Una parte della critica rifiuta in blocco il valore storico dei vangeli, affermando che essi sono documenti "di parte" e quindi non attendibili, benché alcuni vangeli presentino riferimenti storici riportati anche da fonti indipendenti (come gli ''[[Annales (Tacito)|Annali]]'' di [[Tacito]], le ''[[Antichità giudaiche]]'' di [[Giuseppe Flavio]], le epistole di [[Plinio il Giovane]] all'imperatore [[Traiano]], il ''[[Vite dei Cesari|De Vita Caesarum]]'' di [[Svetonio]], l'orazione contro i cristiani di [[Marco Cornelio Frontone]] e altri) e fatti coerenti con la [[Palestina]] del [[I secolo]]<ref name="veritàvinci"/>.
===Lingua di composizione===
I quattro vangeli canonici sono scritti in [[Koinè|greco antico]].
Il biblista francese [[Jean Carmignac]] ipotizzò l'esistenza di una versione in lingua aramaica andata perduta, che fu poi tradotta in greco. Ciò fu fatto sulla base di una retrotraduzione dal greco al testo ebraico presunto e di alcuni [[Padri della Chiesa]] che accennano all'esistenza della versione ebraica<ref>{{cita web|url=https://lanuovabq.it/it/i-vangeli-furono-scritti-in-ebraico|titolo=I Vangeli furono scritti in ebraico}}</ref>:
{{quote|Così Matteo tra gli ebrei pubblicò nella loro stessa lingua una forma scritta del Vangelo, mentre a Roma Pietro e Paolo predicavano il Vangelo e fondavano la Chiesa|[[Ireneo di Lione]], ''[[Adversus haereses]]'' III, 1.1)}}
{{quote|si conserva tuttora nella biblioteca di [[Cesarea]], che il martire Panfilo mise insieme con somma cura. Anche a me fu data la possibilità di trascriverlo da parte dei Nazarei, che fanno uso di quest’opera a Berea, città della Siria|[[San Girolamo]],''[[De viris illustribus (Girolamo)|De Viris Illustribus]]'', 3.2}}
Il Vangelo di Matteo era rivolto alla comunità ebraica e, secondo la ''Redationgeschichte'' (RG) del [[metodo storico-critico]], si differenzia dal Vangelo secondo Luca proprio per il fatto di citare l'Antico Testamento che era ben noto alla sua comunità di uditori, mentre Luca omette le citazioni, essendo un pagano convertito che si rivolge ai pagani. Inoltre, sempre secondo la RG, il Vangelo secondo Matteo è strutturato in 5 parti che ricordano il [[Pentateuco]].
{{quote|Marco, interprete di Pietro, riferì con precisione, ma disordinatamente, quanto ricordava dei detti e delle azioni compiute dal Signore. Non lo aveva infatti ascoltato di persona, e non era stato suo discepolo, ma [...] di Pietro; questi insegnava secondo le necessità, senza fare ordine nei detti del Signore. In nulla sbagliò perciò Marco nel riportarne alcuni come li ricordava. Di una sola cosa infatti si preoccupava, di non tralasciare alcunché di ciò che aveva ascoltato e di non riferire nulla di falso|[[Eusebio di Cesarea]], ''[[Historia Ecclesiatica]]'', III, 39. 15}}
In quest'ultimo passo, Marco è definito con la parola greca ''ermeneutes'', che significa traduttore.
=== Data di composizione ===
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