Problem solving: differenze tra le versioni
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corretto qualcosa, ma è un testo illeggibile perchè creato verosimilmente da più persone, ognuna con una propria conoscenza dell'argomento e della lingua italiana. |
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Il termine '''''problem solving'''''<ref>{{cita web|url=https://www.garzantilinguistica.it/ricerca/?q=problem%20solving|titolo=problem solving|accesso=5 ottobre 2020}}</ref><ref>{{cita web|url=https://dizionari.repubblica.it/Italiano/P/problemsolving.html|titolo=problem solving|accesso=5 ottobre 2020}}</ref> (in italiano letteralmente "risoluzione di un problema")<ref>Inteso come "processo di ricerca di soluzioni".</ref><ref>{{cita web|url=https://www.wordreference.com/enit/problem%20solving|titolo=problem solving|accesso=5 ottobre 2020|lingua=en}}</ref>
== Storia ==
Il concetto stesso di "[[problema]]" ha subìto continue trasformazioni passando da strumento di valutazione per alcune discipline (i "problemi" di matematica o di fisica, ad esempio) a metodologia di sviluppo per l'[[apprendimento integrato]] del sapere scientifico o per l'area delle scienze letterarie, storiche e filosofiche. Nel definire il problema si operava un'analisi empirica dei dati e si ricercava la riproducibilità del problema così che fosse possibile analizzarlo in maniera quasi scientifica. Le operazioni successive erano diretta conseguenza dell'analisi iniziale, caratterizzate da metodologie personali, disomogeneità delle soluzioni e capacità di riuscita inversamente proporzionali alla complessità del problema in esame.
Il '''problem solving''' ha dunque una storia molto articolata e radici in discipline diverse, nella filosofia, nella psicologia e nella didattica. Con la comparsa del computer il problem solving ha acquisito una particolare caratterizzazione dovuta allo sviluppo ed alla diffusione della "programmazione". Una situazione tipica di problem solving si presenta quando viene dato un problema o un obiettivo da raggiungere e la soluzione non è immediatamente identificabile. [[Jean Piaget]] e [[Bärbel Inhelder]] pubblicarono nel 1971 una distinzione tra immagini riproduttive (evocanti oggetti, situazioni o eventi noti) ed immagini anticipatorie (rappresentanti oggetti costruiti solo mentalmente). Essi affermavano che le immagini visive servivano da punto di partenza nell'attività di concretizzazione dei pensieri evocati dai simboli verbali e dai simboli matematici; questi ultimi, per la loro natura, sono astratti ma il solutore se ne fa un'immagine concreta (e questo è punto cruciale nel problem solving): proprio le immagini visive sono la chiave di volta di questa concretizzazione.<ref>B. D'Amore, "Problemi", Franco Angeli, Milano, 1996, p.298</ref>
Dal punto di vista filosofico, la soluzione dei problemi segue due percorsi diversi: può avvenire in maniera del tutto casuale, ossia grazie alla scoperta, o può avvenire in maniera elaborata ed impegnativa mediante l'invenzione. La scoperta consiste nell'individuare in un elemento già esistente in natura la soluzione ad un problema; questo percorso non implica e non necessita della creazione di nulla di nuovo. L'invenzione, invece, è un processo per cui, attraverso tentativi ed errori, si scopre come affrontare efficacemente un problema, e giungere quindi all'obiettivo
== Caratteristiche ==
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