Maurice Ravel: differenze tra le versioni

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Il suo brano più celebre per [[orchestra]] è certamente il ''[[Boléro (Ravel)|Boléro]]'', che si richiama al genere spagnolo del [[bolero (musica)|bolero]]. Molto nota è anche l'orchestrazione, realizzata nel 1922, dei ''[[Quadri da un'esposizione|Quadri di un'esposizione]]'' di [[Musorgskij]].
 
Egli stesso descrisse così il suo ''Boléro'': «non c'è forma propriamente detta, non c'è sviluppo, non c'è o non c'è quasi modulazione».<ref>{{Cita web|url=https://www.flaminioonline.it/Guide/Ravel/Ravel-Bolero.html|titolo=Boléro. Balletto in do maggiore per orchestra - Versione per concerto|autore=Cesare Orselli|editore=L'Orchestra Virtuale del Flaminio|data=20 febbraio 2019|accesso=28 febbraio 2020}}</ref> E ancora: «come è possibile che questo brano sia così amato, quando in realtà non c’è musica».<ref name="fondazione">{{Cita web|url=https://www.fondazionegraziottin.org/it/scheda.php/Nel-ritmo-un-elogio-alla-lentezza-Maurice-Ravel-Bolero-?EW_CHILD=17912|titolo=Nel ritmo un elogio alla lentezza (Maurice Ravel, Boléro)|autore=Pino Pignatta|editore=Fondazione Alessandra Graziottin|data=6 agosto 2013|accesso=28 febbraio 2020}}</ref><ref name="Nichols">{{cita|Nichols (2011)|p. 301}}.</ref> Le orchestrazioni di Ravel sono da apprezzare in modo particolare per l'utilizzazioneutilizzo delledi diverse sonorità e per la complessa strumentazione. Negli anni 1920 e 1930 Ravel era considerato a livello internazionale il più grande compositore vivente della Francia.
 
== Biografia ==