Rai Libri: differenze tra le versioni

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==Storia==
=== ''Edizioni Radio Italiana'' ===
La prima attività editoriale storica della antesignana della Rai, la URI ([[Unione radiofonica italiana|Unione Radiofonica Italiana]]), era stata la pubblicazione nel gennaio [[1925]] di ''[[Radiocorriere TV|Radio Orario]]'', settimanale che riportava i programmi radio della stazione italiana e di quelle europee. Radio Orario sarebbe poi diventato nel 1930 ''Radiocorriere'' e nel 1954 [[Radiocorriere TV|''Radiocorriere TV'']].<ref>{{Cita web|url = http://www.eri.rai.it/storia.aspx|titolo = Rai Eri, la Rai da Leggere|accesso=17 febbraio 2016|urlmorto = sì|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160409171016/http://www.eri.rai.it/storia.aspx|dataarchivio = 9 aprile 2016}}</ref>
 
Lo sviluppo seguente era stata la nascita della ''Edizioni Radio Italiana'' (ERI) come società a [[Torino]] il 15 settembre [[1949]] con capitale interamente RAIRai<ref name=Annuario1989>''Annuario RAI 1988 1989'', Torino, Nuova ERI, 1989</ref> per unire e valorizzare le attività editoriali dell'emittente pubblica cresciute intorno al "Radiocorriere". Il 31 luglio 1954 il capitale è {{chiarire|ripartito tra la RAIRai (30%) e l'[[IRI]] (30%)|Chi ha il rimanente 40%?}}<ref name=Annuario1989/>.
 
La ERI negli anni '50 e '60 pubblica la collana ''Classe Unica'' (in formato tascabile) e le riviste ''[[L'Approdo letterario]]'' e ''[[L'Approdo Musicale]]'', derivate dagli omonimi programmi culturali radiofonici.<ref>''Annuario RAI'', giugno 1958</ref><ref>''Annuario RAI 1971'', Torino, ERI</ref>.
 
Nel 1969 la ERI pubblica la prima edizione del [[Dizionario d'ortografia e di pronunzia]].
 
=== Gli anni ottanta e la Nuova ERI ===
La ERI è stata anche la casa editrice dello storico settimanale di informazione televisiva e radiofonica ''[[Radiocorriere TV]]'' (che prima di avviarsi a un trend negativo che l'ha portato alla chiusura aveva raggiunto, negli anni '80, con la direzione di [[Aldo Falivena]], un tetto di vendite di 700&nbsp;000 copie).
 
Negli [[Anni 1980|anni '80]] la Eri pubblica le riviste mensili ''Moda'' ([[1983]], per lungo tempo leader del segmento femminile) e ''King''<ref>{{Cita news|url = http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1994/11/28/Cronaca/MENSILE-KING-RAI-CRISI---LA-REDAZIONE-PROCLAMA-LO-SCIOPERO_201700.php|titolo = MENSILE KING (RAI): CRISI - LA REDAZIONE PROCLAMA LO SCIOPERO|pubblicazione=Adnkronos|data=28 novembre 1994|accesso=17 febbraio 2016}}</ref> ([[1987]], il corrispettivo al maschile di ''Moda'', della cui redazione facevano parte tra gli altri Ivano Casamonti, Carlo Bassi, Chantal Jannuzzi, Paola Annicchiarico, Laura Longo, Walter Gatti), ormai cessate, che hanno avuto come primo direttore il giornalista [[Vittorio Corona]] (sostituito poi da [[Willy Molco]]) e che venivano realizzate a [[Milano]]. ''King'' e ''Moda'' rappresentano un innovativo sviluppo della formula del magazine, sia per quanto riguarda il linguaggio verbale e la grafica, e sia per i contenuti volutamente ossimorici con la testata, mantenendo uno sguardo ironicamente in controtendenza nei confronti del successo e dei valori del jet-system.<ref>{{Cita web|url = http://www.retrovisore.net/media/moda-e-king-lironia-patinata/|titolo = Moda e King, l'ironia patinata|accesso=17 febbraio 2016|sito = Retrovisore {{!}} un sito di Luca Pollini|data=30 luglio 2009|urlmorto = sì|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160730034255/http://www.retrovisore.net/media/moda-e-king-lironia-patinata/|dataarchivio = 30 luglio 2016}}</ref>.
 
Il 23 luglio [[1987]] la società viene rinominata Nuova Eri Edizioni Rai-Radiotelevisione Italiana S.p.A..<ref name=Annuario1989/>.
 
=== Gli anni novanta e Rai Eri ===
Dagli [[anni 1990|anni '90]] sviluppa la propria attività editoriale collegandola strettamente alla produzione radiofonica e televisiva. L'azienda pubblica ha tra le sue opere i libri dei protagonisti delle trasmissioni Rai e reportage giornalistici che suscitavano vasta attenzione nel pubblico (tra cui i saggi di [[Enzo Biagi]], [[Bruno Vespa]], [[Sergio Zavoli]], [[Piero Angela]] e i più recenti di [[Antonio Caprarica]]) insieme con altre case editrici come [[Arnoldo Mondadori Editore|''Mondadori'']] e [[Rizzoli Editore|''Rizzoli'']].
 
Dopo il periodo della direzione di [[Alberto Luna]], arriva la crisi della fine degli [[Anni 1980|anni '80]]. Nel 1995 la Nuova ERI chiude i battenti. Nel 1996<ref>{{Treccani|eri|ERI}}</ref> la RAIRai inizia a pubblicare direttamente con il marchio "Rai Eri". Protagonista della "rifondazione" e del rilancio definitivo (con lo slogan "la Rai da leggere") è il direttore [[Giuseppe Marchetti Tricamo]], cresciuto professionalmente all'interno dell'azienda, che ridisegna Rai Eri nei contenuti, nell'immagine, nella grafica (con il supporto dell'art director [[Franco De Vecchis]]), rendendola protagonista del mercato editoriale. Il 27 novembre 2000 Rai Eri - durante la direzione di Marchetti - riceve a Milano da un gruppo di intellettuali (tra i quali [[Umberto Eco]]) e rappresentanti dell'industria editoriale il Premio Cenacolo per l'innovazione nell'editoria.
 
=== Rai Libri ===