma all'[[obitorio]] di [[Ascoli Piceno|Ascoli]].
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I quattro aviatori coinvolti nell'incidente erano ufficiali di esperienza, da anni in servizio operativo e con incarichi di comando.
Poiché deceduti per cause di servizio, è stato loro tributato l'avanzamento di grado a [[maggiore]].
===Freccia 21===
Il primo velivolo decollato (callsign: ''Freccia 21''<ref name=":bs">
Valentini aveva frequentato il [[Aeronautica Militare#Ruoli|corso normale]] ''Borea V'' dell'[[Accademia Aeronautica]] (dove per qualche tempo aveva avuto modo di lavorare come Ufficiale Addetto al Comando 1º Corso Normale nel 2012), era pilota militare dal 2006 e volava sul Tornado dal 2009. Era stata schierata a [[Herat]] nell'ambito delle operazioni [[International Security Assistance Force|ISAF]] in [[Afghanistan]] e aveva preso parte all'[[intervento militare in Libia del 2011]]. Nel quadro del 6º Stormo, era stata comandante della 395ª e della 396ª Squadriglia.<ref name=":aa">
''Valentini è stata la prima donna delle [[forze armate italiane|Forze Armate italiane]] a perdere la vita in servizio''.<ref name=":bb">
Franzese era ex-allievo della [[Scuola militare Nunziatella]] di Napoli ed era in Aeronautica da 16 anni. Entrato in Accademia col corso normale ''Zodiaco IV'', si era laureato in [[Scienze politiche]]. Brevettatosi navigatore militare nel 2005 presso la Naval Air Station di [[Pensacola]] ([[Florida]]), operava dall'anno successivo sui Tornado e aveva avuto una lunga serie di incarichi di comando nell'ambito del Reparto, tra cui quello del Nucleo Voli e Statistica, della Sezione Pianificazione, Navigazione e Radar-predizione, nonché della 395ª Squadriglia. Come la Valentini, nel 2011 era stato rischierato a [[aeroporto di Trapani-Birgi|Trapani-Birgi]] nel quadro dell'operazione [[Intervento militare in Libia del 2011#23-24 marzo.2C l.27entrata in scena della NATO|''Unified Protector'']], in qualità di navigatore squadriglia volo. Era sposato e aveva un figlio.<ref name=":aa" />
===Freccia 11===
Il secondo velivolo decollato (callsign: ''Freccia 11''<ref name=":bs" />) aveva ai comandi il capitano pilota Alessandro Dotto ([[Ivrea]], 28 giugno 1983) e il capitano navigatore Giuseppe Palminteri ([[Palermo]], 5 febbraio 1978).
Dotto, proveniente dal corso normale ''Drago V'' dell'Accademia, era pilota militare dal 2008 e aveva completato la transizione sul Tornado nel 2011. Era stato promosso a capitano meno di due anni prima dell'incidente.<ref name=":aa" /> Da quanto emerso nel corso delle prime indagini, Dotto avrebbe dovuto essere a terra, quel giorno; infatti, stava sostituendo un altro pilota, che aveva rinunciato a decollare perché indisposto.<ref name=":bs" />
Palminteri, entrato in Aeronautica lo stesso anno di Franzese e suo collega di corso, era anch'egli laureato in Scienze politiche e si era brevettato navigatore militare nel 2005. Aveva prestato servizio nel contingente [[International Security Assistance Force|ISAF]] in Afghanistan, da maggio a ottobre 2011, e in Libia, nel quadro dell'operazione [[Intervento militare in Libia del 2011#23-24 marzo.2C l.27entrata in scena della NATO|''Unified Protector'']].
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==L'inchiesta==
===Le indagini preliminari (agosto 2014 - marzo 2016)===
La Procura di Ascoli Piceno avviò nei giorni immediatamente successivi all'incidente un'inchiesta tecnica in collaborazione col [[Ministero della difesa]]
Nel luglio 2015 gli ufficiali comandanti Mario Pica e Giuliano Currado, incaricati dalla Procura di effettuare la perizia, consegnarono un dossier alla Procura stessa, partendo da tutti i dati disponibili provenienti dalle [[scatola nera|scatole nere]] (Flight Data Recorder) che hanno registrato i dati di volo dei due Tornado, dai tracciati [[radar]] militari e civili, nonché dall'unico CVR ([[Cockpit Voice Recorder]]) recuperato dal luogo dello schianto, contenente le registrazioni audio-video di una delle due cabine di pilotaggio.<ref name=":rep15">
Dal dossier emerse che durante il volo non ci sarebbero state comunicazioni con gli equipaggi, pertanto che i due piloti non sarebbero stati a conoscenza della loro reciproca posizione.
Non escludendo problemi di natura tecnica sulla strumentazione di bordo, i periti conclusero che Valentini e Dotto avrebbero volato a vista e senza un'adeguata assistenza da terra, evidenziando pertanto gravi ''"carenze organizzative"'', per le quali gli ufficiali periti segnalarono al [[Pubblico ministero (ordinamento italiano)|pubblico ministero]] cinque possibili responsabili tra gli ufficiali incaricati alla pianificazione e al controllo della missione
===Le conclusioni della Procura (aprile - settembre 2016)===
Nel maggio 2016 gli organi tecnici incaricati dal [[Pubblico ministero (ordinamento italiano)|procuratore]] Michele Renzo di ricostruire i fatti trassero le loro conclusioni sulla base delle carte processuali fino a quel momento disponibili.<ref name=":tisc">
In particolare, in conseguenza del ritardo nel decollo, gli equipaggi adottarono tutte le misure ritenute più idonee a recuperare il tempo perduto e a colpire i loro obbiettivi all'inizio della TOTW (''Time on Target Window'', la finestra temporale entro la quale l'obbiettivo dev'essere colpito), ossia alle 14:01 del 19 agosto.
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Da un lato, si ipotizzò la sostanziale inconsapevolezza, da parte di entrambi gli equipaggi, di un incrocio di rotte previsto nei minuti critici della fase finale dello sgancio simulato (e pertanto di massima concentrazione e carico di lavoro di piloti e navigatori), fatto che evidenzierebbe fatali inadeguatezze nella pianificazione e nel briefing.
Dall'altro, i periti militari specificarono che non era possibile escludere "ulteriori elementi specifici e multifattoriali"
Secondo le carte del magistrato, Dotto e Palminteri ignoravano che Valentini e Franzese avessero in realtà già completato l’attacco ed erano in piena fase di recovery, evidentemente perché attribuivano all’altro equipaggio la stessa tolleranza temporale verso il risultato del primo minuto della TOTW. ''"In sostanza,"'', concluse il Procuratore, "''i due equipaggi erano nella condizione di credere che vi fosse tra di loro quantomeno una separazione geografica orizzontale, poiché i loro rispettivi obiettivi erano separati di 28 miglia aeronautiche su quel piano.”''<ref name=":tisc" />
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In particolare, nella medesima relazione il pm ebbe modo di spiegare che la discesa di ''Freccia 21'' era legittima e coerente con le condizioni operative, oltre che opportuna per le difficoltà di contatto con il centro di controllo radio e per escludere possibilità di intralcio ad altri voli.<ref name=":lastt" />
I familiari delle vittime chiesero e ottennero dal magistrato che l'archiviazione venisse rigettata, sulla scorta di dubbi emersi durante le indagini e ancora persistenti. In particolare, il mancato funzionamento dell'apparato MIDS/[[Tactical Air Navigation|Tacan]] che avrebbe costretto ''Freccia 21'' a diminuire la propria quota e pertanto a scontrarsi con ''Freccia 11'', venne ritenuto un particolare da approfondire con cura, dal momento che avrebbe smesso di funzionare poco dopo il decollo.<ref>
Pur non compromettendo la missione, come sostenuto dai periti del Procuratore, l'avaria si sarebbe aggiunta all'insufficiente supporto fornito da terra, a comporre una situazione di ''"estremo pericolo"''.<ref>[http://www.giornaledibrescia.it/brescia-e-hinterland/tornado-caduti-il-gip-boccia-l-archiviazione-1.3128866 ''Tornado caduti, il Gip boccia l'archiviazione''], da giornaledibrescia.it, 4 novembre 2016</ref>
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I supplementi d'indagine hanno portato alla fine del mese di dicembre del 2018 all'iscrizione nel registro degli indagati del maggiore Bruno di Tora, all'epoca ufficiale comandante del 154º Gruppo, e del maggiore Fabio Saccottelli, responsabile della pianificazione dell'esercitazione sull'area target.<ref name=":messa" /><ref name=":march" />
Il procedimento penale è stato aggiornato a Dicembre 2022.<ref>{{Cita web|url=https://www.bresciaoggi.it/territorio-bresciano/bassa/scontro-tornado-2014-1.9705933|titolo=Scontro fra Tornado, l’accusa ha fatto flop|autore=Società Editrice Athesis S.p.A|sito=Bresciaoggi.it|data=2022.10.30T02:01:40+0200|lingua=it|accesso=2023-07-01}}</ref>
== Note ==
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