Samantha Lewthwaite: differenze tra le versioni
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Il [[The Daily Telegraph|Daily Telegraph]] riferì nel settembre del [[2013]] che successivamente si credeva che la Lewthwaite avesse incontrato e sposato Habib Saleh Ghani, nato a [[Hounslow]], Londra nel [[1985]].<ref>{{Cita news|lingua=Inglese|autore=Tom Whitehead|titolo=Was Britain's 'white widow' involved'|pubblicazione=The Daily Telegraph|data=23 settembre 2013|p=5}}</ref><ref name=":10">{{Cita web|url=https://web.archive.org/web/20130927212946/http://www.thesundaytimes.co.uk/sto/news/uk_news/National/article856931.ece|titolo=Identity theft lands Essex woman in Kenyan terrorism hunt|titolotradotto=Il furto di identità porta una donna dell'Essex nella caccia al terrorismo keniota|autore=Dipesh Gadher|autore2=[[Richard Kerbaj]]|sito=[[The Sunday Times]]|data=15 gennaio 2012|lingua=Inglese|p=7}}</ref> Ghani, noto anche come Abu Usama al-Pakistani, si trasferì per la prima volta in [[Kenya]] nel [[2007]], nazione natale della madre, mentre suo padre emigrò in Gran Bretagna dal [[Pakistan]]. Ghani era un contemporaneo di Asif Mohammed Hanif all'Hounslow Jamia Masjid e al Centro Islamico. Hanif uccise se stesso e altri tre al "Mike's Place", un bar di [[Tel Aviv]], nell'aprile [[2003]], dopo essere stato probabilmente reclutato da [[Hamas]] a [[Damasco]], in [[Siria]].<ref name=":10" /><ref>{{Cita web|url=https://www.theguardian.com/world/2003/may/04/terrorism.religion|titolo=Making of a martyr|autore=Martin Bright|autore2=Fareena Alam|sito=The Guardian|data=4 maggio 2003|lingua=Inglese}}</ref> Samantha Lewthwaite diede alla luce un terzo figlio nel [[2009]], ma il nome del padre non venne riportato sul certificato di nascita.<ref name=":7" /><ref>{{Cita web|url=https://www.theguardian.com/world/2013/sep/27/kenya-mall-attack-samantha-lewthwaite-al-shabaab|titolo=Authorities 'cannot rule out' Samantha Lewthwaite played role in mall attack|autore=Esther Addley|autore2=Vikram Dodd|autore3=Afua Hirsch|sito=The Guardian|data=27 settembre 2013|lingua=Inglese}}</ref> Si dice che successivamente fosse trasferita nel nord dell'Inghilterra, per poi scomparire definitivamente con i propri figli. Alcune ipotesi la posizionavano in [[Tanzania]] o [[Somalia]].<ref>{{Cita news|lingua=Inglese|autore=Mike Pflanz|titolo=July 7 widow 'in plot to free suspect from Kenya court'|pubblicazione=The Daily Telegraph|data=14 marzo 2013|p=20}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=Inglese|autore=Chris Kilpatrick|titolo=Mother-of-three believed to be extremist group's leading light|pubblicazione=The Belfast Telegraph|data=24 settembre 2013|p=4}}</ref>
Un successivo rapporto del quotidiano The Telegraph mise in dubbio il matrimonio con Ghani. Citando la polizia antiterrorismo del Kenya, il giornale affermava nell'ottobre 2013 che non esisteva "nessuna relazione romantica tra i due", ma che erano collegati tramite i loro "compagni nella stessa cellula di [[Mombasa]], che intendeva far esplodere delle bombe a dicembre [[2011]]".<ref name=":11">{{Cita web|url=https://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/africaandindianocean/kenya/10397967/Samantha-Lewthwaite-had-relationship-with-former-navy-officer-who-defected-to-al-Shabaab.html|titolo=Samantha Lewthwaite had relationship with former navy officer who defected to al-Shabaab|autore=Mike Pflanz|autore2=Damien Mcelroy|sito=The Daily Telegraph|data=22 ottobre 2013|lingua=Inglese}}</ref> Nel maggio 2014, il [[Daily Mirror]] riferì che la Lewthwaite aveva sposato Hassan Maalim Ibrahim, un comandante anziano del gruppo militante [[Al-Shabaab]].<ref>{{Cita web|url=https://www.ibtimes.co.uk/white-widow-samantha-lewthwaite-marries-al-shabaab-terror-chief-1450117|titolo=White Widow Samantha Lewthwaite 'Marries al-Shabaab Terror Chief'|autore=Ewan Palmer|sito=[[International Business Times]]|data=27 maggio 2014|lingua=Inglese}}</ref>
== Al-Shabaab ==
=== Falso passaporto ===
Nel febbraio del [[2012]] la sezione antiterrorismo della polizia di [[Nairobi]] emise un mandato d'arresto nei confronti di una donna bianca che utilizzava il falso nome di Natalie Faye Webb. La polizia era a conoscenza che la donna aveva utilizzato un falso passaporto [[Sudafrica|sudafricano]] ottenuto in modo fraudolento.<ref name=":12">{{Cita news|lingua=Inglese|autore=Duncan Gardham|titolo=Widow of July 7 bomber wanted over terror link|pubblicazione=The Daily Telegraph|data=29 febbraio 2012|p=2}}</ref> Dopo aver collaborato con [[Scotland Yard]], dichiararono che la donna utilizzava almeno tre identità separate che includevano la sua vera identità, Samantha Lewthwaite, ed era accompagnata da tre figli. La donna era ricercata per legami con una cellula terroristica di [[Al-Shabaab]] che stava pianificando attacchi in Kenya come rappresaglia per le operazioni antiterrorismo condotte in [[Somalia]].<ref>{{Cita news|lingua=Inglese|titolo=Widow of Yorkshire 7/7 bomber 'on terrorist wanted list'|pubblicazione=The Yorkshire Post|data=29 febbraio 2012}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.bbc.com/news/world-africa-17209899|titolo=Kenya terrorism police probe link to 7/7 bomber widow|sito=[[BBC News]]|data=29 febbraio 2012|lingua=Inglese}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.belfasttelegraph.co.uk/news/northern-ireland/from-ulster-schoolgirl-to-al-qaida-suspect-hunt-for-bombers-widow/28721143.html|titolo=From Ulster schoolgirl to al-Qaida suspect - hunt for bomber's widow|autore=Lesley-Anne McKeown|sito=The Belfast Telegraph|data=2 marzo 2012|lingua=Inglese|p=1}}</ref> La fotografia della donna sul passaporto aveva "una forte somiglianza con Samantha Lewthwaite".<ref>{{Cita news|lingua=Inglese|titolo=Suicide bomber's widow hunted over terror attack plot in Kenya|pubblicazione=The Yorkshire Post|data=1 marzo 2012}}</ref><ref name=":13">{{Cita news|lingua=Inglese|autore=Nicola Smith|autore2=Dipesh Gadher|titolo=Widow of 7/7 killer linked to Al-Qaeda chief|pubblicazione=The Sunday Times|data=4 marzo 2012|p=19}}</ref>
La polizia disse al riguardo: "Crediamo che non sia un pesce piccolo. È tra i numerosi cittadini britannici di cui i nostri servizi segreti sono a conoscenza in relazione ai piani dei terroristi di attaccarci".<ref name=":12" /> La donna era entrata in Kenya nel novembre del [[2011]] utilizzando il passaporto e poi si unì agli altri membri della cellula di [[Mombasa]].<ref>{{Cita news|lingua=Inglese|titolo=From Ulster to a Kenyan wanted list: Timeline|pubblicazione=The Daily Telegraph|data=1 marzo 2012|p=4}}</ref> Si scoprì che la vera Natalie Webb era un'infermiera inglese che viveva nelle contee d'origine e che era stata vittima di un furto di identità. Una "grande squadra" di investigatori dell'[[Counter Terrorism Command|SO15]], il comando antiterrorismo del servizio di polizia metropolitana, si recò a Nairobi per assistere nelle indagini la polizia keniota. In quel periodo vennero lanciati tentativi per localizzare la Lewthwaite in [[Gran Bretagna]].<ref name=":7" />
La polizia inizialmente disse che non poteva confermare che la donna fosse effettivamente la Lewthwaite "a meno che e finché non fosse stata catturata" e disse: "Samantha Lewthwaite è uno dei nomi nei nostri archivi. Aveva tre figli con lei. Era collegata al gruppo terroristico." Il padre della Lewthwaite di: "Non posso credere che sia coinvolta in qualcosa del genere e sia lì con i bambini. Non abbiamo alcun contatto con lei da un po' di tempo, non le parlo da molto tempo. Non lo so. Non so se è in questo paese o dove si trova. Ha molti amici al nord ma non ha molto a che fare con noi. Non so nemmeno il nome del suo ultimo figlio."<ref name=":7" />
[[Alfred Mutua]], portavoce del governo keniota e segretario per le comunicazioni pubbliche, dichiarò: "Crediamo che sia una collaboratrice dei terroristi. Da quanto sappiamo, lavorava con persone qui, di [[Al Qaida|al-Qaida]] o al-Shabaab. È una grande simpatizzante di quelle persone. Non aveva intenzione di compiere un attacco, ma ha contribuito a raccogliere fondi, ha aiutato nell'acquisizione di armi, nascondendo persone, trasportando persone, quel genere di cose."<ref name=":14">{{Cita news|lingua=Inglese|autore=Duncan Gardham, Mike Pflanz, Zoe Flood e John-Paul Ford Rojas|titolo=Widow of 7/7 bomber 'working for al-Qaeda'|pubblicazione=The Daily Telegraph|data=1 marzo 2012|p=4}}</ref>
Dall'esame del passaporto recuperato emerse che la donna era entrata per la prima volta in Kenya dalla [[Tanzania]] il 26 febbraio 2011, rientrò il 25 agosto 2011 e nuovamente il 21 novembre 2011.<ref name=":14" /> Essa venne posta sotto sorveglianza dalla polizia keniota dopo essersi trasferita in un appartamento a Mombasa appartenente all'ex moglie del finanziere terrorista Musa Hussein Abdi. Abdi era stato ucciso insieme a [[Fazul Abdullah Mohammed]], il leader di Al-Qaeda nell'[[Africa orientale]], dalle [[forze armate somale]] vicino a [[Mogadiscio]], in [[Somalia]], nel giugno del 2011, e si credeva che fosse una persona chiave nel finanziamento di Al-Shabaab.<ref>{{Cita web|url=https://archive.today/20130202205214/http://somaliareport.com/index.php/post/946/Kenyan-Somali_Jihadist_Killed_With_Fazul?PHPSESSID=d53d6324eb5fd8c973848c8fd87b6cf0|titolo=Kenyan-Somali Jihadist Killed With Fazul|sito=Somalia Report|data=13 giugno 2011|lingua=Inglese|urlmorto=Si}}</ref>
=== Collegamenti con Johannesburg ===
In seguito alla rinnovata pubblicità sulle attività della Lewthwaite nel 2013, [[Naledi Pandor]], [[Ministri dell'interno del Sudafrica|ministro degli Affari interni sudafricano]], rilasciò una dichiarazione in cui affermava che il passaporto era stato "acquisito in modo fraudolento" utilizzando documenti di registrazione della nascita a nome di Natalie Faye Webb, ed era stato rilasciato da l'agenzia passaporti di [[Durban]].<ref name=":15">{{Cita news|lingua=Inglese|autore=Erin Conway-Smith|titolo=Fugitive mother worked at a halaal meat pie company before moving to Kenya: The South Africa connection|pubblicazione=The Daily Telegraph|data=27 settembre 2013|p=18}}</ref> Pandor affermò di aver stabilito che la Lewthwaite era entrata per la prima volta in [[Sudafrica|Sud Africa]] nel luglio del [[2008]] e che aveva viaggiato dentro e fuori dal paese in diverse occasioni. Il suo passaporto era stato cancellato e aggiunto a una "lista di stop" nel 2011.<ref>{{Cita news|lingua=Inglese|autore=Mike Pflanz|autore2=Ben Farmer|titolo=Interpol launch global hunt for Irish-born 'White Widow|pubblicazione=Irish Independent|data=27 settembre 2013|p=6}}</ref>
Ulteriori indagini rivelarono che la Lewthwaite, utilizzando l'identità di Natalie Webb, aveva lavorato come specialista IT in una fabbrica di [[Ḥalāl|carne ḥalāl]] a [[Lenasia]], [[Johannesburg]], e aveva vissuto in proprietà in affitto nei sobborghi di Mayfair e Bromhof di Johannesburg. I registri di credito mostrarono che Samantha Lewthwaite aveva accomulato una serie di debiti non pagati da prestiti bancari, carte di credito e conti di negozi di abbigliamento in Sud Africa, tra cui ventottomila [[Rand sudafricano|rand]] dovuti alla [[First Rand Bank]] e trantamila rand alla [[Standard Bank]].<ref name=":15" /><ref>{{Cita news|autore=Aislinn Laing|autore2=Gordon Rayner|titolo=I saw a white woman terrorist, says girl|pubblicazione=The Daily Telegraph|data=26 settembre 2013|p=19}}</ref>
Samantha Lewthwaite diede alla luce il suo quarto figlio, una femmina, in un centro parto privato a Johannesburg nel luglio del [[2010]]. Il Daily Telegraph riferì di essersi registrata presso la clinica alla fine della gravidanza e sotto il nome di Asmaa Shahidah Bint-Andrews. La Lewthwaite partorì dopo aver frequentato quattro appuntamenti prenatali.<ref>{{Cita web|url=https://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/africaandindianocean/southafrica/10400432/Samantha-Lewthwaite-gave-birth-to-fourth-child-at-private-Johannesburg-health-clinic.html|titolo=Samantha Lewthwaite gave birth to fourth child at private Johannesburg health clinic|autore=Aislinn Laing|autore2=Mike Pflanz|sito=The Daily Telegraph|data=23 ottobre 2013|lingua=Inglese}}</ref> Gli investigatori dell'antiterrorismo dissero al giornale che si ritiene che il padre del bambino sia Abdi Wahid, un ex ufficiale della [[Kenya Navy|marina keniota]] che disertò per aderire ad al-Shabaab.<ref name=":11" />
=== Arresto di Jermaine Grant ===
Nel dicembre del 2011, la polizia keniota fece irruzione in una proprietà a Mombasa e arrestò Jermaine Grant, noto anche come Ali Mohammed Ibrahim, un musulmano britannico di [[Newham]] di 29 anni convertito all'[[islam]] di origine [[Giamaica|giamaicana]].<ref name=":16">{{Cita news|lingua=Inglese|autore=Dipesh Gadher|titolo=Briton on Kenya terrorism charges|pubblicazione=The Sunday Times|data=8 gennaio 2012|p=13}}</ref> Grant, che utilizzava un passaporto canadese contraffatto a nome di Peter Joseph, fu accusato di possesso di materiale per fabbricare bombe e di preparazione a commettere un crimine.<ref name=":10" /> Nel gennaio del 2012, la polizia fece un'ulteriore irruzione nell'appartamento in cui alloggiava la donna conosciuta come Natalie Webb, ma lei era già fuggita.<ref name=":14" /> Si credeva che la cellula terroristica stesse pianificando attacchi contro hotel e turisti a Mombasa durante il Natale 2011.<ref>{{Cita news|lingua=Inglese|autore=Sandra Laville|autore2=Clar Ní Chonghaile|titolo=Kenyan police seek 7/7 bomber's wife over Christmas terror plot|pubblicazione=The Guardian|data=1 marzo 2012|p=15}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=Inglese|autore=Michael Burleigh|autore2=Sarah Rainey|titolo=The 7/7 widow and a boom in British jihad: How did a young woman from Aylesbury end up as a terrorist suspect in Somalia?|pubblicazione=The Daily Telegraph|data=3 marzo 2012|p=27}}</ref> Interrogato dalla polizia, Grant identificò la donna come il leader della cellula e confermò che si trattava di Samantha Lewthwaite.<ref name=":13" /><ref>{{Cita news|lingua=Inglese|autore=David Brown|titolo=Inside the 7/7 widow's African lair: Hunt intensifies amid fears of attack on Western targets|pubblicazione=The Times|data=3 marzo 2012|p=3}}</ref>
La polizia keniota rivelò che Grant era già noto a loro dopo essere stato arrestato nel campo profughi di [[Dadaab]], nel nord del [[Kenya]], nel 2008 mentre tentava di recarsi in Somalia travestito da donna che indossava un [[burqa]]. Lui e altri due uomini, anche loro con indosso il burqa, stavano presumibilmente viaggiando per incontrare un leader di Al-Qaeda. Sei ore dopo il loro arresto, un gruppo di 20 combattenti di Al-Shabaab liberò tutti e tre gli uomini dopo aver fatto irruzione nella centrale di polizia di Dadajbula dove erano trattenuti.<ref name=":16" /><ref>{{Cita news|lingua=Inglese|autore=David Brown|titolo=Police photo increases bomb plot suspicion on woman with 7/7 link|pubblicazione=The Times|data=5 marzo 2012|p=9}}</ref> Si ritiene che uno degli altri due uomini fosse Saleh Ali Saleh Nabhan, poi ucciso dai [[Navy SEAL|Navy SEAL statunitensi]] durante l'[[operazione Celestial Balance]], un attacco contro un campo di addestramento di Al-Qaeda in Somalia nel [[2009]]. Una donna che era con il gruppo al momento del loro arresto, ma non venne fermata, venne successivamente identificata dalla polizia keniota come la Lewthwaite.<ref>{{Cita news|lingua=Inglese|autore=Mike Pflanz|titolo=Widow of 7/7 bomber 'seen with al-Qaeda'|pubblicazione=The Daily Telegraph|data=8 marzo 2012|p=7}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=Inglese|autore=David Brown|titolo=7/7 bomber's widow was on bus 'with man wearing burka'|pubblicazione=The Times|data=8 marzo 2012|p=5}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=Inglese|autore=Dipesh Gadher|autore2=Flora Bagenal|titolo=7/7 widow linked to Eton bomb plot: A British convert is close to an Al-Qaeda cell that targeted high society|pubblicazione=The Sunday Times|data=15 luglio 2012|p=16}}</ref>
== Note ==
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