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Dopo il bombardamento e l'incendio del [[Basilica di Santa Chiara (Napoli)|complesso di Santa Chiara]]<!-- a Napoli--> (3-4 agosto 1943), s'impegna in prima persona nelle scottanti questioni della ricostruzione, sia a Napoli che nell’intero territorio italiano, ampliando i suoi interessi verso il campo del restauro dei monumenti, disciplina che insegnerà per oltre vent'anni, a partire dal 1950, presso la Facoltà di Architettura, affiancandola all'insegnamento di Caratteri stilistici e costruttivi dei monumenti. In ambito locale, dopo aver promosso dal gennaio 1944 la ricostituzione dell'Ordine degli Architetti di Napoli, divenendone il primo presidente dopo la Liberazione, si occuperà della vicenda del restauro di Santa Chiara e della sua insula, cogliendo anche l'occasione per una importante revisione degli orientamenti generali in materia di restauro con un celebre scritto pubblicato su ''“[[Aretusa (rivista)|Aretusa]]”'' nello stesso 1944, oltre a prendere parte alla commissione per il nuovo piano regolatore presieduta da [[Luigi Cosenza]] (1945-46). In ambito nazionale orienterà diversi restauri del patrimonio architettonico danneggiato dalla guerra, tra cui il [[Tempio Malatestiano]] di [[Rimini]], attraverso la partecipazione alla Commissione Consultiva per le Antichità e le Belle Arti.
 
Nel 1959, con la pubblicazione del libro collettivo ''Ville vesuviane del Settecento'' riscoprì questo patrimonio dell'architettura del settecento, che portò successivamente alla creazione dell'Ente per le Ville Vesuviane. Nella primavera del 1962 fu visiting professor all'[[Università della California - Berkeley|Università didella California]] a [[Berkeley]]. Nel 1969 fondò a Napoli la Scuola di Perfezionamento in Restauro dei Monumenti, divenuta oggi Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio<ref>{{cita web|url=http://www.scuolabeniarchitettonici.unina.it/|titolo=Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio|editore=Università <!--degli studi--> di Napoli Federico II|accesso=2022-07-05}}</ref>.
 
A livello teorico divenne uno dei principali esponenti della [[Teoria del restauro|scuola del restauro critico]], assieme a [[Cesare Brandi]] e [[Renato Bonelli]] e nel 1949 fu chiamato come esperto di [[restauro architettonico]] presso l'[[UNESCO]]. Nel contempo fu nominato componente della commissione tecnica dell'[[Istituto Centrale per il Restauro|I.C.R.]] e del consiglio superiore del [[Ministero dei lavori pubblici]]. Nel 1964, insieme a [[Piero Gazzola]], promosse la redazione della [[Carta di Venezia|Carta Internazionale del Restauro di Venezia]], sottoscritta da un comitato di 23 esperti, rappresentanti delle principali nazioni del mondo.