Grandate: differenze tra le versioni
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|Panorama = Panorama collage of grandate (foreground) & casnate (background).png
|Didascalia = Vista su Grandate (in primo piano) e [[Casnate con Bernate|Casnate]] (sullo sfondo).
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Il ritrovamento di un tratto di strada ''glareata'' (acciottolata) diretta verso Como nei pressi del santuario di Santa Maria Bambina testimonia invece come il territorio fosse già sfruttato in [[Età Romana|età romana]].<ref name=":0" />
Negli Statuti di Como del [[1335]], il “comune de Grandate” risultava far parte della [[pieve di Zezio]] (Statuti di Como 1335, ''Determinatio mensurarum''), da cui dipense fino alla metà del XVIII secolo<ref name=":1">{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/3001650/?view=toponimi&hid=0|titolo=Comune di Grandate, sec. XIV - 1757
Nel [[1751]], il territorio di Grandate comprendeva anche i cassinaggi di “Cassina San Poso”, “Isola” e “Cassina della Madonna”, contava 336 abitanti, non era infeudato e ogni tre lustri pagava per la redenzione la somma di lire 23 alla città di Como, che a sua volta versava alla regia Camera<ref name=":1" />. Nel comune erano attivi due consoli, ognuno dei quali rappresentava una famiglia di massari, che si alternavano mensilmente e che fungevano anche da esattori<ref name=":1" />. Le decisioni comunali erano deliberate da un consiglio, convocato dal console, che si riuniva al suono della campana nella piazza della chiesa parrocchiale<ref name=":1" />. All’agente della cosiddetta “Casa Ciceri” spettava il compito di conservare e amministrare del patrimonio comunale, nonché la vigilanza sui pubblici riparti<ref name=":1" />. Il 19 giugno [[1756]], con la riforma del governo della città e contado di Como , il comune di Grandate venne inserito nella istituenda pieve di Zezio inferiore del territorio di Como, che nel [[1791]] fu inclusa nel II distretto censuario della provincia di Como<ref name=":2">{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/3001653/?view=toponimi&hid=0|titolo=Comune di Grandate, 1757 - 1797
Durante la [[Repubblica Cisalpina]], nel [[1797]] si decise di inserire comune di Grandate nel dipartimento del Lario, distretto della pieve di Zezio inferiore<ref name=":3">{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/3001654/?view=toponimi&hid=0|titolo=Comune di Grandate, 1798 - 1808
Nel [[1808]] Grandate fu aggregato al comune di Como<ref name=":3" />.
Nel [[1816]], con il [[Regno Lombardo-Veneto|Regno lombardo-veneto]], il ricostituito comune di Grandate venne inserito nel distretto II di Como<ref name=":4">{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/3001655/?view=toponimi&hid=0|titolo=Comune di Grandate, 1816 - 1859
Quando nel [[1859]] le province lombarde furono temporaneamente annesse al [[Regno di Sardegna (1720-1861)|Regno di Sardegna]], il comune di Grandate, retto da un consiglio di quindici membri e da una giunta di due membri, fu incluso nel mandamento III di Como, circondario I di Como, provincia di Como<ref name=":5">{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/3051061/?view=toponimi&hid=0|titolo=Comune di Grandate, 1859 - [1971]
Dal [[1861]] ad oggi, la storia di Grandate ha seguito le vicende nazionali.
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==== [[Chiesa parrocchiale di San Bartolomeo (Grandate)|Nuova chiesa parrocchiale di San Bartolomeo]] ====
La nuova chiesa di San Bartolomeo fu costruita tra il [[1925]] e il [[1932]]<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/CO260-00045/?view=luoghi&offset=0&hid=2.468&sort=sort_int|titolo=Chiesa di S. Bartolomeo - complesso, Via Alessandro Volta - Grandate (CO)
==== Santuario della Madonna della Noce ====
[[File:Grandate - Santuario della Madonna della Noce - 2023-09-12 07-09-35 001.jpg|miniatura|Santuario della Madonna della Noce]]
Il [[Santuario della Madonna della Noce]] fu eretto nel [[XV secolo]]<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/CO260-00048/?view=luoghi&hid=2.468&sort=sort_int&offset=1|titolo=Santuario della Madonna della Noce - complesso, Via Madonna della Noce - Grandate (CO)
Dal [[Basso Medioevo|bassomedioevo]] fino almeno al [[1758]] la chiesa esercitò il ruolo di comparrocchiale<ref name=":7" /><ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/3102045/?view=toponimi&hid=0|titolo=Parrocchia di San Bartolomeo, sec. XVI - [1989]
Oggi l'esterno della chiesa si presenta con una [[facciata a capanna]], caratterizzata da un portale sormontato da una [[lunetta]] contenente un [[altorilievo]] in cotto (1970)<ref name=":7" />. L'interno è a [[navata]] singola chiusa da un'[[abside]] quadrata sormontata da cupola<ref name=":7" />. Nelle pareti laterali s'innestano due cappelle adornate da affreschi e stucchi, alcuni dei quali databili al XVII secolo<ref name=":7" />.
In origine il
==== Ex-chiesa parrocchiale di San Bartolomeo e San Pos ====
In via Verdi è ancora possibile vedere il possente edificio (alto 15 metri) che ospitò la vecchia parrocchiale di San Bartolomeo dal [[1578]] fino al [[1927]], anno in cui fu sconsacrata e riadattata a falegnameria<ref name=":6" />. La vecchia chiesa, che al suo interno conservava una serie di raffigurazioni di angeli, fu costruita nel [[1306]] dai mercanti Cazanore di [[Blevio]].
L'edificio non fu tuttavia la prima parrocchiale di Grandate, in quanto tale privilegio spettò all'antica chiesa di Sant'Alberto, oggi non più esistente ma per lungo tempo - certamente fino alla prima metà del XVII secolo<ref name=":7" /> e probabilmente già dall'VIII-IX secolo<ref name=":6" />''<ref name=":06" />'' - collocata in località San Pos<ref name=":6" /> (o Sanposs''<ref name=":06" />''). Il toponimo di questa località è frutto della contrazione di ''Sanctorum pausa'' espressione latina da riferire a un episodio avvenuto nel [[1164]],<ref>{{Cita web|url=http://www.comolive.it/articoli-3/quando-i-magi-transitarono-da-milano-a-como-20180105-20200105/|titolo=Quando i tre Re Magi transitarono da Milano a Como
=== Architetture civili ===
* Villa Borella (XVIII secolo), attuale centro civico, già appartenutà alle suore ospedaliere dell'[[Ospedale Sant'Anna]].
* Villa Ciceri (XVIII secolo)
* Sostra de Grandáa (XX secolo) stalla dove vivevano i primi immigrati arrivati nel Comasco, anche locuzione per esprimere l'accoglienza e generosità delle vallate ricambiata in malo modo dai nuovi arrivati.
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