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== Storia ==
L'idea e il concetto di "Valdera" è assai antico. Dal [[XV secolo]], quando viene costituito dalla [[Repubblica di Firenze]] il [[Vicariato di Lari]], esso viene denominato "Delle Colline e Valdera", intendendo per [[Colline di Lari]] quell'area che, estremo lembo di terra lucchese, è compreso tra [[Val di Cascina]], [[Val di Tora]] e [[Zannone (fiume)|Zannone]]. Storicamente il capoluogo amministrativo delle Valdera fu fino agli inizi del [[XIX secolo]] [[Lari (Casciana Terme Lari)|Lari]] e il suo [[Castello dei Vicari]].
 
Nel corso del [[XX secolo]] l'identità della Valdera si lega alla crescente importanza economica e amministrativa di [[Pontedera]], città su cui gravita per servizi amministrativi e scolastici, sanitari e industriali, la popolazione della Valdera e di gran parte delle [[Colline di Lari]]. In questo senso la "Valdera" è venuta nel tempo ad estendere l'area di sua pertinenza.
Una qualche corrispondenza tra la Valdera di oggi è stata ritrovata nel periodo medioevale, quando la consorteria/clan dei [[Cadolingi]] controllava varie località tra [[Bientina]] e le [[Colline di Lari]] (quindi allineate non esattamente lungo il fiume Era), formando quella che potrebbe esser detta "Cadolingia" (con centro "direzionale" a Travalda tra [[Ponsacco]] e [[Pontedera]].
Negli anni '50 il [[Movimento Comunità]] promosso da [[Adriano Olivetti]] insieme a intellettuali locali (primo fra tutti [[Francesco Bagatti]]), nell'intento di portare le idee di autonomia, responsabilizzazione, autogoverno, federalismo, democrazia responsabilizzante già sperimentati nel [[Canavese]] in questa parte di Toscana, promosse un tentativo di trasformare la Valdera in un'entità di autogoverno di tipo cantonale. Progetto svanito poi velocemente con la morte di [[Adriano Olivetti]] e del suo [[Movimento Comunità]].
Negli ultimi decenni, si è assistito al tentativo da parte di [[Peccioli]], località più centrale di [[Pontedera]] per molti comuni della Valdera, di costituirsi come centro principale della detta area.