Mars 2020: differenze tra le versioni

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Snellisco, spostato tutto in Perseverance (rover)
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I tre componenti principali di Mars 2020 sono: il veicolo spaziale per il viaggio tra la Terra e Marte, costituito da una struttura cilindrica di alluminio del diametro di 4 metri e del peso di 539 kg; il veicolo di [[rientro atmosferico]] del peso 575 kg, più 440 kg di [[scudo termico]] situato nella parte anteriore, mentre in uno scudo posteriore era situato il paracadute. Il terzo componente principale è il modulo di atterraggio da 1.070 kg che trasportava 400 kg di propellente e dotato di otto [[Motore a razzo|motori a razzo]] per l'atterraggio morbido, oltre a otto piccoli motori per il [[controllo di assetto]] durante la discesa finale.
 
Il ''Range Trigger'' è il sistema che controlla la tempistica dell'apertura dei paracadute durante la discesa. Conoscendo la propria posizione rispetto al sito di atterraggio previsto e ritardando o anticipando l'apertura dei [[paracadute]] è stato possibile ridurre del 50% l'ellisse di atterraggio, ovvero l'area stimata di arrivo, riducendo quindi i rischi di trovarsi in aree impervie o di scarso interesse.<ref name="prendeforma" /><ref name="landing tec">{{cita web|https://mars.nasa.gov/mars2020/mission/technology/entry-descent-landing/|lingua=en|Entry, Descent, and Landing Technologies}}</ref>
 
Il ''Range Trigger'' è il sistema che controlla la tempistica dell'apertura dei paracadute durante la discesa. Conoscendo la propria posizione rispetto al sito di atterraggio previsto e ritardando o anticipando l'apertura dei [[paracadute]] è stato possibile ridurre del 50% l'ellisse di atterraggio, ovvero l'area stimata di arrivo, riducendo quindi i rischi di trovarsi in aree impervie o di scarso interesse.
Prima di allora i paracadute delle varie [[sonda spaziale|sonde]] arrivate su Marte sono sempre stati aperti appena la capsula raggiungeva una velocità idonea a farlo; con questo sistema invece il paracadute è stato aperto nel momento più utile per avvicinarsi quanto più possibile al sito di atterraggio, ovviamente rimanendo sempre nei parametri di velocità richiesti.
Se ad esempio il sistema di controllo si fosse accorto che il sito fosse stato superato, questo avrebbe comandato un'apertura anticipata rispetto al momento previsto; nel caso opposto l'apertura sarebbe stata posticipata aumentando la distanza percorsa in caduta.<ref name="prendeforma" /><ref name="landing tec">{{cita web|https://mars.nasa.gov/mars2020/mission/technology/entry-descent-landing/|lingua=en|Entry, Descent, and Landing Technologies}}</ref>
 
Il ''Terrain-Relative Navigation'' è invece un inedito sistema di determinazione delle caratteristiche del suolo nelle ultimissime fasi dell'atterraggio.
Il computer che ha governato questa fase di missione ha avuto pre-caricata una mappa in alta risoluzione del sito di atterraggio, realizzata negli anni precedenti dalle sonde attualmente in orbita marziana e contenente a sua volta tutte le aree pericolose o sconsigliate per l'atterraggio. Durante la discesa il rover ha raccolto immagini in rapida successione della zona che ha sorvolato e confrontandole con la mappa conosciuta ha calcolato la sua posizione e la zona di arrivo stimata.<ref Sename="prendeforma" la/><ref posizionename="landing calcolatatec" fosse stata considerata pericolosa il sistema di navigazione avrebbe potuto spostare l'atterraggio in un'area preferibile all'interno di un raggio di 300 m./>
Precedentemente delle aree considerate interessanti per la possibile presenza di tracce di composti biologici o strutture geologiche particolari sono state scartate poiché presentavano possibili pericoli (rocce, pendii, ecc.) per il 99%. Con questo sistema di navigazione è stato invece possibile scegliere aree di atterraggio fino a oggi precluse, permettendo di selezionare aree con pericoli che sarebbero poi potuti essere evitati dal Terrain-Relative Navigation.<ref name="prendeforma" /><ref name="landing tec" />
 
Sempre nella fase di discesa è stata attiva anche la suite di strumenti MEDLI2, ovvero la seconda generazione della suite MEDLI, (''[[Mars Science Laboratory|MSL]] Entry, Descent and Landing Instrumentation'') che ha raccolto dati quali pressione e temperatura atmosferica e dello scudo termico, permettendo di caratterizzare maggiormente l'atmosfera marziana per le future missioni. Durante l'atterraggio sono state attive diverse telecamere, permettendo di riprendere tutte le fasi dell'atterraggio: una telecamera ha ripreso i paracadute, una il suolo in basso sullo stadio di discesa, una era puntata in alto verso lo stadio di discesa e un'altra verso il suolo. È presente anche un [[microfono]] che ha raccolto i suoni durante tutte le fasi.<ref name="prendeforma" /><ref name="landing tec" />