Leonida Bissolati: differenze tra le versioni

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=== L'impegno parlamentare ===
Alle [[elezioni politiche italiane del 1895|elezioni politiche del 1895]] si candidò come deputato nel collegio di [[Pescarolo ed Uniti]] e vinse al [[ballottaggio]] contro il candidato del partito conservatore [[Alessandro Anselmi (politico)|Alessandro Anselmi]], ma l'elezione fu in seguito annullata dalla [[giunta delle elezioni]]. Nel [[Elezioni politiche italiane del 1897|1897]] si ripresentò nello stesso collegio e vinse al primo turno, sempre contro lo stesso Anselmi.<ref>ISTAT, Statistica delle elezioni generali del 1897, p. 30.</ref>. [[Massoneria in Italia|Massone]], membro del [[Grande Oriente d'Italia]], nel [[1902]] rappresentò la Loggia "Alsazia-Lorena" al Congresso mondiale del [[Libero pensatore|Libero Pensiero]] a [[Losanna]]<ref>Aldo A. Mola,''Storia della Massoneria in Italia'', Bompiani/Giunti, Firenze-Milano, 2018, p. 325.</ref>, nel [[1908]] presentò alla Camera dei deputati una mozione volta ad abolire l'[[Insegnamento della religione cattolica in Italia|insegnamento della religione]] nella scuola elementare e nel corso della Gran loggia annuale del Grande Oriente d'Italia il Gran maestro [[Ettore Ferrari]] propose la [[censura]] all'indirizzo di quei parlamentari aderenti alla massoneria che si erano rifiutati di votarla. Il Sovrano gran commendatore ''in pectore'' del [[Rito scozzese|Rito scozzese antico e accettato]], Saverio Fera, forte oppositore della politicizzazione forzata perseguita da Ferrari all'interno dell'obbedienza, pose il veto formale contro la proposta di censura. Lo scontro arrivò fino alla scissione, che si consumò il 24 giugno [[1908]] nel seno del Supremo Consiglio d'Italia del [[Rito scozzese antico ed accettato]].
 
=== L'adesione alla Guerra di Libia e l'interventismo ===