Maometto: differenze tra le versioni

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Considerato l'[[ultimo profeta|ultimo]] esponente di una lunga tradizione profetica, entro la quale egli occupa per i musulmani una posizione di assoluto rilievo<ref group=N>La sua relativa superiorità è attestata in numerose opere islamiche; tra tutte, ha un certo peso quanto riferito in margine al suo ''[[Isrāʾ e Miʿrāj]]'', in cui a lui è riservato il posto d'eccellenza fra i numerosi profeti che l'avevano preceduto. Gli [[Ahmadiyya|Aḥmadī]] e la ''[[Nation of Islam]]'' considerano i loro fondatori come profeti successivi a Maometto, e perciò ritenuti al di fuori dell'Islam.</ref>, venendo indicato come «Messaggero di Dio/[[Allah]]» (''Rasūl Allāh''), «Sigillo dei profeti» (''Khāṭim al-anbiyāʾ'') e «Misericordia dei mondi»<ref>{{Cita libro|titolo=Corano|posizione=21; 107}}</ref> (per citare solo tre degli epiteti onorifici attribuitegli per tradizione), Maometto sarebbe stato incaricato da Dio stesso, tramite l'[[arcangelo Gabriele|angelo Gabriele]]<ref>[[William Montgomery Watt|W. M. Watt]], «Muḥammad», in ''The Cambridge History of Islam'', 4 voll., Cambridge, Cambridge University Press, 1995<sup>6</sup>, Cap. 2, p. 31.</ref>, di predicare l'ultima Rivelazione all'umanità<ref>Mary Pat Fisher, ''Living Religions: An Encyclopaedia of the World's Faiths'', Londra, I.B. Tauris Publishers, 1997, p. 338.</ref><ref>Victor Watton, ''A student's approach to world religions: Islam, Hodder & Stoughton'', 1993, p. 1. ISBN 978-0-340-58795-9</ref>.
 
La sua azionerivelazione per diffondere la Rivelazione ricevuta -venne raccolta dopo la sua morte nel [[Corano]], il libro sacro dell'Islam - dimostrerà la validità del detto evangelico per cui "nessuno è profeta in patria", vista la difficoltà della conversione dei suoi concittadini. Maometto ripeté per ben due volte per intero il Corano nei suoi ultimi due anni di vita e molti musulmani lo memorizzarono per intero, ma fu solo durante il [[Califfo|califfato]] di [[Uthman ibn Affan|ʿUthmān b. ʿAffān]], a farlo mettere per iscritto da una commissione coordinata da [[Zayd ibn Thabit|Zayd b. Thābit]], principale segretario del Profeta<ref group=N>Puntualmente organizzato all'epoca del [[Wali (governatore)|Wālī]] [[al-Hajjaj ibn Yusuf|al-Ḥajjāj b. Yūsuf]] sotto il [[califfato]] dell'[[Omayyade]] [[Abd al-Malik ibn Marwan|ʿAbd al-Malik b. Marwān]]</ref>. CosìIl ilCorano testosi accettatodiffuse del Corano poté diffondersicosì nel mondo a seguito delle prime conquiste che portarono gli eserciti di [[Medina]]arabe in Africa, Asia ed Europa, rimanendo inalterato fino ad oggi, malgrado lo [[sciismo]] vi aggiunga un capitolo (''[[Sura|Sūra]]'') e alcuni brevi versetti (''[[Āyāt|ayyāt]]'').
 
== Biografia ==
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=== Le persecuzioni ===
[[File:Maome.jpg|thumb|In questa miniatura del [[XVI secolo]], tratta dall{{'}}''Athār al-baqiya'' (Tracce dei secoli passati) di [[al-Biruni|al-Bīrūnī]] (manoscritto della [[Biblioteca nazionale di Francia]], Arabe 1489 fol. 5v), Maometto è invece raffigurato senza velo sul volto.]]
La sua azione per diffondere la Rivelazione ricevuta - raccolta dopo la sua morte nel [[Corano]], il libro sacro dell'Islam - dimostrerà la validità del detto evangelico per cui "nessuno è profeta in patria", vista la difficoltà della conversione dei suoi concittadini. Maometto ripeté per ben due volte per intero il Corano nei suoi ultimi due anni di vita e molti musulmani lo memorizzarono per intero ma fu solo durante il [[Califfo|califfato]] di [[Uthman ibn Affan|ʿUthmān b. ʿAffān]], a farlo mettere per iscritto da una commissione coordinata da [[Zayd ibn Thabit|Zayd b. Thābit]], principale segretario del Profeta<ref group=N>Puntualmente organizzato all'epoca del [[Wali (governatore)|Wālī]] [[al-Hajjaj ibn Yusuf|al-Ḥajjāj b. Yūsuf]] sotto il [[califfato]] dell'[[Omayyade]] [[Abd al-Malik ibn Marwan|ʿAbd al-Malik b. Marwān]]</ref>. Così il testo accettato del Corano poté diffondersi nel mondo a seguito delle prime conquiste che portarono gli eserciti di [[Medina]] in Africa, Asia ed Europa, rimanendo inalterato fino ad oggi, malgrado lo [[sciismo]] vi aggiunga un capitolo (''[[Sura|Sūra]]'') e alcuni brevi versetti (''[[Āyāt|ayyāt]]'').
 
Maometto cominciò dunque a predicare la Rivelazione che gli trasmetteva Jibrīl, ma i convertiti nella sua città natale furono pochissimi per i numerosi anni che egli ancora trascorse alla [[La Mecca|Mecca]]. Fra essi il suo amico intimo e coetaneo [[Abū Bakr]] e un gruppetto assai ristretto di persone che sarebbero stati i suoi più validi collaboratori: i cosiddetti "[[Dieci Benedetti]]" (''al-ʿashara al-mubashshara''). I principali seguaci di Maometto furono giovani - figli o fratelli di mercanti - oppure persone in rotta con i loro clan di origine, insieme a stranieri la cui posizione nella società meccana era piuttosto fragile. In generale i meccani non presero sul serio la sua predicazione, deridendolo.