Mario Brunetti: differenze tra le versioni
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*Presidente del Comitato per i Diritti Umani della Camera dei Deputati
|sito = http://leg13.camera.it/cartellecomuni/leg13/Deputati/scheda_deputato/scheda.asp?id=d00087
|partito = [[Partito Socialista Italiano|PSI]] (fino al 1964) <br> [[Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria|PSIUP]] (1964-1972) <br> [[Partito di Unità Proletaria]] (1972-1984) <br> [[Partito Comunista Italiano|PCI]] (1984-1991) <br> [[Partito della Rifondazione Comunista|PRC]] (dal 1991)
|titolo di studio =
|alma mater =
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Nel 1964, con l'entrata al Governo di Pietro Nenni, è tra i fondatori del Partito Socialista di Unità Proletaria (PSIUP) di cui è stato membro
dell'Esecutivo Nazionale e responsabile del settore meridionale. Alla decisione della maggioranza autonomista di scioglimento del Partito, nel 1972, rifiutò la confluenza sia nel PSI che nel PCI e, con altri, organizzò la “resistenza” allo scioglimento con la costituzione “Nuovo PSIUP”. Da lì a poco, fu tra i promotori del [[Partito di Unità Proletaria]] – DP, facendo parte del Gruppo Nazionale di Direzione Ristretto. Con Foa, Pintor, Rossanda, Magri, Ferraris, Miniati, Migone, Russo, Spena ed altri, ha dato origine al tentativo sfortunato di unificazione PdUP-Manifesto.
Con l'avventurismo terroristico che colpiva nel Centro Nord e il duro attacco della mafia in Calabria contro le organizzazioni di sinistra, nel 1980 per segnalare la necessità di una forte unità contro il terrorismo e alla criminalità organizzata, si avvicina al PCI, intravedendo, però, già allora la rottura che sarebbe avvenuta successivamente.
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Al Congresso di Rimini di questo Partito, nel 1991, è tra i promotori del Movimento per la [[Rifondazione Comunista]] di cui è diventato, successivamente,
membro della Direzione Nazionale e responsabile del Dipartimento per il Mezzogiorno. Nel 1998, per impedire l'avvento delle destre al governo,
agevola la costituzione del Gruppo dei Comunisti Italiani alla Camera dei Deputati, votando per il Governo Prodi, mantenendo, però, un'autonomia teorica e pratica che lo porta a prendere le distanze dalla scelta strategica del gruppo, opponendosi
Dal momento della rottura tra Cossutta e Bertinotti in Rifondazione, si adopera, dando vita al Movimento per l'Unità della Sinistra Alternativa, per la ricomposizione della sinistra critica ritrovando le ragioni comuni che avevano dato vita a Rifondazione Comunista. Ha partecipato alla costituzione della [[Sinistra Europea]], sino all'ultimo Congresso di Praga, dopo la elezione di Bertinotti alla Presidenza della Camera dei Deputati, di fatto, l'esperienza si chiuse. Continuò a mantenere aperto il dibattito sulla nuova Questione meridionale attraverso, l'istituto Mezzogiorno Mediterraneo e la istituzione degli “Itinerari gramsciani”.
===Incarichi istituzionali e attività parlamentare===
È stato eletto, giovanissimo, nel Consiglio Comunale di Plataci, paese arbëresh dell'Alta Calabria Jonica, ed è stato poi eletto Consigliere Comunale nella città di Cosenza dal 1970 al 1980, determinando con il suo solo voto la costituzione della prima e unica giunta di sinistra. È stato Consigliere della Regione Calabria, dal 1975 all'1980, opponendosi fortemente alle politiche delle “larghe intese” propugnate dal PCI e presentando diversi disegni di legge tra cui la prima proposta di salvaguardia delle minoranze linguistiche. È stato eletto per la prima volta al Parlamento Italiano, col sistema proporzionale e le preferenze, nelle elezioni politiche del 5-6 aprile 1992 nella Circoscrizione Catanzaro – Cosenza – Reggio Calabria. Nella XI legislatura ha fatto parte della Commissione Affari Costituzionali, della
Presidenza del Consiglio e dell'Interno, oltre che della Commissione Speciale per l'esame dei progetti di legge concernenti la riforma dell'immunità▼
parlamentare; sostenne la necessità di dichiarare il patrimonio dei parlamentari all'entrata e al termine del mandato. È stato relatore di minoranza contro la modifica della Legge elettorale proporzionale. È stato membro della ''Commissione interparlamentare'', presieduta da Giulio Andreotti.
È stato rieletto al Parlamento nelle elezioni politiche del 1994 nel Collegio uninominale nr.3 della circoscrizione calabrese (Corigliano Calabro), con 20.689 voti. Nella XII legislatura ha fatto parte, come capogruppo, della ''Commissione Affari Esteri e Comunitari'', oltre che della ''Commissione d'inchiesta per la politica di cooperazione'' con i Paesi in via di sviluppo, denunciando le grandi malversazioni della mala-cooperazione nella relazione di minoranza presentata in Parlamento. Ha fatto parte della delegazione parlamentare italiana presso la ''Conferenza parlamentare Centro Europea'', in cui ha sostenuto con molta forza il diritto delle minoranze degli Stati membri a usare la propria lingua e ad avere rappresentanti in ogni istanza istituzionale dai Comuni al Parlamento Europeo.
▲Presidenza del Consiglio e dell'Interno, oltre che della Commissione Speciale
Alle elezioni del 21 aprile 1996 è stato rieletto per la terza volta, come capolista del suo Partito, nella lista proporzionale di “Campania 2” (Benevento, Avellino, Caserta, Salerno). Nella XIII Legislatura ha fatto parte della Commissione Esteri e della Commissione speciale per le politiche comunitarie, è stato Presidente del Comitato per i Diritti Umani della Camera. È stato membro della Commissione bicamerale antimafia, membro del Consiglio d'Europa, dell'UEO e dell'OSCE, assolvendo le funzioni di Segretario della delegazione parlamentare italiana, presieduta da Nilde Iotti.
Nel [[Consiglio d'Europa]] è stato membro delle seguenti Commissioni: a)''Commission pour le respect des obligacions et engagements des Etas membres du Conseil de l'Europe'' (Commission de suivi) ; b)''Commission des migrations, des réfugiés et de la démografhie'' ; c) ''Sous – commission des relations avec les pays non-membres''. All'UEO è stato membro della ''Commissione difesa''. A Strasburgo è stato portavoce in Aula della posizione del gruppo GUE (Groupe pour la Gauche Unitaire Èuropienne).▼
Concluse definitivamente il proprio mandato parlamentare nel 2001.
▲Nel Consiglio d'Europa è stato membro delle seguenti Commissioni: a)''Commission pour le respect des obligacions et engagements des Etas membres du Conseil de l'Europe'' (Commission de suivi) ; b)''Commission des migrations, des réfugiés et de la démografhie'' ; c) ''Sous – commission des relations avec les pays non-membres''. All'UEO è stato membro della ''Commissione difesa''.
===Attività sul problema delle minoranze linguistiche===
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[[Categoria:Arbëreshë]]
[[Categoria:Politici del Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria]]
[[Categoria:Politici del Partito di Unità Proletaria]]
[[Categoria:Politici del Partito Comunista Italiano]]
[[Categoria:Politici del Partito della Rifondazione Comunista]]
▲[[Categoria:Politici del Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria]]
[[Categoria:Deputati dell'XI legislatura della Repubblica Italiana]]
[[Categoria:Deputati della XII legislatura della Repubblica Italiana]]
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