Impero sasanide: differenze tra le versioni

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Nei territori sasanidi nel Caucaso si parlavano numerose lingue tra cui il [[Lingua georgiana|georgiano antico]], varie [[lingue cartveliche]] (in particolare in lazica), il persiano medio, l'[[Lingua armena classica|armeno classico]], l'albanese caucasico, lo [[lingue scitiche|scitico]], il greco koinè e altri.<ref>{{cita libro|lingua=en|url=https://books.google.it/books?id=MGl35Q3W5twC&pg=PA1913|p=1913|titolo=Sociolinguistics/Soziolinguistik|volume=3|autore=Ulrich Ammon|autore2=Norbert Dittmar|autore3=Klaus J. Mattheier|autore4=Peter Trudgill|edizione=2|editore=Walter de Gruyter|anno=2008|isbn=978-31-10-19987-1}}</ref>
 
In [[Khūzestān]] si parlavano diversi idiomi, ovvero il persiano nel nord e nell'est, mentre l'[[lingua aramaica|aramaico medio orientale]] nel resto della regione.<ref>{{cita|Brunner (1983)|p. 773}}.</ref> Inoltre, anche illa [[Lingualingua elamica|neo-elamite]] potrebbe essere statostata parlatoparlata nella provincia, ma non vi sono riferimenti che nominano esplicitamente la lingua in esame.<ref name="dar101" /> In [[Maishan]], gli [[aramei]], insieme agli [[arabi]] stanziali (conosciuti come arabi meseniani) e a quelli nomadi, formavano la popolazione [[lingue semitiche|semita]] della provincia insieme ai mercanti [[Nabatei]] e [[Lingua palmirena|Palmireni]]. Anche gli iranici avevano iniziato a stabilirsi nella provincia, insieme agli [[Jat (popolo)|Zutt]], che erano stati deportati dall'[[India]]. Anche altri gruppi indiani come i [[Malesi]] potrebbero essere stati deportati a Meshan, sia come prigionieri che come marinai reclutati.<ref>{{cita|Brunner (1983)|p. 755}}.</ref> In [[Asuristan]], la maggioranza della popolazione si componeva di cristiani nestoriani di lingua aramaica, inclusi in particolare di [[lingua siriaca|siriaco medio]], mentre persiani, ebrei e arabi formavano una minoranza nella provincia.
 
A causa delle invasioni degli [[Sciti]] e del loro sottogruppo, gli [[Alani]], ad Atropatene, in Armenia e in altri luoghi del Caucaso, in tali aree aumentò il totale di iranici presenti, sebbene in bassa percentuale.<ref>{{cita|Brunner (1983)|p. 763}}.</ref> Il partico era parlato in [[Grande Khorasan|Khorasan]] insieme ad altre sottovarianti e idiomi iranici, mentre il [[lingua sogdiana|sogdiano]], il [[lingua battriana|battriano]] e il [[lingua corasmia|corasmio]] erano parlati più a est in luoghi che non erano sempre controllati dai sasanidi. Più a sud, nel [[Sistan]], si assistette a migrazioni di massa degli Sciti in epoca partica e molto più tardi centro dei persiani sistani, si ricorreva a una sconosciuta [[Lingue iraniche occidentali|lingua iranica centro-sudoccidentale]] oppure, più semplicemente, al medio persiano.<ref name="dar101"/><ref name="bru772773">{{cita|Brunner (1983)|pp. 772-773}}.</ref> Il [[Provincia di Kerman|Kerman]] era popolato da un gruppo iraniano che somigliava molto ai persiani mentre, più a est in [[Paratan]], Turan e [[Makran]], proliferavano le lingue non iraniche e una sconosciuta [[Lingue iraniche occidentali|lingua iranica occidentale]].<ref name="bru772773"/> Nelle principali città come Jundishapur e Ctesifonte, i prigionieri di guerra romani/bizantini si esprimevano in [[Lingua latina|latino]], greco e siriaco. Inoltre, lo [[lingue slave|slavo]] e il [[lingue germaniche|germanico]] erano parlate anche nell'impero sasanide, ancora una volta a causa della cattura dei soldati romani, ma la percentuale deve essere risultata assolutamente trascurabile.<ref>{{cita|Daryaee (2009)|p. 102}}.</ref> Le lingue semitiche, tra cui l'himyarita e il sabeo, erano comuni nella provincia dello Yemen.