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*21 marzo: mentre sono in pieno corso le consultazioni di [[De Mita]] esplode il caso di una intervista che [[Gennaro Acquaviva]] avrebbe rilasciato all'inviato in Italia del quotidiano spagnolo [[El Pais]]. Secondo le agenzie italiane l'esponente socialista avrebbe dichiarato che il PSI farà il possibile per evitare che il nuovo presidente del consiglio sia [[De Mita]] e che il governo vedrà la luce se si concorderà un'operazione mirata al definitivo logoramento del PCI entro il 1990, in modo da portare al PCI i suoi voti progressisti. Sorpreso mentre sta per iniziare la direzione del PSI Acquaviva, che è uno dei più stretti collaboratori di [[Craxi]], smentisce il contenuto delle agenzie e sostiene che si tratta della distorsione di un colloqui cui avrebbe assistito il giornalista [[Juan Arias]], che a sua volta non rilascia dichiarazioni in merito.</br>A [[Montalto di Castro]] le manifestazioni dei residenti contro la centrale nucleare si sommano a quelle degli operai addetti al cantiere, sospeso su direttiva del sindaco. I lavoratori bloccano la [[via Aurelia]] e la [[ferrovia Roma-Pisa]] e chiedono che venga rispettata la direttiva del governo che garantisce il pagamento dei salari pur con gli effetti sospensivi del referendum. Dalla direzione socialista viene ribadito che il prossimo accordo di governo non può passare senza il rispetto della volontà referendaria anti-nucleare.<ref>Il messaggero, 22 marzo 1988</ref>
*22 marzo: il PSI diffonde alla stampa le proposte del programma per il nuovo governo: in tema istituzionale sono proposti: l'abolizione del voto segreto (nelle more di una più ampia riforma dei regolamenti parlamentarri) la correzione del bicameralismo perfetto e la riforma della presidenza del consiglio; in tema economico la riduzione del disavanzo primario , il contenimento della spesa pubblica e una politica monetaria più equilibrata; in tema fiscale si chiede l'allargamento della base imponibile attraverso una revisione dei carichi di imposta. [[De Mita]] sostiene che le richieste socialiste coincidono in gran parte con quelle democristiane ma dalla direzione del partito si chiedono proposte più precise. Intanto il segretario repubblicano [[Giorgio La Malfa]] cerca di conciliare i rapporti coi socialisti.
*27-30 marzo: dopo quattro giorni di lavoro [[De Mita]] invia alle direzioni del [[pentapartito]] una proposta di programma che mira a far giungere il nuovo governo fino al 1992 ma rimane generico sui singoli punti. Per i repubblicani è una sorta di razzo a più stadi: secondo [[Giorgio La Malfa]] affronta un problema solo quando è sicuro di aver risolto il precedente. il presidente incaricato si dice fiducioso che entro pochi giorni verrà ufficialmente definito da un vertice di maggioranza. Esclusa ancora una volta l'ipotesi di allargare l'alleanza a radicali e verdi appare chiaro che il nuovo esecutivo sarà un [[pentapartito]], formula che - sostengono le opposizioni - sia stata imposta da [[Craxi]] come condizione irrinunciabile.</br>A una settimana dall'entrata in vigore degli effetti abrogativi del referendum (e del vuoto legislativo conseguente) dal [[Consiglio superioreSuperiore della Magistratura]] sale un appello ai presidenti delle camere affinché il senato approvi definitivamente la legge sulla responsabilità civile dei giudici, la cui discussione è bloccata da un veto congiunto di socialisti e radicali.<ref>Il messaggero, 23 marzo 1988 </ref>
*31 marzo: deliberando su rinvio di un pretore laLa [[Corte costituzionale]] respingedichiara un ricorsola controlegittimità ldell'art. 5 della [[legge 194]]. Per la Consulta la moglie può legittimamente abortire senza dirlo al marito., che non ha quindi diritto a risarcimento per la lesione al diritto di paternità. La sentenza scatena un putiferio di polemiche.
 
=== Aprile ===
*3-6 aprile: in vista dell'incontro collegiale per la definitiva approvazione [[De Mita]] avvia un ennesimo giro di consultazioni coi partiti della maggioranza per valutare le richieste di correzioni e cancellazioni dalla bozza di programma. L'agenda del nuovo esecutivo pone tra le priorità le leggi sull'emitteza radiotelevisiva e sulla responsabilità civile dei magistrati, la conversione della centrale nucleare di [[Montalto di Castro]] e un rinnovato piano per le infrastrutture e l'occupazione del mezzogiorno.</br>Il ministero del tesoro rende noto che il disavanzo pubblico ha raggiunto i 10.332 miliardi a febbraio e che il fabbisogno di cassa per l'anno in corso ammonta a 36.119 miliardi, con un saldo da finanziare di 907 miliardi.<ref>Il messaggero, 4-7 aprile 1988</ref>
*7 aprile: per effetto del referendum abrogativo scadono i poteri della Commissione parlamentare inquirente.</br>mentre [[De Mita]] riferisce alla direzione democristiana l'esito delle consultazioni i socialisti chiedono che nel programma del governo sia compresa la concessione della diretta televisiva a uno dei tre canali di [[Silvio Berlusconi]]. La proposta giunge con diversi mesi di anticipo sulla sentenza della [[Corte costituzionale]] che deve decidere sulla legalità dei network formati da un agglomerato di emittenti regionali. Nonostante siano previste misure per prevenire il monopolio il PCI e diversi settori della DC dichiarano subito la propria contrarietà.<ref>Il messaggero, 8 aprile 1988</ref>