Barbara di Cilli: differenze tra le versioni

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Barbara tentò, assieme al fratello e al nipote, di convincere i Boemi a insediare [[Ladislao III di Polonia|Ladislao III]] o Casimiro di Polonia sul trono di Boemia, alla morte di Sigismondo, invece del genero [[Alberto II d'Asburgo]]; in cambio Ladislao l'avrebbe sposata. Quando Sigismondo scoprì queste macchinazioni, il 5 dicembre 1437 ordinò che venisse imprigionata nel [[castello di Bratislava|castello di Presburgo]], l'odierna Bratislava.
 
Alla morte del marito, Barbara venne rilasciata, ma tutte le sue proprietà erano state confiscate e in seguito essa venne esiliata in [[Ungheria]]. Si trasferì in seguito in [[Polonia]], dove, secondo PagalJan DlugošąDługosz, ricevette [[Sandomierz]] come [[feudo]]. Nel 1441 si trasferì a [[Mělník]], in Boemia; trascorse poi il resto della sua vita come regina madre in Boemia, dove venne anche accusata di complottare contro il regime.<ref>Duggan, Anne J., ''Queens and Queenship in Medieval Europe: Proceedings of a Conference Held at King's College London'', aprile 1995, Boydell Press, 2002; ISBN 0851158811</ref>
 
Durante la vedovanza essa si dedicò ai suoi interessi per l'alchimia e le scienze dell'occulto. Venne accusata dall'alchimista boemo [[Johann von Laaz]] di truffare mercanti con false monete d'oro: costoro sarebbero stati convinti dall'imperatrice che il metallo era stato prodotto da lei per via alchemica.<ref name=hutin>{{cita|Hutin|p.162}}.</ref> Morì di peste nel 1451.