Camasco: differenze tra le versioni
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'''Camasco''' (''Camas'' in [[dialetto valsesiano]]<ref name=":0">{{Cita libro|autore=Goffredo Casalis|titolo=Dizionario geografico, storico, statistico, commerciale degli stati di S.M. il re di Sardegna|anno=1856|editore=Gaetano Maspero Librajo e G. Marzorati Tipografo|città=Torino|pp=11, 762|ISBN=}}</ref>) è una [[
== Geografia fisica ==
Piccola frazione del comune di [[Varallo]], rispetto al quale dista circa 8
== Storia ==
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La parrocchia di Camasco risulta costituita nel 1585 quando si staccò dalla matrice di Varallo. Nella parrocchiale - dedicata a san Bernardo d'Aosta - sono conservate opere di vari artisti tra i quali: gli Orgiazzi, il Mazzola ed il Penna. L'opera più importante fu però un olio su tela raffigurante San Rocco dipinta nel 1631 da Tanzio da Varallo: dopo essere stata conservata per vari secoli in sacrestia è stata poi affidata in custodia alla Pinacoteca di Varallo.
L'[[8 aprile]] [[1815]] viene emesso un Regio biglietto per la concessione, a Giacomo Nerini, della miniera di ferro ossidato nei suoi territori di Camasco<ref>{{Cita libro|autore=Giuseppe Pipino|titolo=Documenti Minerari Degli Stati Sabaudi|anno=2010|editore=Museo Storico Oro Italiano|città=|pp=179, 320|ISBN=8890329637}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=|titolo=Raccolta degli atti del governo di S.M. il Re di Sardegna dall'anno 1814 a tutto il 1832|anno=1842|editore=Tipografia Pignetti e Carena|città=Torino|pp=156, 972|ISBN=}}</ref>.
Nella prima metà del [[XX secolo|novecento]], considerando anche la vicinanza con Varallo, si viene via via ad affermare la vocazione turistica di Camasco: in poco tempo inoltre diventa la prima e unica stazione per sport invernali in [[Valsesia]]<ref name=":3" /><ref name=":1">{{Cita web|url=http://www.sciatoridepoca.it/wp-content/uploads/2016/11/1968-Nevesport-21-Novembre-III-PARTE.pdf|titolo=Il rilancio di Camasco}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.invalsesia.it/sport-e-svago-in-valsesia-inizio-900/|titolo=Sport e svago in Valsesia ad inizio '900|accesso=24 aprile 2019|dataarchivio=15 giugno 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170615075540/http://www.invalsesia.it/sport-e-svago-in-valsesia-inizio-900/|urlmorto=sì}}</ref
[[File:Camasco bell tower.png|thumb|upright 0.6|Il campanile]]
Durante la [[seconda guerra mondiale]] e, in particolar modo, nell'[[inverno]] del [[1943]], prima [[Varallo]] e, poi, Camasco sono stati i centri di scontri sanguinosi tra i [[Partigiano|partigiani]] e le milizie [[Nazifascismo|nazifasciste]]<ref>{{Cita news|autore=JACOPO IACOBONI|titolo=Giulio e Tattico sulle montagne. “Pronti a morire l’uno per l’altro”|pubblicazione=La Stampa|data=26/04/2016}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.italia-resistenza.it/eventi-e-news/?ID=1823|titolo=Passeggiata partigiana Camasco-alpe Sacchi}}</ref>. Il paese esce con difficoltà dalla seconda guerra mondiale: un albergo e diverse case sono state distrutte e la popolazione residente ha subito un forte calo.<ref name=":3" />
Nel primo dopo guerra, viste le copiose nevicate invernali (annualmente fino a due metri), e grazie all'intraprendenza dell'avvocato Mario Caimi, vengono realizzate due [[Skilift|sciovie]] in grado di servire tre piccole piste con un dislivello di circa 100 metri<ref name=":3" />. Così, il "''Campo di sci del Tapone''" di Camasco si afferma fino agli [[Anni 1970|anni settanta]] come centro di [[sci alpino]] e diventa uno dei punti di riferimento per molti sciatori valsesiani principianti e non solo.<ref name=":1" /><ref name=":2" /><ref>{{Cita web|url=http://www.harzwinter.de/alpinforum/varallo/varallo_prospekt_1950.pdf|titolo=Varallo - In Valesesia}}</ref>.
Tuttavia, con il tempo, gli sport invernali a Camasco vengono abbandonati. Tale declino è dovuto a molteplici fattori: alle onerose spese di gestione degli impianti, alle scarse precipitazioni nevose degli [[Anni 1980|anni ottanta]], all'emergere di nuovi comprensori sciistici più strutturati e alla sempre più bassa resa dell'innevamento artificiale a tali altitudini<ref name=":3" />.
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