Taiwan: differenze tra le versioni
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[[Stato a riconoscimento limitato|Non è riconosciuta]] né dalla [[Repubblica Popolare Cinese]] (la Cina continentale propriamente detta) né, ''[[de iure]]'', dagli altri quattro membri permanenti del [[Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite|Consiglio di sicurezza dell'ONU]]<ref>La "Repubblica di Cina" (Taiwan) fece parte dell'ONU dal 24 ottobre 1945 al 25 ottobre 1971, ed ebbe seggio permanente al [[Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite|Consiglio di sicurezza]] dalla sua fondazione (17 gennaio 1946) sino al suo disconoscimento a favore della Repubblica Popolare Cinese per via della normalizzazione dei rapporti tra gli Stati Uniti e la Repubblica Popolare Cinese tramite la cosiddetta ''[[diplomazia del ping pong]]''.</ref> ([[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], [[Russia]], [[Regno Unito]] e [[Francia]]), nonché dal [[Canada]], dal [[Giappone]] e dagli altri Stati dell'[[Unione europea]]. La Repubblica di Cina intrattiene tuttavia con essi rapporti di collaborazione e di commercio (solitamente con un [[Consolato (diplomazia)|ufficio di rappresentanza]] facente funzioni di ambasciata, a nome Taiwan o Taipei) ed è pertanto ''[[de facto]]'' percepita come stato indipendente. Da marzo 2023, dopo l'interruzione<ref>{{Cita web|url=https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/taiwan-tra-usa-e-cina-la-saga-continua-124586|titolo=Taiwan tra USA e Cina: la saga continua|sito=ISPI|lingua=it-IT|accesso=2023-04-06}}</ref> dei legami diplomatici da parte dell'[[Honduras]], è riconosciuta ufficialmente come l'unico governo legittimo dell'intera Cina da soli 13 Stati sovrani in tutto il mondo, fra cui la [[Santa Sede]].
La storica capitale della Repubblica di Cina è [[Nanchino]], collocata tuttavia nella Cina continentale; attualmente il governo di Taiwan non riconosce una capitale ''de iure'', mentre la capitale ''de facto'' e sede del governo centrale è [[Taipei]].<ref
L'[[Economia della Repubblica di Cina|economia di Taiwan]] è una delle più fiorenti in [[Asia]] e, dopo l'abolizione della legge marziale nel 1987, l'isola ha assistito ad un sorprendente processo di democratizzazione.
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=== Dalla preistoria all'età del bronzo ===
{{vedi anche|Culture neolitiche cinesi|Lista di siti dell'età del bronzo in Cina}}
Le tracce più antiche di ''[[Homo erectus]]'' ritrovate in Cina sono quelle dell'uomo di ''Yuanmou'' (袁某直立人). Nel 1965 nel distretto di Yuanmou vennero ritrovati due denti incisivi appartenenti ad un ominide maschio adulto rinominato ''Homo erectus Yuanmouensis''. Gli incisivi sono stati fatti risalire, attraverso la datazione archeomagnetica a 1.700.000 anni fa. Esso costituisce l'ominide più antico ritrovato non solo in Cina ma nell'intera Asia.<ref
I reperti archeologici testimoniano l'esistenza di un gran numero di comunità umane insediatesi su un vasto territorio che comprende le valli del [[Fiume Azzurro]] e del [[Fiume Giallo]]. La caratteristica principale di questi insediamenti risiede nell'altissimo grado di differenziazione culturale che si riscontra nei manufatti, nella struttura delle abitazioni e in generale nelle testimonianze della vita collettiva di ciascuna comunità.<ref name="cita-Vogelsang-pagina-10">{{cita|Vogelsang|pagina 10.}}</ref> Secondo gran parte degli storici e archeologi moderni il modello più credibile per le origini della civiltà cinese si basa quindi su una molteplicità di [[Culture neolitiche cinesi|culture regionali]] sviluppatesi in maniera autonoma, caratterizzate da sfere di influenza che talvolta entravano in contatto tra loro.<ref>{{cita|Vogelsang|pagine 11-12.}}</ref> L'adozione di questo modello policentrico segna un netto punto di svolta rispetto alla tesi tradizionale (frutto dei miti fondativi e delle tradizionali cronache imperiali), fondata sull'idea di un'origine unitaria della civiltà cinese, e rappresenta uno dei più importanti risultati scientifici raggiunti grazie all'introduzione della storia e dell'archeologia moderne in Cina agli inizi del [[XX secolo]].<ref name="cita-Vogelsang-pagina-10" />
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La [[Santa Sede]] riconosce la RDC, uno stato in gran parte non [[Cristianesimo|cristiano]]/[[Cattolicesimo|cattolico]], principalmente per protestare contro ciò che essa vede come la [[Associazione patriottica cattolica cinese|soppressione della fede cattolica]] nella Cina continentale da parte della RPC. Tuttavia, i diplomatici [[Città del Vaticano|vaticani]] erano impegnati in colloqui con i politici delle RPC al tempo della morte di [[papa Giovanni Paolo II]], in vista di migliorare le relazioni tra i due paesi. Interrogato, un diplomatico vaticano suggerì che le relazioni con Taiwan potrebbero rivelarsi "sacrificabili" se la RPC dovesse essere disponibile a impegnarsi in relazioni diplomatiche con la Santa Sede.<ref>{{cita web|url=https://www.telegraph.co.uk/news/main.jhtml?xml=/news/2005/05/16/wvati16.xml&sSheet=/news/2005/05/16/ixworld.html|titolo=Vatican ready to sacrifice Taiwan for China|cognome=Spencer|nome=Richard|editore=Daily Telegraph|data=16 maggio 2005|città=London}}</ref> Sotto [[papa Benedetto XVI]] il Vaticano e la RPC hanno mostrato maggiore interesse a stabilire legami: in tale contesto sono da inquadrare la nomina di vescovi cinesi filo-vaticani e la cancellazione da parte del Papa di una visita programmata del [[Dalai Lama]].<ref>{{cita web|url=https://online.wsj.com/article/SB119810469258140621.html?mod=googlenews_wsj|titolo=The Vatican's Cold Shoulder|editore=Wall Street Journal|data=20 dicembre 2007|accesso=14 gennaio 2008}}</ref>
Durante gli anni 1990 ci fu un tiro alla fune diplomatico in cui la RPC e la RDC tentarono di superarsi nelle offerte per ottenere il sostegno diplomatico delle piccole nazioni. Questa contesa sembra essere rallentata come risultato del crescente potere economico della RPC e dei dubbi di Taiwan se questo aiuto fosse effettivamente nell'interesse della Repubblica di Cina. [[Arabia Saudita]] e [[Corea del Sud]] hanno terminato le loro relazioni diplomatiche con la RDC nel 1992 ed il [[Sudafrica]] è passato al riconoscimento della [[Repubblica Popolare Cinese]] (RPC) nel 1998. La [[Repubblica di Macedonia|Macedonia]] ha riconosciuto Taiwan negli anni novanta, ma successivamente ha riconosciuto la RPC quando quest'ultima le impose sanzioni economiche ed usò il veto nel Consiglio di Sicurezza dell'[[ONU]] per bloccare gli aiuti alla missione di peacekeeping. La [[Liberia]] è passata dal riconoscimento della RPC al riconoscimento della RDC nel 1989 e ha cambiato nuovamente nell'ottobre 2003. Il 31 marzo 2004 [[Dominica]] terminò il suo riconoscimento nei confronti della RDC, che era cominciato nel 1983, perché la RPC le promise un finanziamento di 117 milioni di [[Dollaro|dollari]] in sei anni.<ref>{{cita web|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/asia-pacific/3583733.stm|titolo=Taiwan's 'Caribbean headache'|cognome=Painter|nome=James|editore=BBC|data=30 marzo 2004}}</ref> Alla fine del 2004 [[Vanuatu]] spostò brevemente il riconoscimento da Pechino a Taipei,<ref>{{cita web|url=http://www.news.vu/en/news/diplomacy/041124-parliament-debates-vanuato-taiwan.shtml|titolo=Parliament debates Vanuatu-Taiwan deal|cognome=Vurobaravu|nome=Fred|editore=Vanuatu Daily Post|data=24 novembre 2004|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071017152234/http://news.vu/en/news/diplomacy/041124-parliament-debates-vanuato-taiwan.shtml|dataarchivio=17 ottobre 2007|urlmorto=sì}}</ref> portando alla cacciata del suo Primo Ministro e a un ritorno al riconoscimento di Pechino.<ref>{{cita web|url=http://www.chinadaily.com.cn/english/doc/2004-12/11/content_399473.htm|titolo=Vanuatu gov. reshuffled after Taiwan controversy|editore=[[China Radio International]]|data=11 dicembre 2004}}</ref> Il 20 gennaio 2005 [[Grenada]] spostò il suo riconoscimento da Taipei a Pechino, in cambio di milioni in aiuti (1.500 dollari USA per ogni grenadiano).<ref>{{cita web|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/asia%2Dpacific/4190295.stm|titolo=Grenada picks China over Taiwan|editore=BBC|data=21 gennaio 2005}}</ref> Il 14 maggio 2005 [[Nauru]] annunciò la restaurazione di relazioni diplomatiche formali con Taipei dopo uno iato di tre anni, durante i quali aveva riconosciuto brevemente la Repubblica Popolare Cinese.<ref>{{cita web|url=http://www.taipeitimes.com/News/front/archives/2005/05/15/2003254718|titolo=Nauru Switches its Allegiance Back to Taiwan from China|editore=[[Taipei Times]]|data=15 maggio 2005}}</ref> Il 26 ottobre 2005 il [[Senegal]] ruppe le relazioni con la Repubblica di Cina e stabilì contatti diplomatici con Pechino.<ref>{{cita web|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/asia-pacific/4377818.stm|titolo=Senegal picks China over Taiwan|editore=BBC|data=26 ottobre 2005}}</ref> Il 5 agosto 2006 Taipei ruppe le relazioni con il [[Ciad]] quando quest'ultimo stabilì relazioni con Pechino.<ref>{{cita web|url=http://www.voanews.com/english/2006-08-05-voa36.cfm|titolo=Taiwan Breaks Off Relations With Chad|editore=[[Voice of America]]|data=5 agosto 2006|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060815041420/http://www.voanews.com/english/2006-08-05-voa36.cfm|dataarchivio=15 agosto 2006|urlmorto=sì}}</ref> Il 26 aprile 2007 [[Saint Lucia]], che aveva in precedenza troncato i legami con la Repubblica di Cina in seguito a un cambiamento di governo nel dicembre 1996, annunciò la restaurazione di relazioni diplomatiche formali con Taipei.<ref>{{cita we|titolo=Taiwan re-establishes diplomatic relations with St. Lucia|url=http://www.iht.com/articles/ap/2007/05/01/asia/AS-GEN-Taiwan-China-St.-Lucia.php|data=30 agosto 2007|editore=International Herald Tribune}}</ref> Il 7 giugno 2007, dopo quasi 50 anni di relazioni diplomatiche, la [[Costa Rica]] ruppe i legami diplomatici con la Repubblica di Cina a favore della Repubblica Popolare Cinese.<ref name="BBCCostaRica2">{{cita web|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/asia-pacific/6729035.stm|titolo=Taiwan loses Costa Rica's support|editore=BBC News|data=7 giugno 2007|accesso=7 giugno 2007}}</ref> Nel gennaio 2008 il Ministro degli esteri del Malawi riferì che il Malawi aveva deciso di interrompere il riconoscimento diplomatico della Repubblica di Cina e di riconoscere la Repubblica Popolare Cinese.<ref>{{cita web|url=https://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2008/01/14/AR2008011400533.html|titolo=Malawi Drops Ties With Taiwan for China|cognome=Wu|nome=Debby|data=14 gennaio 2008|accesso=14 gennaio 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120407153128/http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2008/01/14/AR2008011400533.html|dataarchivio=7 aprile 2012|urlmorto=sì|pubblicazione=The Washington Post}}</ref> Il 14 novembre 2013 il Gambia annunciò la fine delle relazioni con Taiwan e l'avvio di quelle con Pechino.<ref>Al Jazeera. ''[https://www.aljazeera.com/news/africa/2013/11/gambia-breaks-off-diplomatic-ties-with-taiwan-2013111422285906417.html Gambia breaks off diplomatic ties with Taiwan]''</ref> Il 26 dicembre 2016 [[São Tomé e Príncipe]] ha riavviato i legami diplomatici con la Repubblica Popolare Cinese, interrompendo il riconoscimento diplomatico della Repubblica di Cina. Il 19 giugno 2017 la [[Repubblica di Panama]] ha ristabilito i rapporti diplomatici con la Repubblica Popolare Cinese. Nel maggio 2018 [[Repubblica Dominicana]] e [[Burkina Faso]] hanno interrotto le relazioni diplomatiche con Taiwan,<ref>{{cita web|url=https://www.reuters.com/article/us-china-burkina/china-wins-back-burkina-faso-urges-taiwans-last-african-ally-to-follow-idUSKCN1IR09W|titolo=China wins back Burkina Faso, urges Taiwan's last African ally to follow|lingua=en|accesso=6 giugno 2018}}</ref> seguiti il 21 agosto 2018 da [[El Salvador]].<ref>{{cita web|url=https://www.nytimes.com/2018/08/21/world/asia/taiwan-el-salvador-diplomatic-ties.html|titolo=El Salvador Recognizes China in Blow to Taiwan|lingua=en|accesso=7 settembre 2018}}</ref> il 16 settembre 2019 Taipei ha rotto le relazioni con le [[Isole Salomone]] dopo che queste ultime hanno stabilito relazioni con Pechino.<ref>{{cita web|url=http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2019/09/16/taiwan-rompe-con-le-isole-salomone_4f1f6250-656c-4d8e-b257-5482e660e05c.html|titolo=Taiwan rompe con le Isole Salomone - Ultima Ora|sito=Agenzia ANSA|data=2019-09-16|lingua=it|accesso=2019-09-16}}</ref> Il 20 settembre 2019 Taipei ha rotto le relazioni anche con [[Kiribati]] dopo che anche queste ultime hanno stabilito relazioni con Pechino.<ref>{{Cita
Al gennaio 2024 i paesi che intrattengono relazioni diplomatiche formali con Taiwan sono 12:{{Div col|cols=2}}
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