Pace di Lodi: differenze tra le versioni
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Il [[Italia settentrionale|Nord Italia]] risultava in pratica spartito fra i due Stati, nonostante persistessero alcune altre potenze (i [[Casa Savoia|Savoia]], la [[Repubblica di Genova]], i [[Gonzaga]] e gli [[Estensi]]). In particolare, stabilì la successione di [[Francesco Sforza]] al [[Ducato di Milano]]<ref name="treccani" />, lo spostamento della frontiera tra i suddetti stati sul fiume [[Adda]]<ref name="treccani" />, l'apposizione di segnali confinari lungo l'intera demarcazione (alcune croci scolpite su roccia sono tuttora esistenti). Rimasero in possesso di Venezia le terre di [[Asola (Italia)|Asola]], [[Lonato]] e [[Peschiera del Garda|Peschiera]], rimanendo deluse le aspettative dei [[Gonzaga]], che da sempre miravano a questi luoghi.<ref>[https://books.google.it/books?id=VzkwAAAAYAAJ&pg=PA93&dq=battaglia+di+ghedi+1453&hl=it&sa=X&ved=0CCwQ6AEwBGoVChMI9q2P952SyQIVhjkUCh3NvwN6#v=onepage&q=battaglia%20di%20ghedi%201453&f=false Storia di Mantova dalla sua origine fino all'anno 1860.]</ref>
Con l'adesione
La Pace di Lodi, grazie alla cosiddetta [[Politica dell'equilibrio|Politica dell'Equilibrio]], impegnava alla difesa reciproca gli stati italiani che rifiutavano ogni mira espansionistica gli uni sugli altri. La città di Firenze e Cosimo De'Medici si posero come “ago della bilancia” e garanti della pace insieme a Francesco Sforza.
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