Lago di Lucrino: differenze tra le versioni
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Il '''lago di Lucrino''' è un [[lago|bacino]] naturale della [[città metropolitana di Napoli]], situato sulla costa dei [[Campi Flegrei]], a poca distanza dal [[lago d'Averno]]. Si è formato in epoca antica a seguito del moto ondoso del mare che, apportando progressivamente della sabbia, ha col tempo chiuso un'insenatura naturale con un istmo<ref>Nei Campi Flegrei abbiamo altri esempi di laghi costieri formatisi allo stesso modo: il [[lago Miseno]] (chiamato anche Mare Morto), il [[lago Fusaro]], il [[lago di Patria]], e il prosciugato [[lago di Licola]]. Sono invece laghi prettamente vulcanici il [[lago d'Averno]] e i prosciugati Lago di [[Agnano]] e la caldera della [[solfatara di Pozzuoli]].</ref>
== In epoca romana ==
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Il nome Lucrino deriva dal latino ''lucrum'' (lucro, guadagno, profitto) per gli allevamenti di pesci e soprattutto di ostriche che nel I secolo a.C. vi impiantò il senatore romano [[Sergio Orata]], uno degli uomini più ricchi dell'epoca.
In seguito, a causa del moto [[bradisismo|bradisismico]] discendente, essendo penetrate nel lago le onde marine e avendone danneggiato gli impianti, gli allevatori richiesero al Senato Romano di intervenire. Le opere di restauro e di soprelevazione dell'istmo che separava il lago dal mare (''Via Herculea'') furono fatte realizzare da [[Giulio Cesare]], e magnificate da [[Virgilio]]<ref>Georgiche II, 161-164 e relativo commento di [[Servio Mario Onorato|Servio]] al verso 161.</ref>. Tali opere vengono ricordate anche dall'umanista [[Flavio Biondo]], nel libro tredicesimo dell'Italia Illustrata, dedicato alla Campania.
Gli allevamenti di pesci e ostriche, molto redditizi, proseguirono per tutto il periodo dell'impero romano, come attestano le famose [[fiaschette vitree puteolane]] del IV secolo, sulle cui superfici sono rappresentati i principali monumenti della costa che va da [[Pozzuoli]] fino a [[Capo Miseno|Miseno]]<ref>Le principali fiaschette vitree puteolane sono conservate a Praga (Museo nazionale), Lisbona (Accademia di belle arti), St. Helens (Pilkington Glass Museum), New York (Corning Museum of Glass), Varsavia (Museo Borgiano), Ampurias.</ref>. In particolare le fiaschette conservate a New York, Varsavia e Ampurias recano la scritta "ostriaria" e mostrano gli impianti di allevamento delle ostriche quali reticoli di palafitte, alle quali sono sospese delle corde che, come collane, presentano infilate delle ostriche.
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[[File:LucrinoMonteNuovoTAW4509.JPG|thumb|left|upright=1.4|Il bacino del lago Lucrino oggi, ai piedi del Monte Nuovo. In basso le terme denominate "Stufe di Nerone".]]
Oggi Lucrino è una [[
Seppure notevolmente ridotte rispetto all'epoca antica, tuttavia permangono in zona sorgenti di acque termali. Ancora utilizzate sono le ''Stufe di Nerone'', situate ai piedi del Monte delle Ginestre, dove oltre agli impianti moderni per le immersioni, sono tuttora in uso alcune strutture di epoca romana quali gli ambienti a volta delle saune e una pozza per i fanghi all'aperto. In riva al mare, ai piedi del Monte Grillo, è possibile immergersi in acque caldissime in apposite vasche situate sulla spiaggia.
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